Questa sera al Teatro Comunale di Todi rappresentazione del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto della “Carmen” di Georges Bizet. Un appuntamento di grande livello artistico

Dagli annunci in pompa magna all’ipotesi del fallimento di Alimentitaliani (ex Gruppo Novelli): la famiglia Greco si prenda le sue responsabilità e chiarisca la serietà del suo progetto industriale

COMUNICATO STAMPA UNITARIO FAI-FLAI-UILA

Qualche mese fa siamo rimasti stupiti dalle dichiarazioni (rese al Corriere della Sera) dell’Avvocato Saverio Greco, che in pompa magna ha annunciato la volontà del gruppo di famiglia (IGreco) di presentare un’offerta per Alitalia, poi si è passati all’interesse per la centrale termoelettrica di Rossano Calabro, infine l’interesse manifestato a mezzo stampa pochi giorni fa per l’acquisizione del Cosenza Calcio. Il Gruppo IGreco continua ad annunciare investimenti e nuove acquisizioni senza fare i conti col fatto di aver già acquisito importanti realtà industriali come Gruppo Novelli (operante nel settore della panificazione e delle uova con marchi storici come Panem e Ovito) e sottoscritti accordi sindacali con la promessa di investimenti, alla prova dei fatti tuttora disattesi. 

Facciamo riferimento soprattutto ai sacrifici fatti dai lavoratori dell’ex Gruppo Novelli (ora Alimentitaliani di proprietà del gruppo IGreco), che dopo cinque anni di concordato preventivo, taglio degli stipendi e chiusura di stabilimenti produttivi, avevano confidato nel fatto che IGreco mantenessero la parola data. IGreco, infatti, sono scesi in campo promettendo di risanare di tasca loro la condizione di difficoltà economica e finanziaria dell’ex Gruppo Novelli, a fronte di ulteriori sacrifici e dell’ennesima riorganizzazione del perimetro aziendale. Ora ci chiediamo, dopo aver fatto ulteriori sacrifici che hanno portato alla chiusura dello stabilimento di Cisterna di Latina, la razionalizzazione del personale impiegatizio (tuttora in Cigs), il blocco delle produzioni nel sito di Muggiò, nonché il taglio degli scatti d’anzianità per tutto il personale dipendente, dove sono finiti gli impegni sottoscritti lo scorso 13 Aprile presso il Ministero dello Sviluppo Economico? L’accordo prevedeva un rilancio del Gruppo attraverso una mole di investimenti pari a 30 Milioni di Euro (17 per la divisione Uova e 13 per la divisione Pane). Alla prova dei fatti il gruppo IGreco ha preteso il taglio del personale ma non ha rispettato gli impegni sugli investimenti per il rilancio del Gruppo, che tuttora continua a perdere volumi e fatturato. 

In sostanza sarebbe opportuno fare meno dichiarazioni mediatiche su future acquisizioni e concentrarsi di più sulla valorizzazione degli asset già di proprietà del gruppo Igreco. Ci sono più di cinquecento famiglie che aspettano risposte e investimenti, che hanno creduto che con questa nuova proprietà si potesse rilanciare (così come annunciato) un’importante realtà industriale. Infine, lanciamo un appello alle Istituzioni presenti al tavolo istituito presso il Mise (Ministero stesso, le Regioni Umbria, Lombardia e Lazio): serve chiedere conto ai Greco degli impegni sottoscritti per il rilancio dell’ex Gruppo Novelli. Se così non fosse sarebbe opportuno che si facessero da parte per lavorare subito ad una nuova ipotesi imprenditoriale che possa salvare uno dei principali gruppi dell’agroalimentare italiano, garantire il futuro occupazionale di cinquecento persone (e relative famiglie), nonché evitare l’ormai probabile fallimento essendo fissato dal Tribunale di Castrovillari l’udienza prefallimentare per il prossimo 17 Ottobre. 
Le Segreterie nazionali chiederanno un incontro urgente al vice ministro Teresa Bellanova, mentre le segreterie territoriali si attiveranno immediatamente per confrontarsi con le istituzioni locali. 
Confidiamo quanto prima di avere risposte, in caso contrario il sindacato metterà in campo tutte le azioni a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici.

