DESTRA-SINISTRA-ALTRO? LA SFIDA E’ LA “QUALITA’ DELLA VITA”

Il nostro lettore FRANCESCO B., con un lungo messaggio, ci dice e domanda in sintesi: “Condivido gran parte delle vostre idee ed iniziative. Però, siamo franchi, hanno ancora un significato politico reale i termini Destra e Sinistra di fronte ai nuovi grandi problemi, nazionali e locali, degli anni duemila?”.

Caro Francesco, il tuo quesito è attualissimo e attraversa i pensieri di tutti noi. Possiamo qui solo accennare ad una risposta, stando al tema. Anche in politica, come nella scienza o in altri campi, le grandi definizioni restano valide e utilizzabili finchè non ne sorgono altre che si impongono con maggior forza ed efficacia rappresentativa. Destra e Sinistra (centrodestra e centrosinistra o centri vari sono crocevia della politica, non luoghi del pensiero!) conservano valore e contenuto, sia identitario che programmatico. Però sono categorie che oggi “calano” su realtà di vita – individuali, familiari, collettive e territoriali – talmente inedite che mettono in crisi e talvolta mandano in frantumi qu

Ecco: dove destra e sinistra politiche, nonché centrismi, sovranismi, moderatismi e grillismi, apparentemente in competizione, hanno fallito e mancato (né si vede luce) è nell’inventare e porre in pratica risposte ai problemi della “qualità della vita”. Non so se dico poco. E non mi riferisco soltanto agli enormi temi della giustizia fiscale, del sistema pensionistico, della formazione professionale e gli altri che ben conosciamo. Parlo di concretezze quotidiane che concorrono decisivamente alla qualità della vita e che i politologi snobbano, lasciandole alla “cronaca locale”.

Nelle grandi città, parliamo di scandalo dei rifiuti, degrado immobiliare, circolazione impossibile, delinquenza scatenata, immigrazione e nomadismo irregolari, inquinamenti e aggiungi quel che vuoi.

Se poi, da bravi provinciali, veniamo ai “luoghi” medio-piccoli, che peraltro sommati fanno il 75% dell’Italia, li vediamo ormai tribolati da buona parte degli stessi problemi, magari in modo meno devastante. Ai quali però se ne aggiungono altri e specifici, che risultano incomprensibili alle mentalità metropolitane ma sono sintomi e fatti causali di ulteriore marginalizzazione e perdita, appunto, di qualità della vita. Vogliamo fare esempi per intenderci, parlando a caso di qualche “luogo” della nostra piccola ma complessa Umbria?

I pendolari di ORVIETO devono affrontare una Odissea ferroviaria quotidiana per andare e tornare dal lavoro. Le celebrate città di SPOLETO e di ASSISI, gli “hubs dell’Umbria” dice la presidente Marini, hanno stazioni per le quali non si riesce a ottenere una fermata di treni veloci. Percorrere le strade provinciali ogni giorno è come affrontare piste da safhari. Il fondo della strada da BASTARDO a PONTERIO è ormai un seguito di corrugamenti e buche intramezzati da qualche porzione di asfalto. Raggiungere CANNARA equivale a rottamare sospensioni della macchina e rischiare lacerazione di una o più gomme.

Ma parliamo dei servizi nei centri storici, abbandonati alla desertificazione mentre si annuncia enfaticamente la loro inclusione nei “Borghi più belli d’Italia”. A PANICALE si è dovuto costituire un Comitato civico per opporsi a che l’ameno centro sia privato di quel poco che resta: guardia medica, punto prelievi, cup, vaccinazioni e servizi domiciliari, che pure servirebbero anche PACIANO e MOIANO di CITTA’ DELLA PIEVE; ma anche uffici comunali, perché così vuole la baricentricità demografica, il che vorrebbe dire per analogia dichiarare “abbandonabili” anche COLLAZZONE, DERUTA, GIANO DELL’UMBRIA, CITERNA, CERRETO, PRECI, COLLESCIPOLI di TERNI, et multa cetera, ma tra poco NARNI, TREVI, CORCIANO e via crescendo fino, magari, alla stessa PERUGIA nella sua acropoli.

