Todi Festival tra innovazione e novità, dieci debutti nazionali e quattro produzioni nel cartellone della trentunesima edizione

 

Contaminazione, innovazione e novità contraddistinguono il cartellone della trentunesima edizione del Todi Festival, in programma dal 26 agosto al 3 settembre.

Le scelte del direttore artistico Eugenio Guarducci si confermano nella volontà di proporre un festival che abbracci le arti performative in maniera completa e che, allo stesso tempo, dia spazio a progetti nuovi che proprio sui palchi di Todi avranno modo di debuttare a livello nazionale.

Una volontà precisa che trova conferma nei dieci debutti che arricchiscono il programma, quattro dei quali sono produzioni o co-produzioni proprio di Todi Festival. A cominciare dallo spettacolo con cui la trentunesima edizione sarà inaugurata, sabato 26 (ore 21, Teatro Comunale), ovvero Grisélidis, memorie di una prostituta di Coraly Zahonero, dagli scritti e le interviste di Grisélidis Réal, traduzione di Serra Yilmaz e Alberto Bassetti, per la regia di Juan Diego Puerta Lopez, con Serra Yilmaz nei panni della protagonista, accompagnata dal sax solista di Stefano Cocco Cantini. Lo spettacolo è prodotto da Todi Festival, I Due della Città del Sole e Golden Show.

Anche domenica 27, ore 21, il Comunale ospiterà una produzione del Festival (in collaborazione con La Consolazione Etab e Umbria Music Pool) che debutterà proprio in quell’occasione. Si tratta di Del Folle Amore, suoni e parole per fratello Jacopone. Il recital è un progetto esclusivo per il festival, frutto di una intensa collaborazione tra Eugenio Allegri e Ramberto Ciammarughi, dove parole e musiche originali si fondono per rendere omaggio a Jacopone.

Un’altra inedita produzione firmata Todi Festival è prevista per lunedì 28, Insulti al pubblico, per la regia di Chiara Caselli, con la stessa Caselli e Lydia Giordano che debuttano con l’irriverente e provocatorio testo di Peter Handke. Mentre, è un’anteprima nazionale Saiyuki, il concerto evento di Nguŷen Lê, virtuoso chitarrista di origine vietnamita, insieme alla cantante e suonatrice giapponese di koto Mieko Miyazaki e al suonatore indiano di tablas Edouard Prabhu. In programma per martedì 29 agosto, ore 21, sempre sul palco del Comunale.

Un debutto nazionale è anche Jacopo Ortis con Brenno Placido e la regia di Matteo Tarasco, previsto per il 30 agosto sempre al Teatro Comunale, e lo sono ancheA cena con l’inquisitore, con Federica Tatulli, Sara Allegrucci, Maurizio Lucà, Michele Trombettoni per la regia di Carlo Fineschi, in programma domenica 27 alle 19 al castello di Petroro, e Una casa di donne che ripropone il testo di Dacia Maraini rivisto a quarant’anni dalla sua prima pubblicazione e affidato dall’autrice a Ottavia Orticello, per la regia di Jacopo Squizzato e la produzione di Todi Festival, in scena mercoledì 30 agosto, ore 21, all’ex Granaio di Montenero.

E un debutto è anche lo spettacolo realizzato a cura del Centro per i Disturbi del Comportamento Alimentare presso Palazzo Francisci che rinnova così la collaborazione con Todi Festival. Le ospiti del centro, per la regia di Costanza Pannacci, porteranno in scena, giovedì 31, ore 19, all’Arena Francisci, L’eterna primavera della speranza, dal racconto omonimo di Stephen King. Debutta a Todi Festival anche l’inedito La Musica dell’Anima con Pamela Villoresi, accompagnata dal pianoforte del maestro Marco Scolastra. Lo spettacolo, prodotto da Gazza Ladra per la regia di Maria Letizia Compatangelo, andrà in scena al Comunale venerdì 1 settembre alle 21.

Ancora un debutto, quello di Maledetta la neve, con Massimo Capuano e Chiara Meloni. Lo spettacolo è a cura di Compagnia degli Gnomi in collaborazione con Libertas Margot, sulla base di interviste condotte da Vanna Ugolini, Massimo Pici con Marco Lalli, analizzate dalla psicoterapeuta Lucia Magionami. Lo spettacolo è fissato per sabato 2 settembre, ore 17,30, alla Sala del Consiglio.

Todi Festival conferma la sua vocazione al nuovo e all’originale, un punto di riferimento per l’arte performativa a tutto tondo.

L’appuntamento è a Todi dal 26 agosto al 3 settembre 2017.

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Comunicato stampa di Claudio Ranchicchio Assessore alla Cultura del Comune di Todi

Le aperture straordinarie con relative visite guidate a gran parte del patrimonio culturale ed artistico della città hanno portato buonissimi risultati a livello turistico

Nel weekend di Ferragosto, la nostra città, presa d’assalto da un gran numero di turisti ha avuto la possibilità di far visitare chiese e basiliche durante tutta la giornata.

