unico attività produttive ed edilizia TODI, GEOMETRI E PROFESSIONISTI SI CONFRONTANO SUL SISTEMA ‘SUAPE’ Seminario formativo martedì 7 giugno, alle 14.30, nella sala del Consiglio comunale

L’inquadramento del nuovo protocollo informatico ‘Suape’ (Sportello unico per le attività produttive e l’edilizia) e le prospettive future dell’implementazione di tale sistema saranno al centro del seminario formativo in programma martedì 7 giugno, alle 14.30, nella sala del Consiglio comunale di Todi. L’evento, organizzato dall’Associazione geometri Media Valle del Tevere in collaborazione dell’amministrazione comunale e i Collegi dei geometri e geometri laureati delle province di Perugia e Terni, è rivolto a tutta la Rete delle professioni tecniche dell’Umbria.

Le strade provinciali del tuderte in stato di abbandono.

 

 

IMG00078-20160605-1102La foto che pubblichiamo e che ci ci è stata segnalata riguarda la strada provinciale Todi-Amelia in direzione Pontenaia. Una provinciale con manto stradale rovinato, talmente rovinato da farlo sembrare un paesaggio lunare, con avvallamenti,buche,canali di scolo per le acque praticamente inesistenti. Mancano i soldi,è vero. Ma per dotare la Polizia Provinciale di cavalli l’allora grande presidente Guasticchi non badò a spese….E’ questa l’Italia, ma ci auguriamo che il popolo sovrano non taccia all’infinito….

COOP CONNECTION NESSUNO TOCCHI IL SISTEMA. I TENTACOLI AVVELENATI DI UN’ECONOMIA PARALLELA Amorosi Antonio

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“La prima inchiesta sulle coop in Italia. Anni di silenzio, difficile mettere il naso dentro un mondo che garantisce lavoro, potere, soldi e continuità politica. Solo grazie agli ultimi scandali di Mafia capitale sono affiorate le contraddizioni di un universo economico che da solo genera 151 miliardi di fatturato dando lavoro a più di un milione di persone. Grande distribuzione, grandi opere, servizi, alimentazione, assicurazioni: il mondo coop, frutto di una storia secolare, copre tutto il territorio, dal Nord al Sud, in nome della solidarietà, a difesa dei lavoratori. Questo libro prova a smontare la propaganda che ha alimentato l’universo coop e racconta la realtà di un business protetto, in cui sfruttamento, corruzione, speculazione finanziaria sono ben presenti seppure mai denunciati perché coperti dal marchio della legalità. Per fare del bene tutto è concesso anche godere di un regime fiscale particolare (lo garantisce la Costituzione), allearsi con le mafie locali, pilotare le gare d’appalto, pagare tre euro all’ora un lavoratore, persino arricchirsi sulle spalle degli immigrati. Un vero blocco economico, politico, culturale che fa comodo a un’intera classe dirigente e che si basa sulla distrazione della magistratura in un intreccio di potere difficile da scalfire. ‘Coop connection’ vuole dare voce a chi è solo a denunciare questo sistema, in nome di quei valori in cui credono tanti lavoratori e che hanno ispirato la nascita delle prime cooperative.”
Autore
Antonio Amorosi, giornalista d’inchiesta, è nato a Ludwigsburg, in Germania, nel 1970. A trentaquattro anni, nel 2004, è stato assessore alle Politiche abitative del Comune di Bologna con Cofferati sindaco. Si dimette dopo appena diciotto mesi denunciando il sistema politico e amministrativo locale che dal 1986, scavalcando le graduatorie, assegnava una percentuale elevata di alloggi popolari per via politica. Si occupa della presenza della criminalità organizzata in Emilia-Romagna e dell’attualità politica come giornalista radiofonico. Nel 2010 è autore con Christian Abbondanza del libro Tra la via Emilia e il clan edito dalla Casa della Legalità di Genova. Le sue inchieste per il quotidiano online Affaritaliani.it nel 2011 portano alle dimissioni di diversi politici emiliani e alla nascita di casi giudiziari nazionali. Nel 2013 ha collaborato con “Il Foglio”. Scrive e pubblica i suoi reportage sul settimanale “Panorama” e dal 2014 sul quotidiano “Libero”.