Molte decine di comunità devono lottare in piazza come descamisados o cavare soldi per cause al TAR per non farsi chiudere gli ultimi uffici postali (SANT’EGIDIO di PERUGIA, CASTEL RITALDI, GAIFANA di NOCERA,  CANALE di ORVIETO, luoghi della VALNERINA, della montagna di FOLIGNO e d’ogni dove). Difendere l’esistenza di una scuola è diventata la “trincea finale” di molte famiglie di tanti paesi prima di rassegnarsi ad andare a costipare le periferie (mai a ripopolare i centri) delle città vicine.

Potremmo esemplificare ancora a lungo. Ma terminiamo citando un caso di “qualità culturale”, poiché ci spiegano che il nostro futuro NON E’ PIU’ (?!) nell’industria, artigianato e agricoltura, ma nel turismo e nella godibilità culturale. Bene, da oggi TODI – non Roccacannuccia, ma Todi, la città definita dagli americani la più vivibile del mondo – non ha più un solo cinema. Le associazioni “Marte” di Tofanetti e “Jacopone” di Manfredo Retti, dopo strenua resistenza, hanno dovuto gettare la spugna: niente più iniziative al Palazzo del Vignola e chiusa la sala cinematografica sulla quale erano stati spesi investimenti e sacrifici. Qualcuno può rimediare? Ma d’altro canto non solennizzammo come un coraggioso evento la riapertura di un cinema (dico uno) a CITTA’ DI CASTELLO, quarantamila abitanti più comuni circostanti?!

Morale conclusiva, da cui eravamo partiti. Sinistra progressista, destra illuminata, centristi molto civici, cinquestelle demagoghi senza bussola, leghisti nemici del “centralismo”, hanno ricette concrete e attuabili per invertire queste tendenze a perdere nella “qualità della vita” delle nostre comunità? Bene, le loro sigle riacquistano pregio. Non ne hanno? Allora non possono pretendere che i cittadini tornino a votare e ritrovino interesse nella competizione. La gente si conquista con l’amore per i territori, non coi “patti del Nazzareno”, con il festival dei volti nuovi prestati alla politica o con talk-shows e raduni di comici leaders, mentre a Roma manca pure l’acqua, a POGGIODOMO o POLINO può mancare l’impiegato comunale e ai terremotati di NORCIA e non solo, spettatori di ormai insopportabili “passerelle”, il governo fa arrivare col contagocce le casette di legno e non ha rimosso ancora le macerie!

“Controcorrente”

PALIO DELLE BARCHE, PASSIGNANO SI E’ ACCESA CON L’INCENDIO AL CASTELLO

 

 

Non è stata la pioggia a spengere l’entusiasmo degli abitanti di Passignano sul Trasimeno anche se, avendo reso il terreno scivoloso, non ha permesso di effettuare la simulazione della corsa ai barcaioli del rione Oliveto prevista lunedì 24 luglio nel pomeriggio nell’ambito del programma della 34esima edizione del Palio delle Barche organizzato dall’ente omonimo. La kermesse andrà avanti tra rievocazioni, musica, cibo e spettacoli fino a domenica 30, giorno in cui i quattro rioni del paese oltre a Oliveto, Centro storico, Centro nuovo o Centro due e San Donato, per un totale di 262 persone partecipanti (63 per ciascun rione), si contenderanno il Palio nella sfida finale.

“Il Palio – ha spiegato il sindaco di Passignano sul Trasimeno Ermanno Rossi – rievoca l’episodio storico del 1495, la guerra tra gli Oddi signori del castello e i Baglioni da Perugia aiutati dai Della Corgna di Castiglione del Lago. Su questa rievocazione storica stiamo avendo un grande successo”. La giornata di lunedì 25 luglio è stata contraddistinta da un doppio appuntamento: la consegna del premio ‘Perla del Trasimeno’ a Fabrizio Ravanelli, residente proprio in questo borgo lacustre, e lo spettacolare Incendio al castello. “Un premio per me importantissimo – ha commentato Ravanelli – e sono molto contento di riceverlo. Ringrazio il sindaco ed Eugenio Rondini (ndr. vicesindaco). Sono stati molto gentili a scegliere la mia persona e ne sono veramente orgoglioso. Adesso poi che ho preso la residenza qui a Passignano mi fa un immenso piacere. Lo metterò nella bacheca insieme a tutti gli altri premi che ho avuto la fortuna di ricevere e lo porterò con me tutta la vita”. A seguire, lo spettacolo pirotecnico musicato, unico nel suo genere, accompagnato da voce narrante che ha raccontato l’episodio legato alla sanguinosa guerra a cui è ispirata la rievocazione storica.