La proposta continuerà con una programmazione analoga anche nei prossimi weekend sino a fine mese durante le giornate del Todi Festival 2017.

Tra l’altro tale programmazione ha aggiunto al patrimonio culturale fruibile in questi giorni, anche il Teatro Comunale inserito in esclusiva nel circuito di visita A spasso per Todi, grazie in particolare alla collaborazione con Sistema Museo.

Per il ponte di Ferragosto, inoltre, un grande successo hanno avuto le visite guidate a tutti gli spazi del circuito museale civico e quello ecclesiastico che costituiscono il circuito di TodiUnica, istituito nel 2014  che comprende: Museo Civico, Cisterne Romane, Campanile di San Fortunato, Museo Lapidario, Cripta del Duomo, Chiesa della Nunziatina e Palazzo Vescovile.

La Cattedrale rimane visitabile ed aperta tutte le sere dopo cena sino alla mezzanotte sino a fine Agosto.

Il resto lo ha fatto il ricco programma di Eventi nel Centro Storico e nelle frazioni che ha visto una grande partecipazione sia di cittadini tuderti che di turisti e visitatori.

Una grande platea di partecipanti e ospiti starnieri è stata garantita dal TIMM – Todi International Music Master, c’è poi in corso il Cinema d’Essai che continua con bellissimi film a coinvolgere ogni volta centinaia di spettatori. Il clou si è raggiunto nella serata di Ferragosto, serata solitamente a Todi non molto partecipata, che ha invece visto quest’anno in Piazza del Popolo una grandissima partecipazione di pubblico con il Concerto della Filarmonica femminile e con la bellissima coreografia cinematografica collegata ad esso.

Un’Agosto quindi che fa ben sperare in una ripresa ed in una maggiore vivacità della nostra città, in attesa di arrivare al Todi Festival ed a tutta una serie di iniziative che si protrarranno addirittura sino a metà Settembre.

Assessorato alla Cultura COMUNE DI TODI

Le stazioni della ex FCU nel tuderte in completo abbandono e degrado. Chi vigila ? Perchè non vendere gli immobili inutilizzati ?

 

Da anni si legge e si parla della crisi della ex FCU. Sono finiti i soldi,non c’è nemmeno la possibilità di effettuare la normale manutenzione della linea ferroviaria. E così tantissimi altri problemi. Le stazioni, quei luoghi da cui sono partiti pendolari,studenti ed anche turisti, sono oggi in completo degrado. Ma i tantissimi soldi pubblici spesi negli anni passati a cosa sono serviti ? Un piccolo viaggio per fotografare le tra stazioni che incidono nel territorio di Todi. Siamo partiti da Ponte Naia,cara per i ricordi legati al periodo universitario, la “lunga marcia” verso Perugia,vista la lentezza ieri come oggi dei locomotori, le mitiche trasferte Ponte Naia-Berlino Ponte Naia-Budapest, Ponte Naia-Parigi. Senza dimenticare i viaggi a Roma o quelli che da piccolo insieme ai genitori ci portavano a Città di Castello.

I ricordi servono a poco. Oggi la stazione è in completo abbandono, i treni sono momentaneamente sospesi e le prospettive non sono certo delle migliori. Perchè non vendere allora questi immobili dove non c’è più, tra l’altro, nè il capostazione nè la biglietteria ? C’è una qualche autorità di polizia giudiziaria che si interessi fino in fondo di come siano stati spesi i soldi pubblici per l’adeguamento e il potenziamento di quella che fu la Ferrovia Centrale Umbra ed infine Umbria Mobilità con i suoi immensi debiti ?

 

Le foto che abbiamo inserito si riferiscono alla facciata della stazione,ai bagni e in basso a sinistra a quella che era la sala d’aspetto

FERRARI CHALLENGE, ANCORA SUCCESSI PER LE UMBRE DELLA CDP-DE POI Nel circuito francese del Paul Ricar, un primo e un secondo posto per Di Amato

 

 Dopo aver dominato e vinto tutte le doppie gare nei circuiti di Monza e Budapest, la 488 Challenge di Daniele Di Amato, giovane pilota della Cdp-De Poi concessionaria Ferrari per l’Umbria, ha ottenuto un’altra vittoria e uno sfortunato secondo posto sul circuito francese del Paul Ricard.

Il weekend era iniziato davvero bene per le due Ferrari umbre preparate dalla concessionaria Cdp visto che le qualifiche di gara 1 vedevano al primo posto Daniele Di Amato e al secondo posto l’altro giovane pilota romano Andrea Gagliardini.

