Il comitato “TODI PER IL SÌ” nasce con una missione: far conoscere il merito della riforma e cercare di far capire quanto i suoi contenuti siano fondamentali per avere in Italia, finalmente, una democrazia più forte e decidente ed un sistema istituzionale più stabile.
E’ giusto e doveroso che le persone siano informate sul quesito referendario, su cosa comporti la riforma e il percorso fatto per arrivare sin qui. Nel nostro paese si parla di riforme costituzionali da decenni e decenni, senza che si sia concluso alcunché: l’iter della riforma, che qualche critico poco attento al merito della stessa, cerca di far passare per un golpe strisciante, è durato oltre due anni, ha riprese idee e spunti condivisi trasversalmente negli anni scorsi, è passato per sei letture, tre per ciascuna camera, con quasi seimila votazioni e l’approvazione di oltre cento emendamenti. Tra i punti salienti della riforma c’è il superamento dell’anacronistico bicameralismo paritario indifferenziato, un unicum in Europa condiviso con la Romania, un meccanismo che ha ingolfato il nostro sistema legislativo portando ad un abuso patologico della decretazione d’urgenza, con la previsione, finalmente, di un rapporto fiduciario esclusivo fra Camera dei Deputati e Governo. Pregio non secondario della riforma è il nuovo Senato, che delinea un modello di rappresentanza con al centro le istituzioni territoriali, come nel disegno originario dei nostri padri costituenti, disegno per troppo tempo tradito. La fragilità strutturale del nostro sistema istituzionale (la media praticamente di un governo all’anno dal 1948 lo sta a testimoniare), ha rappresentato e rappresenta un dazio molto pesante da pagare per tutti noi: l’instabilità ci toglie forza in Europa, nel Mondo e non ha permesso quelle riforme incisive di cui abbiamo bisogno, per non parlare del fatto che grazie ai governi instabili prosperano le burocrazie parassitarie, dannose per qualsiasi prospettiva di sviluppo economico e sociale. La riforma agisce in questa direzione, dando più forza alla democrazia, perché una democrazia bloccata da mille veti è paralizzata quando si tratta di decidere, appassisce lentamente e muore. La riforma rappresenta anche uno sforzo per ridurre e contenere alcuni costi della politica: duecentoventi parlamentari in meno (vincessero i SÌ, i senatori sarebbero eletti tra i consiglieri regionali e i sindaci delle aree metropolitane, per cui la loro indennità resterebbe quella prevista dall’ente che rappresentano in prima battuta); un tetto all’indennità dei consiglieri regionali, parametrata a quello dei sindaci delle città grandi; il divieto per i consigli regionali di continuare a distribuire soldi ai gruppi consiliari, senza che si debba aspettare la prossima legislatura.
“Conoscere per deliberare”, un principio fondamentale in ogni democrazia matura. In questa ottica, si è formato a Todi il Comitato “TODI PER IL SÌ”, Riforma Costituzionale 2016, un comitato che vuole aprire un dibattito pubblico partecipato, discutendo il merito della riforma senza cadere nella trappola di chi vorrebbe che in questo referendum si parlasse di tutto tranne che di contenuti. Un comitato di largo respiro, aperto alla società, alle sue energie, unendo storie ed appartenenze diverse che vogliono un paese più moderno e più stabile. Chiunque voglia aderire può contattare i numeri 3483709776, 3488843330, 3482547420 oppure mandare una mail all’indirizzotodiperilsi@gmail.com. Siamo inoltre lieti di invitare la cittadinanza, venerdì 8 luglio alle ore 21 presso l’ Area Verde del Quartiere Europa, per discutere della riforma costituzionale con la parlamentare Anna Ascani.