Accanto alle prove singole dei rioni, ogni sera fino a giovedì, che lasceranno poi spazio alla prova generale venerdì, sono tante le iniziative in programma per tutto il periodo. Le taverne aperte che da quest’anno sono state spostate dal centro storico alla zona lungolago, fascinoso e suggestivo, giocoleria itinerante, mercatini, mostre, pub e musica dal vivo animeranno il paese per far rivivere quelle atmosfere, in un mix di competizione, passione e socialità. Mercoledì alle 21.30, riecheggerà nell’aria il suono dei Tamburi della nobilissima ‘Parte de sopra’ di Assisi, giovedì 27 luglio sarà la volta dello spettacolo teatrale ‘Viandanti nel tempo’ della compagnia fantasy medievale Kroonos. Venerdì 28 alle 22 al centro della scena ci saranno le donne con la caratteristica Corsa delle brocche. Sabato 29, poi, dalle 14 alle 20, per tutti i collezionisti è previsto l’annullo filatelico speciale di Poste italiane sul sagrato della chiesa di San Cristoforo. Alle 22.15 si procederà con il lancio della sfida tra i rioni tra piazza Trento e piazza Trieste per poi arrivare al clou della manifestazione domenica 30, con il corteo storico alle 16, l’inizio della sfida alle 18.30 e la cerimonia di premiazione alle 19.30. Chiuderà l’edizione 2017 del Palio delle barche lo spettacolo pirotecnico di mezzanotte sul lago.

 

Festival del Medioevo 2017: ecco le prime anticipazioni

 

Sarà lo storico Alberto Grohmann a inaugurare il Festival del Medioevo, che si terrà a Gubbio dal 27 settembre al 1 ottobre 2017.

“La città” è il tema conduttore della terza edizione. Le piazze, i mercati, le banche e gli ospedali. I centri del potere e i luoghi della cultura, tra la filosofia e l’architettura, la moda e l’urbanistica, la fantascienza e la religione. Insieme alle storie, ai racconti e ai segreti delle grandi città medievali, da Costantinopoli a Venezia, da Genova a Parigi, da Firenze a Napoli, fino a Palermo e a Il Cairo. Lungo i porti del Mediterraneo e i luoghi favolosi della Via della Seta.

La città dolente della Commedia di Dante e le suggestioni medievali disegnate dall’immaginazione di Tolkien, Calvino e George Lucas. Camelot e Gotham City. Torri e cattedrali. Realtà e fantasia.

Una grande operazione culturale: il Festival del Medioevo in cinque giorni densi di appuntamenti culturali, mostre, mercati, rievocazioni e spettacoli coinvolge un centinaio di storici, saggisti, scrittori e giornalisti impegnati nella sfida della divulgazione.

Tutti gli eventi sono gratuiti e ad ingresso libero.

Gli Incontri con gli autori, cuore pulsante della manifestazione, si terranno nel Centro Convegni Santo Spirito, ricavato da un antico monastero benedettino del XIII secolo, a pochi passi dalla centralissima Piazza Quaranta Martiri.

Tra le molte novità annunciate nell’edizione 2017, spicca il Forum internazionale delle associazioni dei rievocatori storici, organizzato dal Comitato per gli Stati generali della Rievocazione Storica in collaborazione con l’Associazione Festival del Medioevo e la Regione Toscana. L’evento porterà a Gubbio numerosi rievocatori italiani e europei, in rappresentanza di circa 500 associazioni italiane e straniere. Gli Stati generali della Rievocazione Storica sono nati per valorizzare le tradizioni e le memorie storiche, considerate come espressione del patrimonio “immateriale” italiano e puntano al riconoscimento istituzionale della rievocazione storica attraverso una regolamentazione unitaria che promuova tutti gli aspetti collettivi culturali, sociali e turistici di una attività che in Italia coinvolge centinaia di migliaia di persone.

Nei giorni del Festival, nel cortile del Palazzo Ducale di Gubbio verrà ospitato anche un esclusivo Torneo di scherma medievale. L’appuntamento HEMA (Historical European Marzial Arts) è organizzato dalla Sala d’Arme Achille Marozzo, un’associazione con 40 sedi in tutta Italia, che dal 1997 si dedica alla ricerca e allo studio delle arti marziali.