Con una prima fila tutta Cdp-De Poi la gara una era un susseguirsi di sorpassi e controsorpassi tra Di Amato e Gagliardini. Alla fine ha avuto la meglio, ottenendo la quinta vittoria consecutiva quest’anno, il poleman Daniele Di Amato che è stato anche l’autore del giro più veloce in gara. Gagliardini, protagonista di una gara coraggiosa ma piena di contatti con altri piloti, è finito in settima posizione.

In qualifica 2 ancora Daniele Di Amato ha siglato la sesta pole position consecutiva dopo le due ottenute a Monza e le due di Budapest. Il giovane pilota romano, un vero specialista sul giro secco, ha dato in questa occasione oltre mezzo secondo al suo rivale, il tedesco Grossmann. Peccato per Gagliardini che, per meno di due decimi, non è riuscito a bissare la prima fila in griglia ottenuta in qualifica 1.

Gara 2 ha visto la solita partenza da leader di Daniele Di Amato che ha fatto registrare giri veloci a ripetizione. Quando, però, tutti si aspettavano di vederlo di nuovo passare prima sotto il traguardo, un banale inconveniente tecnico a pochi giri dalla fine lo ha costretto a rallentare ma il romano, con caparbietà e perizia, è riuscito a portare la 488 Challenge al traguardo in seconda posizione.

La sfortuna, invece, non ha abbandonato Gagliardini che è riuscito a portare la vettura al traguardo nonostante i numerosi contatti di gara avuti.

Con il primo ed il secondo posto ottenuti al Paul Ricard, Di Amato ha messo in sicurezza la leadership nel Campionato Ferrari Challenge Trofeo Pirelli che cercherà di difendere nel prossimo appuntamento di fine settembre sul circuito inglese di Silverstone.

Nella classifica a squadre, la Cdp-De Poi è attualmente al terzo posto ma sconta il fatto di portare in pista solo due vetture mentre, invece, i team che la precedono hanno in gara ben più di due piloti. Il team umbro con piloti del calibro di Gagliardini e Di Amato cercherà, comunque, con i risultati di sopperire al numero inferiore di vetture in gara

SEDUZIONE E POTERE’ DI SGARBI SBANCA A GUALDO TADINO: 2.500 VISITATORI IN 18 GIORNI

 

Sarà il fascino della bellezza femminile senza tempo delle opere di Giambattista, Giandomenico e Lorenzo Tiepolo, sarà il tema di fondo che strizza l’occhio alla donna e alla sua capacità di piegare a sé la volontà maschile, sarà il richiamo della censura che Facebook ha applicato su numerose opere impedendone la pubblicità, nonché la stessa attenzione data alla vicenda dalla stampa nazionale (Tg2, Tg5, Radio 1 e Radio 2 Rai), ma la mostra di Vittorio Sgarbi ‘Seduzione e potere. La donna nell’arte tra Guido Cagnacci e Tiepolo’ è la più visitata in Umbria, con ben 2.200 ingressi paganti in 18 giorni dalla sua apertura. Non si è spento ancora l’eco mediatico suscitato dal più noto social Facebook che fa aggiudicare alla mostra il ‘bollino rosso’ indicando come ‘non appropriate ad un pubblico non adulto’ le meravigliose opere d’arte che raccontano la bellezza femminile tra Cinquecento e Settecento, che dai promotori giunge la bella notizia delle tantissime persone che hanno scelto invece di visitarla.

Lo storico dell’arte Antonio D’Amico, co-curatore della mostra, spiega: “Il nudo femminile va oltre ogni scandalo perché parla di bellezza, di grazia, di forme armoniche, di incanto e, soprattutto, di dignità della donna nella sua intima essenza. Bloccare un video di promozione di una mostra che parla di seduzione e potere della donna tra Cinquecento e Settecento nell’arte, vuol dire mettere a tacere la bellezza e la perfezione di forme dipinte da grandi artisti come Simone Peterzano, Francesco Cairo, Guido Cagnacci, Mattia Preti, Luca Giordano, Lorenzo De Caro, solo per citarne alcuni che si possono ammirare in mostra nella monumentale chiesa trecentesca di Gualdo Tadino, nel cuore di un Umbria mistica e francescana”. Di questo avviso è anche la nota studiosa milanese di pittura di genere, Maria Silvia Proni, che aggiunge: “La donna, da sempre articolo di interesse privilegiato in arte, ritratta dai grandi artisti per secoli, giovane e attempata, nobile e popolana, santa e peccatrice, vestita o meno. Il ‘meno’, cioè una qualsiasi scollatura, una spalla nuda, un seno visibile, un lembo di pelle esposta, diventa oggi un caso di interesse nazionale. In una piccola, colta cittadina umbra, Gualdo Tadino, una mostra, Seduzione e potere, che presenta una trentina di quadri di antichi maestri, sta suscitando inaspettate polemiche, accusata di mostrare troppa pelle femminile, dipinta, ovviamente”. Tutti i promotori, Comune di Gualdo Tadino, Polo Museale, Regione Umbria e Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, con orgoglio per i risultati già raggiunti, non arretrano di un passo e invitano a visitarla. Ogni venerdì, sabato e domenica, alle 16 la visita guidata senza costi aggiuntivi, mentre negli altri giorni, la suadente voce registrata, dello storico dell’arte Antonio D’Amico, accompagnerà i visitatori in questo viaggio. La mostra è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Sabato 19 agosto orario continuato fino alle 23.00. Per informazioni è possibile contattare lo 075.9142445 o scrivere ainfo@roccaflea.com.