Da Todi a Roma in bici alla scopertadella antica Via Amerina

 

Sostenibilità, passione, green. Sono questi gli ingredienti per riportare agli antichi fasti la Via Amerina.

L’iniziativa porta la firma del gruppo sportivo Undercover Umbria, con il sostegno ed il patrocinio del Comune di Todi, ed è in programma i prossimi 13, 14 e 15 ottobre con un percorso che, appunto attraverso la Via Amerina, porterà i bikers da Todi fino in piazza San Pietro a Roma. Tre le tappe in programma che si svilupperanno lungo 140 chilometri.

La partenza è prevista per venerdì 13 ottobre, alle 9, dalla piazza del Popolo di Todi: il taglio del nastro del sindaco, Antonino Ruggiano, sancirà il via alla pedalata che toccherà alcuni tra i punti più suggestivi e preziosi di questo tracciato che, aperto a cavallo fra il 241 ed il 240 avanti Cristo, univa tracciati locali ancora più antichi che collegavano Veio con Ameria, attraversando tutto il territorio Falisco e toccando i suoi principali centri: Nepet (Nepi), Falerii, Fescennium (Corchiano), Gallese, Vasanello e Orte. A Nord di Amelia riprese altri antichi collegamenti che si dirigevano verso la media e l’alta valle del Tevere lungo il confine con il territorio etrusco (Tuder, Vettona e Perusia) poi verso l’Adriatico attraverso il territorio degli Umbri.

Dopo 40 chilometri, la prima tappa sarà Amelia, dove la delegazione – in una ideale staffetta – consegnerà al sindaco locale il gagliardetto della manifestazione e il saluto del primo cittadino tuderte. Da qui, la mattina di sabato 14, si punterà in direzione di Nepi (60 chilometri) e qui si ripeterà lo stesso cerimoniale: consegna al sindaco laziale di gagliardetto e saluto del collega umbro. Domenica, i ciclisti affronteranno gli ultimi 40 chilometri che li porteranno a Roma, dove la manifestazione si concluderà in piazza San Pietro.

«L’obiettivo di questo appuntamento – spiega Walter Nilo Ciucci, promotore del gruppo ciclistico Uncover Umbria – ha come finalità la promozione del territorio attraversato dall’antica Via Amerina e delle strutture ricettive presenti lungo il tracciato, dove infatti soggiorneremo in questi tre giorni, al fine di raggiungere la sostenibilità della stessa via e la sua valorizzazione. Ci interessa creare una “pressione turistica” che attivi le sinergie tra soggetti pubblici al fine di riuscire a sfruttare, in maniera sostenibile ed efficace, il patrimonio che il nostro territorio ci offre».

«La riscoperta degli antichi sentieri della Via Amerina – commenta Claudio Ranchicchio, assessore comunale al turismo – per noi rappresenta un fatto rilevante, sia dal punto di vista culturale che turistico. A proposito di quest’ultimo, vale la pena sottolineare quanto stia crescendo l’attenzione e la fruizione di questi percorsi e camminamenti religiosi e culturali, da parte di turisti di tutto il mondo. Todi, nel percorso dell’antica Via Amerina, rappresenta un centro molto rilevante ed è un piacere sapere che sarà, in questo caso, punto di partenza della tre giorni in bike».

Per maggiori informazioni nilosevents@gmail.com

 

Perugia, i pensionati parlano delle pensioni dei giovani Lamonica (Spi Cgil nazionale): confronto con il governo ancora insoddisfacente, serve un cambio di passo

 

Le pensioni di oggi, ma soprattutto quelle di domani, che rischiano di condannare intere generazioni ad un futuro di incertezza, tanto più in una regione in cui già quasi il 30% della popolazione, secondo l’Istat, è a rischio povertà o esclusione sociale: è stato questo il tema al centro del dibattito organizzato questa mattina, 28 settembre, dallo Spi Cgil dell’Umbria a Perugia, con la partecipazione della segretaria nazionale dello Spi Cgil, Vera Lamonica.