Nel pomeriggio del 27 settembre, giornata inaugurale della manifestazione, verranno anche proclamati i vincitori del Premio Italia Medievale 2017, istituito dalla Associazione Culturale Italia Medievale e assegnato ogni anno a personalità, istituzioni e privati che si sono particolarmente distinti nella promozione e valorizzazione del patrimonio medievale italiano.

Il Festival del Medioevo riproporrà anche tutta una serie di eventi collaterali, molto apprezzati dal pubblico nelle prime due edizioni della manifestazione.

A partire dalla Fiera del Libro Medievale: le maggiori maggiori case editrici italiane e i piccoli editori specializzati presenteranno al vasto pubblico degli appassionati i saggi, i romanzi, le biografie, gli approfondimenti tematici e i grandi classici che hanno per oggetto il Medioevo.

L’appuntamento con Le Botteghe e i Mestieri, offrirà il meglio delle produzioni artigiane italiane e straniere ispirate all’età medievale.

Il “focus” Miniatori e calligrafi dal mondo, dedicato alla moderna arte amanuense, proporrà approfondimenti didattici intorno alle tecniche e ai segreti dei miniatori più importanti d’Italia e d’Europa.

Il Festival del Medioevo, organizzato dall’Associazione culturale Festival del Medioevo in collaborazione con il Comune di Gubbio, gode del patrocinio scientifico dell’Isime, l’Istituto Storico Italiano per il Medioevo e dei patrocini istituzionali della Presidenza della Repubblica, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e della Regione Umbria.

L’evento è sostenuto dal Comune di Gubbio, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, dal Gruppo Azione Locale Alta Umbria (GAL Alta Umbria) e dalla Camera di Commercio di Perugia.

La RAI, Radio Televisione Italiana, è il media partner ufficiale con i canali tematici di Rai Storia e RAI Radio3.

Collaborano con la manifestazione anche il mensile Medioevo e tre siti web: Italia Medievale, impegnata nella promozione del patrimonio storico e artistico del Medioevo italiano, Feudalesimo e Libertà, fenomeno social di goliardia e satira politica e MediaEvi, pagina Facebook specializzata nell’analisi dei medievalismi.

L’indirizzo web della manifestazione: www.festivaldelmedioevo.it

Anteprime e notizie sulla prossima edizione verranno riportate sulla pagina facebook @FestivalDelMedioevo.

Interrogazione di Floriano Pizzichini (Todi Civica) al Sindaco di Todi sulle problematiche del depuratore

 

Premesso
– che i depuratori sono strumenti di civiltà, che, nell’interesse della tutela dell’ambiente e della salute pubblica dei cittadini devono essere realizzati in ogni realtà urbanizzata
-che la questione della localizzazione del depuratore comunale presso il sito della Cascianella, in località Cappuccini, ha caratterizzato, con nette prese di posizione, parte del dibattito politico nella passata legislatura
-che la diatriba sull’opportunità o meno della sua collocazione in quel sito ha altresì caratterizzato parte della campagna elettorale determinando precisi impegni da parte delle forze politiche oggi al governo della città

Preso atto
-che il Sindaco, all’indomani della sua elezione, ha scritto una precisa e puntuale lettera alla Società Umbra Acque con la quale si evidenziavano le riserve sulla scelta e la necessità di fermare i lavori
– che la gravità delle osservazioni riportate nella lettera mettono in condizione l’amministrazione di fermare la realizzazione dell’opera
– che le forze politiche di maggioranza, coerentemente con gli impegni assunti, sosterrebbero tale azione
– che, ad oggi, i cantieri rimangono aperti e che i lavori  sembrano procedere in maniera regolare e continuativa

Il sottoscritto consigliere comunale interroga il Sindaco e la giunta comunale al fine di conoscere quale posizione abbia assunto la Società Umbra Acque a fronte  delle osservazioni poste dal Sindaco in rappresentanza del Comune di Todi. Se e quali siano gli atti amministrativi che intende  concretamente adottare per bloccare la costruzione dell’opera. Se nel contempo siano state valutate altre ipotesi di collocazione sul territorio comunale.
Se il prosiego dei lavori non determini, con il trascorrere del tempo, una conseguente impossibilità oggettiva a trovare soluzioni alternative e, in tal caso, quali azioni si ritenga opportuno intraprendere.