Giochi e magie sotto un tetto di stelle: ecco la Notte Bianca dei bambini e delle famiglie

 

Il centro storico di Todi si trasforma in un grande parco giochi per la Notte bianca dei bambini e delle famiglie.

L’evento, promosso dall’assessorato comunale alle politiche famigliari, è in programma domani a partire dalle 19.30 quando trampolieri e giocolieri “invaderanno” i giardini Oberdan per dare via alla magica serata. Dalle 20 i giochi di legno del Ludobus-Legnogiocando saranno i protagonisti incontrastati del palcoscenico allestito in piazza del Popolo: macchinine, costruzioni, piste, dama. Insomma, i giochi di una volta per creare un momento di divertimento ed integrazione nel segno di «un’attività intelligente, culturalmente e socialmente utile, stimolante e che non passa mai di moda», come illustra lo stesso sito legnogiocando.org. A testimonianza del valore di questa iniziativa ci sono gli oltre 230 comuni italiani, svizzeri e francesi (tra Marche, Abruzzo, Umbria, Lazio, Molise, Campania, Puglia, Emilia Romagna, Toscana, Lombardia, Piemonte, Liguria, Friuli V. Giulia, Veneto, Trentino, Canton Ticino, Loira) in cui il Ludobus – che il 9 giugno scorso prese parte alla Festa della famiglia organizzata dalla lista civica Todi per la famiglia al parco della Rocca – ha portato il suo “carico” di giochi dal 2003 ad oggi.

Alle 21.30 sotto i voltoni del palazzo comunale il teatro dei burattini metterà in scena “Il gatto con gli stivali” e a seguire ci sarà l’esibizione del mago Pierre.

All’iniziativa hanno aderito anche i commercianti di corso Cavour con eventi collaterali che si svilupperanno durante la manifestazione.

«E’ solo la prima di una serie di iniziative che mettiamo in programma per far diventare sempre di più Todi una città a misura di famiglia», commenta Alessia Marta, assessore comunale alle politiche famigliari.

 

Comunicato stampa della Diocesi Orvieto-Todi. La versione della Curia in merito alle vicende Vignola e Cinema Jacopone

 

  • Trenta anni fa, in tutta Italia, la Santa Sede ha proceduto ad unificare diverse diocesi, la maggior parte delle quali, dagli anni immediatamente seguenti il Concilio Vaticano II, erano già unite in “persona Episcopi”, cioè attraverso l’unico Vescovo. Orvieto e Todi divennero in questo momento una sola diocesi, quella di Orvieto-Todi. Ancora recentemente è in atto all’interno delle Conferenze Episcopali Regionali Italiane un discernimento in vista di ulteriori modifiche e accorpamenti.
  • La Chiesa poi, e le Diocesi che ne sono la struttura basilare, trovano motivo di essere nel mandato del loro Maestro Gesù: «andate, fate mie discepole tutte le nazioni, battezzandole …» L’evangelizzazione e la santificazione del popolo cristiano attraverso la catechesi, i sacramenti e la carità, sono quindi la missione essenziale della chiesa; certo il Vangelo annunciato e vissuto ha nei secoli dato vita a realtà caritative, formative, culturali, che nel tempo, mutando la società, non devono diventare di ostacolo alla missione stessa della Chiesa.
  • In una Diocesi tutti i luoghi, città, paesi, comuni o frazioni, sono parte della Diocesi e hanno la stessa dignità, anche se poi è normale e necessario che la Diocesi debba avere sede in un preciso luogo. Non sembra che, in questo spirito, un luogo abbia privilegi rispetto ad altri. Se privilegi ci sono, nel nostro caso risultano esserci in Todi e il suo territorio: a parte la sede del Vescovo, qui sta la sede principale della Caritas Diocesana, gli Uffici di pastorale giovanile e vocazionale, l’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero, il Vicario generale e tre vicari Episcopali su quattro.

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Per questo non sembra corretta la posizione di chi, ad ogni problema che sorge

ripropone il tema di Orvieto contro Todi, Todi contro Orvieto, l’umiliazione ora di

una parte, ora dell’altra.