“Per sostenere le future pensioni dei giovani prima di tutto dobbiamo investire sul lavoro, altrimenti è inutile parlare di contributi, età pensionabile e aspettativa di vita – ha detto Lamonica – Dopodiché, è necessario l’utilizzo di uno strumento che, valorizzando la storia contributiva dei lavoratori, ne sostenga il futuro reddito previdenziale. Contemporaneamente – ha aggiunto la segretaria dello Spi nazionale – occorre superare gli attuali criteri previsti nel sistema contributivo, una vera e propria penalizzazione per i lavoratori con redditi più bassi”.
Tra i punti più rilevanti per la Cgil c’è poi l’Ape social, che allo stato attuale però – secondo il sindacato – non garantisce una reale possibilità di accesso ad ampie fasce di popolazione, per esempio i disoccupati di lungo corso. Per questo, il sindacato chiede un cambio passo nel confronto con il governo sulla cosiddetta “Fase 2” della trattativa sulle pensioni, che invece attualmente fa segnare ancora distanze molto evidenti. “Distanze che ci auguriamo siano superate attraverso il confronto – ha concluso Lamonica – ma se così non fosse dobbiamo essere pronti ad avviare la mobilitazione”.

La Camera di Commercio di Perugia ha diffuso i dati occupazionali del Sistema Excelsior per il periodo settembre – novembre 2017.

 

La Camera di Commercio di Perugia ha diffuso i dati sui bisogni occupazionali delle imprese della provincia di Perugia elaborati da Excelsior per il trimestre settembre – novembre 2017.

 Nel trimestre appena iniziato le imprese perugine prevedono di assumere 9.390  lavoratori, 3.490 soltanto nel corrente mese di settembre. Nello stesso periodo le entrate complessive a livello regionale saranno 12.800.

Una  dinamica occupazionale in crescita: rispetto al trimestre agosto – ottobre 2017 i posti di lavoro in più offerti dal sistema delle imprese sono 650: un incremento pari al 7,4%. Delle 9.390 entrate previste a settembre – novembre, l’84% – 7.888 posti – sono per lavoratori dipendenti, il 16% – 1.502 –  per non dipendenti.

 Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio di Perugia: “L’aumentata  fiducia delle imprese comincia a produrre risultati positivi sul fronte occupazionale. La disponibilità da parte del sistema delle imprese della provincia di Perugia ad offrire lavoro è in crescita: da settembre a novembre le entrate saliranno di 9.390 unità – più di 100 al giorno –  un buon 7,4% in più rispetto al trimestre precedente. Da sottolineare che dei 7.888 posti per dipendenti, il  31% (circa 2.445) saranno a tempo indeterminato, e che le restanti 5.442 entrate saranno comunque da lavoro dipendente, con contratto a tempo determinato o a durata definita”.

Di tutte le entrate previste, il 65% si concentrerà nel settore dei Servizi.  Seguono il Commercio (1500 posti) e le Costruzioni (850 posti).

Le PMI  sono le imprese che creano più  lavoro: il 72% del totale dei posti offerti viene da imprese con meno di 50 dipendenti. 

 Se è difficile trovare lavoro è molto complicato anche individuare i profili professionali desiderati: grandi difficoltà le incontreranno anche in questa ultima parte del 2017 27 imprese perugine su 100.

Il 14% dei posti disponibili andrà a Dirigenti, specialisti e tecnici (ossia profili high skill), quota inferiore alla media nazionale che tocca il 20%, e soltanto l’8% andrà a personale Laureato. Ai giovani è destinato il 38% delle entrate.

Blocco Studentesco: iniziati i lavori di manutenzione all’Ipsia , al Liceo risolta la problematica riscaldamenti.

ll Blocco Studentesco qualche tempo fa portò all’attenzione dell’Assessore Moreno Primieri alcune problematiche riguardanti le scuole Ipsia e Liceo. In particolare malfunzionamento dei riscaldamenti e muri fatiscenti. L’assessore si è subito attivato insieme ai presidi Rinaldi e Guarente per una soluzione rapida alle varie problematiche.
In una nota il coordinatore locale del Blocco Studentesco Cristian Almasi sottolinea che “al Liceo è stata effettuata una manutenzione straordinaria della caldaia , mentre all’Ipsia si stanno invece ristrutturando le classi dove cadevano calcinacci continuamente”.
“Il Blocco Studentesco – conclude Almasi – ringrazia anche a nome degli studenti per gli interventi effettuati e continuerà a vigilare sulla situazione per il bene e la sicurezza degli studenti”.