Floriano Pizzichini
Consigliere Comunale Todi Civica

Vertenza Perugina, lavoratori e sindacati chiamano la città: “Serve una mobilitazione generale”

 

“Quello che vogliamo lanciare oggi è un appello a tutta la città e a tutto il territorio: la vertenza Perugina non riguarda solo i lavoratori, ma la nostra comunità nella sua interezza. Abbiamo bisogno che la cittadinanza, le forze politiche, le istituzioni facciano muro contro il tentativo di Nestlé di cambiare le carte in tavola e assestare un colpo durissimo alla fabbrica simbolo di Perugia e del cioccolato in Italia”. A tre giorni dall’importante appuntamento di Roma, con il tavolo nazionale sulla vertenza Perugina al ministero dello Sviluppo Economico (27 luglio ore 11), la Rsu dello stabilimento di San Sisto e i sindacati, Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil dell’Umbria, lanciano un appello alla mobilitazione generale. La giornata di giovedì, con lo sciopero di otto ore proclamato dai sindacati e due manifestazioni (una a Roma sotto il Mise con almeno duecento lavoratori che raggiungeranno la capitale, l’altra davanti ai cancelli della fabbrica a San Sisto) rappresenterà infatti un passaggio decisivo: “Abbiamo bisogno che la vertenza Perugina assuma il suo carattere naturale – hanno spiegato Michele Greco (Flai Cgil), Dario Bruschi (Fai Cisl) e Daniele Marcaccioli (Uila Uil) insieme ai rappresentanti della Rsu, Luca Turcheria e Fabiano Rosini – che è quello di vertenza di carattere nazionale, finalizzata a chiarire le intenzioni di Nestlé verso il nostro paese. Per questo – hanno aggiunto i rappresentanti dei lavoratori – chiederemo al governo di intervenire su due fronti: richiamare la multinazionale al rispetto dell’accordo del 2016, che prevedeva il rilancio della fabbrica attraverso gli investimenti e non certo un taglio di 340 posti di lavoro, e mettere a disposizione gli strumenti necessari per la gestione dell’accordo stesso da un punto di vista sociale”. 

Secondo i sindacati, infatti, la variabile fondamentale in questo momento è il tempo. “Sgombrato il campo da interpretazioni fantasiose rispetto a quello che è scritto nero su bianco nel piano che abbiamo sottoscritto con Nestlé un anno fa – hanno spiegato ancora sindacati e Rsu – dove si parla di riassorbimento degli esuberi pre accordo (circa 180) e di impatto sociale zero del piano stesso, è evidente che gli investimenti di carattere tecnologico e le strategie di marketing finalizzate all’incremento dell’export e alla controstagionalità hanno bisogno di un periodo congruo per andare a regime. Ecco perché – hanno aggiunto Flai, Fai, Uila e Rsu – abbiamo bisogno di ammortizzatori sociali che comprano un periodo più lungo di quello previsto dall’attuale normativa, ridotto all’osso dopo l’entrata in vigore del jobs act”. Le soluzioni, secondo i sindacati, ci sono, vanno solo individuate e messe in campo. A quel punto però bisognerà chiedere a Nestlé di giocare a carte scoperte.
È infatti fin troppo chiaro, secondo i sindacati, che la strategia della multinazionale è cambiata per ragioni che esulano dalla mera vicenda Perugina, dinamiche di livello mondiale (come le ipotesi di vendita dell’intero settore confectionery di Nestlé) che hanno portato il management europeo e a cascata quello italiano a rivedere la propria linea di azione, “tentando – hanno spiegato Flai, Fai e Uila – di piegare l’accordo su Perugina ai propri interessi di breve periodo, cioè tagliare i costi fissi attraverso i licenziamenti”.
“Ma Perugia non si farà prendere in giro così”, hanno assicurato i rappresentanti della Rsu, ricordando che dopo anni di sostanziale disinteresse di Nestlé verso l’Italia, fu proprio la Rsu Perugina a smuovere le acque presentando nel 2015 il “Piano industriale degli operai”, con proposte concrete sul rilancio della fabbrica e di Perugia come “capitale mondiale del cioccolato”. Ebbene, sottolineano i sindacati, da quella proposta è scaturito il piano che non solo non prevedeva esuberi, ma, anzi, ne garantiva il riassorbimento attraverso 60 milioni di euro di investimenti. “Ora non aspettiamo altro che il rispetto di quegli impegni – hanno concluso sindacati e Rsu – e se servirà del tempo per realizzarli, bene, che si trovino gli strumenti per prenderci questo tempo. Di certo, non si può pensare che il rilancio della Perugina si faccia sulla pelle dei lavoratori, questo non lo permetteremo”.