  • Circa due anni fa, sulla rivista Città Viva, diretta dal prof. Retti, comparvero due articoli in cui ci si chiedeva come mai le risorse economiche della zona di Todi, prendessero la direzione di Orvieto. Il Direttore stesso, avallando ulteriormente tale
  • considerazione, sollecitava dalla pagine della rivista una risposta da parte della Diocesi. Non ci fu una risposta ufficiale ma al prof. Retti fu fatto sapere che qualora si fosse dovuto rispondere a tali interrogativi, sarebbe stato necessario tirare in ballo prima di tutto lui stesso e i suoi soci, visto che le uniche entrate della diocesi nel settore di Todi sono costituite dagli affitti dei beni del Seminario Vescovile e che tra questi i beni più cospicui sono il Palazzo del Vignola e il Cinema Jacopone, per i quali la Diocesi non solo non riscuote i canoni di affitto, ma è costretta da anni a pagare tasse su affitti non percepiti. Fra l’altro, con il passare del tempo, le cifre dovute alla Chiesa a titolo di canoni locativi aumentavano notevolmente, in quanto i pagamenti non venivano onorati con regolarità. Tali mancate elargizioni, hanno inciso negativamente sulle attività della Chiesa nel perseguimento della sua missione. Infatti, non potendo far conto sulla disponibilità di quanto concordato, vi è stata la necessità di attingere su risorse che avrebbero potuto essere tranquillamente impiegate per la carità e per la pastorale. Tuttavia tale sacrificio, aveva lo scopo di far proseguire le attività cinematografiche ed espositive, che altrimenti non avrebbero più avuto un luogo di riferimento, con discapito di tutta la comunità tuderte.

 

 

PALAZZO DEL VIGNOLA

  • Il primo gennaio 2011 mons. Giovanni Scanavino per il Seminario Vescovile di Todi e il Prof. Francesco Tofanetti per la Marte Associazione onlus, firmavano un contratto di locazione per il quale il Seminario concedeva alla Marte associazione onlus il palazzo del Vignola. La somma annuale di 24.000 euro del canone di locazione, decisamente modesta per una struttura espositiva di circa 3.000 metri quadrati, scaturiva dalla consapevolezza del denaro pubblico investito nella struttura dopo l’incendio del 1982 e dalla volontà della Diocesi di contribuire alla vita culturale della città.
  • Nel contratto si stabiliva testualmente che «Il tutto come a piena e diretta conoscenza della società Conduttrice, in buone condizioni di manutenzione e idonea al dichiarato uso di cui appresso». Si dichiarava inoltre che tutti i completamenti, arredi o finiture, come tutte le spese per rendere il palazzo conforme alla normative di sicurezza vigenti, erano a totale carico del Conduttore. Rimanevano a carico del Locatore le sole spese relative alla manutenzione straordinaria degli immobili e degli impianti.
  • Il conduttore si impegnava a stipulare con una Compagnia assicurativa gradita al Locatore una polizza a favore del locatore stesso per danni da incendio, scoppio, fulmini, etc per un massimale di € 500.000,00.
  • Si concludeva affermando che il contratto veniva stipulato in deroga alle vigenti normative (vedasi durata) e che era vietata ogni sublocazione. Le spese di registrazione annuali del contratto dovevano essere sostenute in parti uguali fra locatore e conduttore.
  • Il palazzo del Vignola, dal momento della locazione, rimane poco utilizzato. Nel Dossier pubblicato dal Gestore il 20 luglio 2017  vengono riportate le attività  ivi svolte. Fatta eccezione di una mostra nel 2011, le restanti iniziative risultavano essere di inferiore rilevanza, quali concerti, saggi scolastici, proiezioni cinematografiche, che senza nulla togliere alla loro qualità e all’importanza, non necessitano di certo di un palazzo di tale grandezza e prestigio; sarebbe stato forse più logico scegliere dei locali più piccoli ed adeguati alle iniziative.

 

3   Nel dicembre del 2013 scade il contratto di affitto e la proprietà richiede indietro il palazzo, sia in considerazione       del debito accumulato dal Conduttore, sia per cercare una maggior valorizzazione dell’immobile. Il Conduttore si       oppone, asserendo la vessatorietà del contratto di locazione stipulato per soli tre anni e accettando solo una        collaborazione con ulteriori partners. La richiesta non viene accolta e il Seminario Vescovile, per evitare dissidi e   cause, lascia ancora la gestione del Vignola alla Marte Onlus.