Piacere Barbecue-Presentazione lunedì 6 giugno ore 11,00 presso il “Capitini” in Viale Centova,4 a Perugia

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Todi Festival in programma la Conferenza Stampa Venerdì 10 Giugno 2016 alle ore 12 nel Salone d’Onore di Palazzo Donini a Perugia

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RIELLO, AMERICANO AL 70% COMPLETATA L’ACQUISIZIONE DA PARTE DI UTC

 

imageCAPC1AZHRIELLO, AMERICANO AL 70% COMPLETATA L’ACQUISIZIONE DA PARTE DI UTC CLIMATE. LA FAMIGLIA CONTINUERÀ A POSSEDERE IL RESTANTE CAPITALE AZIONARIO DEL GRUPPO. PER ETTORE RIELLO “È UN MOMENTO STORICO”

United Technologies Holdings Italy S.r.l. ha completato l’acquisizione di circa il 70% di Riello Group S.p.A. leader in prodotti e servizi per il settore del riscaldamento operante in più di 60 paesi con 7 marchi. La Famiglia Riello continuerà a possedere il restante capitale azionario del Gruppo, che oggi diviene parte di UTC Climate, Controls & Security, fornitore leader di prodotti di riscaldamento, ventilazione e condizionamento (HVAC) e di sistemi di raffreddamento, parte del gruppo United Technologies Corp.“Riello Group, con la forza dei suoi brand e l’ampiezza della sua gamma di prodotti, offre ad UTC Climate, Controls & Security un’eccellente opportunità di espansione nel segmento europeo degli impianti di riscaldamento,” afferma Ross Shuster, presidente International Operations, UTC Climate, Controls & Security. “Questa acquisizione strategica crea nuove opportunità nel segmento HVAC europeo, aumentando il nostro portfolio e la portata del nostro business,” afferma Didier Da Costa, presidente di HVAC Europe, UTC Climate, Controls & Security. “L’apporto di Riello Group in termini di prodotti e servizio, di professionalità altamente qualificate, degli asset tecnologici e del know how industriale rafforza la capacità di servire i nostri clienti nel segmento del riscaldamento a livello globale”. Per Ettore Riello, presidente del Cda “Si tratta di un momento storico per Riello Group, che riflette la nostra intenzione nel continuare a servire i nostri clienti, rafforzando la nostra mission. Il nostro obiettivo è quello di sviluppare i nostri marchi a livello mondiale nell’ampio segmento del riscaldamento, grazie alla nostra esperienza tecnologica nelle applicazioni residenziali, commerciali e industriali, all’interno del network di distribuzione di UTC Climate, Controls & Security”. Ettore Riello R

GIANFRANCO CHIACCHIERONI (CAPOGRUPPO PD Regione Umbria) risponde a Liberati (Movimento 5Stelle)

 

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“A chi e a che cosa giovano le reiterate
contumelie dei consiglieri di opposizione sull’operato della presidente
Marini se non a fini interni per convincere il proprio elettorato, peraltro
sempre più maturo e sempre meno vocato alla demagogia?”. Così il
capogruppo regionale del Partito Democratico, Gianfranco Chiacchieroni
risponde al capogruppo del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati che, in una
nota lamentava “la lunga serie di assenze della presidente Marini da
Palazzo Cesaroni”