Mozione presentata in Consiglio Comunale da Floriano Pizzichini ( Todi Civica )

 

La Convenzione sui diritti delle persone con disabilità  ha individuato nuovi pe­rcorsi per il ricono­scimento dei diritti delle persone con disabilità. L’ U.E.  da anni ormai,  riti­ene che l’approccio sociale alla disabil­ità debba mirare a ottenere la piena par­tecipazione alla soc­ietà delle persone diversamente abili, eliminando le barriere che impediscono la realizzazione delle pari opportunità, della piena partecipa­zione e del
rispetto delle diff­erenze.
La carta Costituzio­nale italiana impone a tutti gli Enti co­stitutivi della Repu­bblica il compito di rimuovere gli ostac­oli di ordine econom­ico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguagl­ianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della per­sona umana e l’effet­tiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Un approccio questo necessario al fine di intervenire nei casi di discriminazio­ne multipla, come per esempio, donna con disabilità, minore con disabilità, pers­ona indigente con di­sabilità e, che, un ente, come quello co­munale, nom può non tenere in consideraz­ione.  Occorre perta­nto tenere presente la dimensione multip­la dell’accessibilit­à, che non riguarda soltanto l’ambiente fisico, ma anche que­llo sociale, economi­co e culturale, la salute, l’istruzione, l’informazione e la comunicazione.
Sulla base delle so­pradette motivazioni, pertanto, deposite­rò una mozione al Co­nsiglio comunale che preveda l’ istituzi­one dell’Ufficio del Garante per i Dirit­ti della Persona Dis­abile e l’approvazio­ne del relativo rego­lamento comunale. Uno strumento di cui anche il nostro Comune dovrebbe dotarsi, come fatto già in al­tre realtà,  quale atto di civiltà nei confronti  di un tema di grande rilevanza sociale.

Floriano Pizzichini
Consigliere comunale Todi Civica

Istituzio­ne del Garante per i Diritti della perso­na diversamente abil­e,mozione di Floriano Pizzichini

 

La Convenzione sui diritti delle persone con disabilità  ha individuato nuovi pe­rcorsi per il ricono­scimento dei diritti delle persone con disabilità. L’ U.E.  da anni ormai,  riti­ene che l’approccio sociale alla disabil­ità debba mirare a ottenere la piena par­tecipazione alla soc­ietà delle persone diversamente abili, eliminando le barriere che impediscono la realizzazione delle pari opportunità, della piena partecipa­zione e del
rispetto delle diff­erenze.
La carta Costituzio­nale italiana impone a tutti gli Enti co­stitutivi della Repu­bblica il compito di rimuovere gli ostac­oli di ordine econom­ico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguagl­ianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della per­sona umana e l’effet­tiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Un approccio questo necessario al fine di intervenire nei casi di discriminazio­ne multipla, come per esempio, donna con disabilità, minore con disabilità, pers­ona indigente con di­sabilità e, che, un ente, come quello co­munale, nom può non tenere in consideraz­ione.  Occorre perta­nto tenere presente la dimensione multip­la dell’accessibilit­à, che non riguarda soltanto l’ambiente fisico, ma anche que­llo sociale, economi­co e culturale, la salute, l’istruzione, l’informazione e la comunicazione.
Sulla base delle so­pradette motivazioni, pertanto, deposite­rò una mozione al Co­nsiglio comunale che preveda l’ istituzi­one dell’Ufficio del Garante per i Dirit­ti della Persona Dis­abile e l’approvazio­ne del relativo rego­lamento comunale. Uno strumento di cui anche il nostro Comune dovrebbe dotarsi, come fatto già in al­tre realtà,  quale atto di civiltà nei confronti  di un tema di grande rilevanza sociale.