  • Nei seguenti tre anni la situazione economica peggiora, anche a motivo della pressoché  totale inutilizzazione del palazzo del Vignola. Le rate mensili del canone continuano a non essere pagate fino a quando la Marte Onlus non introduce nella società il dott. Stefano Todini, il quale provvede al pagamento di alcune rate. Permane una situazione debitoria grave nei confronti della proprietà e nei confronti del Comune di Todi che vanta oltre 30.000 euro di TARI non pagata. Gli stessi impianti di sicurezza non vengono più sottoposti alle necessarie revisioni per mancanza di fondi.
  • Intanto nel Palazzo del Vignola si intraprendono iniziative per le quali intervengono anche i controlli dell’Arma dei Carabinieri: il bar per uso interno, privo di adeguate licenze, viene utilizzato per attività anche esterne; il piazzale interno del Vignola viene concesso in uso a dei privati quale parcheggio, senza che il proprietario ne venga informato; la Marte Onlus stipula in maniera abusiva dei contratti di locazione  per far istallare sul tetto del palazzo del Vignola ripetitori telefonici di due compagnie e riscuotendone i canoni di affitto. Di quest’ultime sub-locazioni l’Ente Seminario, proprietario del palazzo, era completamente all’oscuro.
  • Il 27 giugno del 2017 si giunge alla transazione per la quale viene concluso il rapporto tra il Seminario e la Marte Onlus per la gestione del Palazzo del Vignola. Per il conteggio dei debiti si prendono in considerazione solo gli ultimi cinque anni. Si valutano in 100.000 euro i debiti della Marte Onlus nei confronti del Seminario mentre ammonta ad una cifra superiore a 30.000 euro quanto dovuto al Comune di Todi. La Marte Onlus accampa a suo favore i lavori eseguiti nel palazzo e periziati dall’arch. Moriconi in 65.000 euro. Di tali lavori la Marte Onlus, nonostante le ripetute sollecitazioni, mai ha presentato alcuna fattura, né per quanto riguarda l’acquisto dei materiale, tantomeno per il pagamento dei lavori svolti.
  • Senza negare i lavori che possono essere stati effettuati, non è dato comprendere se questi possano rientrare nella Manutenzione straordinaria a carico del proprietario o Ordinaria, a carico del Gestore. Come del resto risulta ben evidenziato nel contratto stesso.
  • Nella conferenza del 20 luglio 2017 il prof. Tofanetti parlava di un palazzo in stato di rovina, necessitante della totale immediata tinteggiatura, come anche della  revisione degli impianti ed altri lavori di vario genere, mentre nel contratto veniva preso atto del buono stato di manutenzione e della sua idoneità all’utilizzo per cui era stato concesso. Qualora, come crediamo, questi lavori sono stati realizzati, erano tutti a carico del Gestore e in questi anni la proprietà mai ha autorizzato lavori di straordinaria manutenzione.
  • Detto questo, al momento della riconsegna, il Seminario ha accettato di riconoscere un credito di soli 35.000 euro alla Marte Onlus, invece degli oltre 100.000 reali, rinunciando a tutto
  • SEDE DELL’EX RADIO AUT

 

  •  Alla Cooperativa Incontro a.r.l., rappresentata dal Prof. Francesco Tofanetti, il Seminario Vescovile di Todi, con contratto stipulato il 1° ottobre 1998, ha concesso in locazione degli spazi destinati alla sede di Radio Aut.  Il prezzo della locazione era fissato in €. 4.800 annui.
  • Senza considerare che Radio Aut ha chiuso da anni, negli ultimi cinque anni (non sappiamo dei precedenti) mai è stato pagato il canone di locazione.
  • Dopo la chiusura della Radio l’utilizzo dei locali è stato il più disparato, da ultimo erano in parte utilizzati per farvi dimorare una colonia felina, che ha comportato alcune difficoltà anche di tipo sanitario. Per tutto ciò l’Ente proprietario non ha mai concesso nessuna autorizzazione.
  • Il 27 giugno 2017, al momento della stipula della Transazione per la riconsegna dei locali (ad oggi non ancora avvenuta) rimanevano da pagare per i canoni arretrati dal gennaio 2012, la somma di €. 26.000,00, somma sulla quale la Diocesi ha regolarmente pagato le tasse. Ovviamente se si considerano le somme non conteggiate negli anni, il mancato incasso del canone e le tasse che è stato necessario pagare per cifre non riscosse, la reale perdita del Seminario è nettamente superiore di quanto è stato considerato.
  • Anche a questa somma il Seminario Vescovile ha rinunciato totalmente al fine di poter chiudere quanto primo ogni rapporto con la gestione, oltre a dover riacquisire i locali al fine di riconferire la loro perduta dignità ed evitare responsabilità sanitare nei confronti del vicinato e dello stesso Centro Storico.