L’ex ospedale muove i primi passi verso il futuro

 

Amministrazione comunale e vertici della Usl 1 dell’Umbria disegnano il futuro dell’ex ospedale di Todi.

Nei giorni scorsi, infatti, il sindaco Antonino Ruggiano e l’assessore al patrimonio, Elena Baglioni, hanno incontrato il direttore generale dell’Azienda sanitaria locale 1 dell’Umbria, Andrea Casciari, per discutere le ipotesi di riorganizzazione degli spazi e dei servizi di via Matteotti. Un incontro fortemente voluto dall’amministrazione Ruggiano fin dai primi giorni del suo insediamento.

«Il trasferimento della struttura sanitaria nella sede di Pantalla – spiega l’assessore al patrimonio, Elena Baglioni – ha purtroppo prodotto un meccanismo di spopolamento di tutta quella zona della città, con evidenti conseguenze a livello economico, a causa delle tante attività commerciali che hanno chiuso i battenti».

E’ per questo che l’azienda sanitaria è stata sollecitata circa la possibilità di un nuovo utilizzo degli spazi dell’ex ospedale, che possa incrementare i servizi offerti ai cittadini e innescare un circuito virtuoso per il quale l’area torni a popolarsi di attività.

«La risposta della Usl è stata positiva – continua Baglioni – e l’impegno è che, non appena saranno risolte le criticità derivate dagli ultimi eventi sismici (il vicino campanile della chiesa di San Filippo è stato danneggiato, ma a breve dovrebbero iniziare i lavori di ripristino, ndr) uffici amministrativi e alcune attività di riabilitazione saranno riportate negli spazi di via Matteotti. Questo è il primo passo per la rinascita di una zona meravigliosa della nostra città, ferita in maniera gravissima dalla perdita dell’ospedale cittadino e per troppo tempo abbandonata a se stessa. Queste iniziative potrebbero poi portare ad un più generale ampliamento dei servizi, a tutto vantaggio non solo della nostra città, ma anche di quei cittadini, e penso ad esempio a Massa Martana, che troverebbero molto più comodo fermarsi a Todi, piuttosto che arrivare fino a Pantalla per usufruire di prestazioni che potrebbero essere disponibili anche nell’ex ospedale».

 

 

 

NESTLÉ ITALIA CONFERMA IL PIANO DI RILANCIO DI PERUGINA Investimenti e piano occupazionale, unica via per la sostenibilità di San Sisto

 

Oggi, durante l’incontro svoltosi al MISE alla presenza del vice ministro, On. Teresa Bellanova, le Istituzioni locali, e le organizzazioni sindacali, Nestlé Italia ha confermato in toto gli obiettivi del piano industriale, e ha dato conto del puntuale adempimento di tutti gli impegni sottoscritti, che stanno procedendo integralmente e nel pieno rispetto dei tempi previsti.

Gli investimenti da 60 milioni per l’ammodernamento della fabbrica e lo sviluppo di Perugina in Italia e all’estero con l’export di Baci come simbolo del Made in Italy sono stati tutti confermati. Le accuse di inadempienza o di ripensamenti rivolte all’azienda sono stati pertanto totalmente smentiti in sede ministeriale.

Per quanto riguarda la gestione responsabile degli esuberi  che, come già annunciato, si determineranno con la fine della cassa integrazione, per scongiurare il rischio licenziamenti cogliamo favorevolmente l’invito del Vice Ministro Bellanova a impostare il dialogo ripartendo dagli impegni sottoscritti presso il Ministero del Lavoro l’11 gennaio 2017: confronto su eventuali modifiche dell’organizzazione del lavoro nonché percorsi di formazione e riconversione professionali per favorire la continuità occupazionale o la ricollocazione dei lavoratori coinvolti

“Siamo convinti che il piano presentato nel 2016 per il rilancio del sito perugino e per il suo sviluppo sostenibile, rappresenti la miglior scelta per prenderci cura del business e delle nostre persone”, ha dichiarato Massimo Ferro, Corporate Strategy Director “

“Il Gruppo Nestlé due anni fa ha definito gli investimenti e il tempo per fare di Perugina un hub internazionale per la produzione di cioccolato premium. Già ora il 40% dei volumi di San Sisto dipendono dalle commesse delle altre consociate europee. Con l’aiuto di tutti, vogliamo perseguire l’obbiettivo di dare un futuro sostenibile allo stabilimento di Perugia”, ha concluso Massimo Ferro.