Floriano Pizzichini
Consigliere comunale Todi Civica

MALTEMPO, RINVIATE LE MONGOLFIERE

 

A causa dell’ondata di maltempo che sta interessando il centro Italia e che – stando alle previsioni meteo – potrebbe abbattersi su Todi nelle prossime ore, l’appuntamento con le mongolfiere in città previsto per questa sera è stato rinviato a sabato 29 luglio.
Alcuni degli equipaggi che prendono parte alla terza edizione della “Sagrantino cup” faranno tappa in piazza del Popolo e sul prato della chiesa della Consolazione nella serata di sabato, a partire dalle 20.45.

MUSICA PER I BORGHI SUONA IL ROCK CON LOREDANA BERTÈ E I FLOYDIANA La big è attesa sabato 29 luglio alle 21.30 in piazza Karl Marx per la sua prima data del tour

 

Prosegue Musica per i borghi, festival di musica etno-popolare che sta animando le serate estive di Marsciano e dintorni (e lo farà ancora fino al 30 luglio) sull’onda del buon sound. I fan di Loredana Bertè tirano un sospiro di sollievo dopo che la cantante, reduce da un infortunio in Messico e costretta ad annullare alcune tappe del tour, ha confermato dalla sua pagina Facebook la presenza a Marsciano, sabato 29 alle 21.30. Sarà questa, dunque, a tutti gli effetti, la prima tappa del suo ‘Amiche, sì! Summer tour 2017’.

A precedere la cantante big italiana diversi appuntamenti nel cartellone di Musica per i borghi che apre l’orizzonte al rock progressivo anni 70, giovedì 27 luglio alle 21.30 in piazza Karl Marx a Marsciano, con i Floydiana. Nella ‘Floydiana night’ i sette componenti del gruppo, Davide Pistoni (tastiere, voce), Phill Salera (chitarre), Carlo Maria Micheli (sassofono, ewi e flauto), Francesco Isola(batteria), Luca Marconi (voce), Fabio Servilio (chitarre, voce) e Lorenzo Trincia (basso), proporranno il loro repertorio musicale ispirato ai Pink Floyd.

“Abbiamo rispettato il codice genetico – spiegano dalla band – di questa musica meravigliosa ma vi abbiamo immesso parti originali, persino con l’inserimento di strumenti non utilizzati dai Floyd, come il flauto o il sax soprano. Emozioni vissute in prima persona e abbinate a questi suoni senza tempo, attuali ieri come oggi, non appannati dalla polvere del tempo”. Un repertorio, dunque, riletto in chiave originale e costituto da brani tratti dagli album Soundtrack from the film more (1969), Dark side of the moon (1973), Wish you were here (1975), Animals (1977), The wall (1979). Alle 23.30 si cambia musica e per chi vuole partecipare c’è il Reggaeton party, sempre in piazza Karl Marx, in compagnia di dj Duit. Una serata piena quella del 27 luglio perché si aprirà anche la seconda edizione dello Streetfood & music festival (dalle ore 18, fino al 30 luglio), per affiancare alla buona musica anche il buon cibo con pietanze della cucina nazionale e internazionale. L’attenzione sarà rivolta pure ai bambini. A loro, infatti, è dedicata un’area con gonfiabili, animazione e intrattenimento. Infine, venerdì 28 luglio alle 21.30, ‘Stasera suono io’, con gli allievi della scuola di musica Fabrizio De Andrè, The Maeda e Giovanni Artegiani.

 

A TUTTO ‘SCORZONE’. IL RE DELL’ESTATE TORNA PROTAGONISTA DELLA XXXIV SAGRA DEL TARTUFO E DEI PRODOTTI TIPICI

 

Torna uno degli appuntamenti gastronomici più attesi in Umbria. La Sagra del Tartufo e dei Prodotti Tipici di Spina di Campello, ideata dalla Pro loco del luogo, con il patrocinio della Regione Umbria e della Provincia di Perugia, giunge quest’anno alla sua XXXIV edizione e promette un programma ancora più ricco e divertente. Dal 29 luglio fino al 5 agosto l’intera Valle della Spina si dà appuntamento nell’antica frazione del Comune di Campello, Spina Nuova, per godere dei profumi e dei sapori tipici del luogo. Re delle calde serate d’agosto è come sempre il profumato tartufo estivo che ha reso noto questo fazzoletto di Umbria per la sua abbondanza, il cosiddetto ‘Scorzone’, e che verrà proposto dall’antipasto… al dolce!