 

CINEMA JACOPONE

 

  • A partire dal 1983 il Seminario Vescovile stipula un contratto con la soc. CO.M.A.T a cui subentra poi la Soc. cooperativa Jacopone, rappresentata dal Presidente del Consiglio di Amministrazione prof. Manfredo Retti, attraverso il quale concede in affitto l’Azienda commerciale denominata “Cinema Jacopone”.  Da allora, puntuali alle varie scadenze, si susseguono regolari contratti di rinnovo, prima a firma del Vescovo mons. Grandoni, poi di Mons. Scanavino nel 2004. Tutti i contratti fissano una quota di affitto annuale da corrispondere da parte dell’affittuario, senza mai parlare di concessioni gratuite. Qualora il Seminario avesse voluto concedere gratuitamente il cinema Jacopone a chicchessia, mai avrebbe stipulato un contratto di affitto ma piuttosto un comodato gratuito, così da non dover pagare tasse su emolumenti non riscossi.
  • Già a partire dal contratto del 1992, corretto subito dopo nel 1993, si dà atto alla soc, Jacopone di aver provveduto a migliorare la qualità delle attrezzature tecniche, a sostituire le sedie in legno con poltroncine, tendaggi e panni fonoassorbenti conformi alle leggi e alle norme di sicurezza; ad eseguire tutte le opere prescritte dalla commissione provinciale di vigilanza. Stessa formula, identica, si ritrova nel contratto del 1998 e poi in quello del 2004.  Sembrerebbe che da circa 20 anni si continui a parlare sempre degli stessi lavori, che essendo per lo più di Ordinaria amministrazione competono al conduttore.
  • Nel Dossier presentato dal gestore del Cinema il 20 luglio 2017, oltre all’elenco dei lavori eseguiti, si mensiona la sospensione del pagamento permesso già quindici anni prima da mons. Grandoni e poi da mons. Scanavino. Se così fosse e visto il perdurare in questo periodo di contratti di affitto, si potrebbe ipotizzare che alla soc. Jacopone è stato riconosciuto lo sconto affitto per i lavori eseguiti, lavori che quindi non sono stati pagati dalla società ma dal proprietario. Del resto, come ricordato nel dossier succitato, la soc. Jacopone è stata esonerata dal 1983 al 1990 dal pagamento dell’affitto perché potesse rientrare nelle spese per gli investimenti ed ugualmente negli ultimi quindici anni durante i quali non è stata esonerata dal pagamento dell’affitto, come provano i contratti che si sono succeduti, ma piuttosto sono stati riconosciuti a sconto affitto le spese via via effettuate. Insomma, su 34 anni di permanenza della soc. Jacopone alla conduzione del Cinema, per ben 22 anni è stato pagato il canone di affitto attraverso i lavori via via effettuati. Nella conferenza del 20 luglio 2017 il prof. Tofanetti ha affermato che porterà via ogni cosa, comprese le poltrone. Ma è sicuro che siano sua proprietà e nella sua disponibilità, visto che il Seminario Vescovile ha pagato tali arredi con 22 anni di mensilità non riscosse?
  • Nel 2013 occorreva passare alla digitalizzazione dell’impianto di proiezione, pena l’uscita dal circuito delle sale cinematografiche. La Regione Umbria metteva a disposizione dei gestori di sale i nuovi impianti ma, certo non per colpa della proprietà, la soc. Jacopone non riusciva a fruire di tale possibilità, dovendosi così sobbarcare direttamente l’acquisto del sistema digitale.
  • Intanto il contratto di locazione della sala Jacopone era scaduto da tempo e il Seminario Vescovile proponeva a più riprese di giungere almeno ad un contratto di comodato gratuito, per sollevare la proprietà dalle responsabilità della sala che, per diversi motivi, non appariva conforme alle normative di sicurezza, tanto da non poter essere oggetto di contributi da parte dell’Amministrazione comunale. In un incontro informale avuto con l’Amministratore del Seminario, avvenuto verso la metà del 2016, il prof. Tofanetti chiedeva che nel contratto di comodato fosse aggiunta anche l’ex sede di Radio Aut. L’Amministratore del Seminario riaffermava la volontà da parte del Seminario Vescovile di confermare il Comodato gratuito per il solo Cinema Jacopone, senza però riuscire mai ad addivenire ad un risultato concreto.
  • Al momento della transazione a conclusione del rapporto tra il Seminario Vescovile di Todi e la Soc. Jacopone, stipulata il 27/06/2017, il Seminario Vescovile vantava un credito di € 46.500 dalla soc. Jacopone e riconosceva a quest’ultima lavori e investimenti per €. 40.000,00 dovuti al rinnovo dell’impianto elettrico e alle spese di digitalizzazione della sala. Ora, in considerazione che, come affermato dal gestore, da quindici anni non veniva pagato l’affitto e che la sospensione era motivata dagli investimenti effettuati dalla soc. Jacopone nella sala cinematografica, gli impianti, come anche la digitalizzazione, sono stati pagati, almeno in buona parte, dalla proprietà, secondo la formula dello sconto affitto. Ma la soc. Jacopone, nella conferenza stampa già ricordata ha comunicato ai presenti che nulla lascerà nella sala, rimuovendo impianti, schermo e poltrone.
  • Intanto il Seminario Vescovile ha condonato anche in questo caso ogni debito, interrompendo un rapporto che non era più sostenibile.
  • La Diocesi è tuttavia consapevole dell’impoverimento che la chiusura del cinema può provocare nella vita della città, anche se si considerano i numeri estremamente esigui dei fruitori del cinema Jacopone, ed è per questo che rinnova la sua disponibilità a concedere gratuitamente i locali del cinema a chi intendesse proseguire l’attività. In questi ultimi mesi più di mille persone hanno aderito ad un gruppo facebook per la salvaguardia del cinema Jacopone. Magari proprio da questo potrebbe nascere una nuova iniziativa atta a riprendere il cammino che solo temporaneamente si spera sospeso.