PROGETTO ESECUTIVO DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO DEL PALAZZO DEL CAPITANO DEL POPOLO

Approvato dalla Giunta Comunale il progetto esecutivo per i lavori di efficentamento energetico del Palazzo del Capitano del Popolo. L’intervento consentirà l’ottenimento del miglior rapporto costi investimenti e la riduzione di consumi energetici, oltre a maggiori vantaggi ambientali in valore assoluto, quali risparmio di energia primaria e diminuzione di emissioni di CO2.

Il costo dell’operazione è di € 426.668,10 per la maggior parte finanziato dalla Regione Umbria, in attuazione del programma regionale per la realizzazione di interventi di efficientamento energetico sugli edifici pubblici.

Inoltre, una parte dei costi è assorbito da contributi concessi dal GSE, società che promuove e sostiene le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica in Italia.

Si tratta di importanti interventi che, attraverso l’utilizzo di tecnologie a basso consumo e ad alta efficienza, comporteranno una miglior fruibilità ed un maggiore comfort degli edifici interessati attraverso un importante risparmio economico sulla spesa energetica.

Questo primo progetto, che ne precede altri 8 sempre su edifici comunli per oltre un milione di euro, apre prospettive di notevole importanza per la città sul tema della sostenibilità.

L’Amministrazione comunale ritiene che sia una scelta fondamentale investire in progetti di riqualificazione ed efficentamento degli edifici, anche come opportunità di crescita del territorio. Per questo sta lavorando a nuovi investimenti e sperimentazioni che possano incidere positivamente sulla qualità di vita dei cittadini.

Assessore ai LLPP e Urbanistica

Moreno Primieri

IL PARTITO COMUNISTA DELL’UMBRIA SULLA VERTENZA PERUGINA

 

Il Partito Comunista si schiera dalla parte delle rivendicazioni degli operai Perugina scesi in sciopero e a presidio dei cancelli della fabbrica mercoledì 27 settembre e, al di là dell’esito della trattativa e dei futuri sviluppi che avrà per i lavoratori, garantirà il proprio contributo per dare supporto alle loro istanze, con la consapevolezza che le lotte nella Perugina come quelle nelle altre industrie regionali sono lotte comuni e contigue.

Le logiche di profitto capitalista che muovono gli interessi economici delle grandi multinazionali, continuano a produrre un grave arretramento delle condizioni lavorative con la implicita ma non dichiarata intenzione di trasferire importanti settori della produzione all’estero. È questa la situazione che stanno vivendo i lavoratori del territorio umbro costretti, tra il giogo delle mancate promesse dei manager aziendali e le politiche collaborazioniste dei sindacati concertativi, a perdere la sicurezza del loro futuro lavorativo.

In questo scenario si colloca la vertenza dei lavoratori di Perugina Nestlè spa che stanno affrontando la minaccia di un licenziamento collettivo riguardante 340 operai promossa dai vertici aziendali della multinazionale svizzera che detiene la proprietà della fabbrica dolciaria.

In questi anni si è andato progressivamente delineando il progetto sottostante alle politiche industriali dell’azienda che, al netto dei falsi proclami di mantenimento dei livelli occupazionali della propria forza lavoro, ha intrapreso una ristrutturazione del settore produttivo.

La crisi del capitalismo esiste e la pagano i lavoratori. Smascherare le fitte trame che celano le reali intenzioni dei grandi interessi industriali diviene sempre più impellente per permettere un reale avanzamento delle istanze della classe lavoratrice. E ciò passa attraverso la condanna delle politiche sindacali fallimentari che inseguono i ricatti padronali in una gara al ribasso che colpisce i lavoratori e fa arretrare la loro lotta economica e politica.

Fondamentale, in questo senso, è un’organizzazione politicizzata dei lavoratori, a livello sindacale in forma autonoma rispetto ai sindacati concertativi, a livello politico mediante il supporto che solo la struttura organizzativa marxista-leninista del Partito può dare ai lavoratori in lotta.