CONCLUSIONI

In conclusione, la diocesi di Orvieto-Todi, in questi ultimi cinque anni, ha mancato di riscuotere dalle tre realtà facenti capo ai sigg. Tofanetti e Retti 67.500 € ufficializzati e oltre 150.000 reali; ha pagato per anni tasse su somme mai riscosse, ha rinunciato  a riscuotere tali somme e ad ogni possibilità di ricognizione del debito pregresso.

Siamo consapevoli che questo comunicato stampa arriva in ritardo. Ma durante le fasi della trattativa delle transazioni, da effettuarsi per la chiusura dei rapporti, i proff. Retti e Tofanetti avevano chiesto di addivenire ad una dichiarazione congiunta al termine delle transazioni stesse.

Mentre noi stavamo attendendo, i sigg.ri di cui sopra hanno organizzato una loro conferenza stampa all’interno del cinema, senza nemmeno curarsi di avvertire il Seminario diocesano e pertanto, ad oggi, è sembrato logico fornire il presente chiarimento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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E allora Eccellenza, Mons.Benedetto Tuzia, a quando l’intervento preannunciato nel documento 731- Com.stampa Curia diocesana di Orvieto-Todi ?

 

La Diocesi di Orvieto-Todi in merito alla vicenda che ha portato alla definitiva chiusura del Cinema Jacopone, tace!! Come si usa dire,siamo in presenza di un “silenzio assordante”. Forse Sua Eccellenza il Vescovo Mons.Benedetto Tuzia pensa che non rispondendo alla disapprovazione dei tuderti e di quant’altri usufruivano del Cinema Jacopone, tutto cada nell’oblio.. Non è così Eccellenza ! I cittadini sono sbalorditi, seccati ed offesi per un atteggiamento incomprensibile che priva Todi di una struttura socialmente utile. E ne viene privata da chi in teoria dovrebbe sempre pensare alle esigenze della comunità di cui è pastore !!! La Chiesa a quale comunità è vicina ? A quella di Orvieto e Todi o solo a quella Orvietana ? La sensazione popolare è quella che di Todi non interessi poi molto al di là della diga di Corbara….Forse ci sbagliamo. Noi siamo dei semplici esseri umani lontani da certe logiche, ma crediamo che questa volta, Eccellenza, i Tuderti non l’hanno presa bene….Chissà che il tutto non si ripercuota  in una diminuzione dell’8 per mille alla Chiesa Cattolica nella dichiarazione dei redditi del 2018

Nel frattempo pubblichiamo il vecchio comunicato stampa  della Curia Diocesana del 14 gigno 2017

731-Com.stampa Curia diocesana di Orvieto-Todi

Da qualche tempo, attraverso i social network, come anche nella stampa o in pubbliche assemblee, circolano notizie pretestuose, infondate o almeno parziali circa il riordino della gestione del palazzo Corradi (Vignola) e del Cinema Jacopone. Al Vescovo e alla Curia diocesana è sembrato opportuno, nel rispetto del presente delicato momento, non intervenire in proposito. Affinché tuttavia il nostro silenzio non venga interpretato da qualcuno come accondiscendenza o addirittura conferma di varie tesi circolanti, ci riserviamo di intervenire puntualmente sulla questione in oggetto dopo il 25 giugno prossimo.

Todi, 14 giugno 2017

La Curia Diocesana di Orvieto-Todi

http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/cci_new/documenti_diocesi/137/2017-06/15-254/731_C_St_Curia%20Diocesana%20di%20Orvieto-Todi.pdf

XXVIII BUSKER FESTIVAL di CARPINETO ROMANO L’arte di strada nei vicoli storici della Città d’Arte 25 – 26 agosto, Carpineto Romano (RM) dalle ore 21.30 Per Info: Ufficio Turistico: 06/97180028 (fotonotizia)

Tempio di San Fortunato.Necessari interventi urgenti per evitare infiltrazioni d’acqua sempre più evidenti in alcune cappelle laterali. (fotoservizio)