Per Chiacchieroni, “questi continui richiami personali di supposta censura
verso il comportamento della presidente Marini vengono smentiti dai fatti,
dall’attività di governo ed amministrativa della Giunta regionale e della
stessa Presidente. La realtà – spiega il capogruppo Pd – è che Catiuscia
Marini, a differenza di quanto viene sostenuto dall’opposizione, conosce
perfettamente le problematiche del territorio, dei cittadini, dei lavoratori
e delle imprese, adoperandosi sempre in prima persona in ogni situazione e
cercando di rispondere in modo concreto alle molteplici istanze, frutto di
una crisi economica e sociale che ha bisogno di uno sforzo continuo e
costante da parte di ognuno di noi. La presidente Marini e la sua Giunta –
continua Chiacchieroni – hanno sempre garantito la loro presenza
all’attività degli organismi consiliari come pure in ogni contesto
organizzativo e politico, sia a livello nazionale che comunitario dove, a
livello Europeo, la presidente Marini è stata delegata, tra l’altro, ad alte
responsabilità di coordinamento delle Regioni”.

Chiacchieroni tiene a precisare che “l’Assemblea legislativa, in questo
primo anno di legislatura, ha lavorato molto e bene anche e soprattutto
grazie al contributo puntuale della Giunta. E la presidente Marini sugli atti
importanti di programmazione è stata sempre presente, garantendo in ogni
circostanza qualificati contributi sia al dibattito che nella fasi di
voto”.

Per Chiacchieroni, in conclusione, “della presenza della Presidente
all’interno della società umbra e nel territorio regionale ne sono
perfettamente a conoscenza i cittadini, per cui la campagna denigratoria del
Movimento 5 Stelle sembra essere indirizzata soltanto a convincere quella
consistente parte di elettorato sempre meno legata ai propri rappresentanti e
sempre più attenta invece verso chi lavora seriamente per la crescita e lo
sviluppo del territorio”.

“LUNGA SERIE DI ASSENZE DA PALAZZO CESARONI DELLA PRESIDENTE MARINI” – LIBERATI (M5S): “CHIEDIAMO NUMERO TOTALE VOTAZIONI E TEMPO TRASCORSO IN AULA”

 

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Il capogruppo regionale del M5S, Andrea Liberati, punta il dito contro la
presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini rimproverandole la
“lunga sfilza di assenze, o di effimere presenze” e chiede che sia dato
conto all’Assemblea legislativa “di quanto tempo costei abbia
effettivamente trascorso in Aula e quante votazioni totali abbia fin qui
espresso rispetto al dovuto”. Secondo Liberati “nell’insopportabile
contrasto tra assenze ed emolumenti percepiti”, sta venendo meno il
“decoro istituzionale” che in particolare i personaggi pubblici debbono
assicurare.

(Acs) Perugia, 3 giugno 2016 – “Catiuscia Marini è donna volitiva e
coerente: per questo, in Aula, prosegue brillantemente la sua lunga sfilza di
assenze, o di effimere presenze. Una condotta non più sostenibile e non più
giustificabile da alcun punto di vista. Chiederemo quanto tempo abbia
effettivamente trascorso nell’Assemblea e quante votazioni totali abbia fin
qui espresso”. Così il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea
Liberati secondo il quale “dalla condotta sin qui tenuta dalla Presidente,
riceviamo la sensazione del disimpegno, un fatto certo auspicabile, ma che
diventa biasimevole quando è praticato senza essere ufficializzato”.

A giudizio di Liberati inoltre, “nell’insopportabile contrasto tra
assenze ed emolumenti percepiti, sta anche venendo meno il decoro
istituzionale cui ogni cittadino è chiamato; a fortiori i personaggi
pubblici. Ricordiamo allora insieme l’articolo 54, comma 2, della nostra
amata Costituzione: ‘i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno
il dovere di adempierle con disciplina ed onore’. Vuoi davvero proseguire
così, Catiuscia Marini?. Siamo ormai costretti – aggiunge il capogruppo
pentastellato – a inseguire la Presidente su Facebook, dove è ritratta tra
luculliane cene, viaggi intercontinentali, inaugurazioni delle solite coop e
perfino parrucchieri; raramente, però, la ritroviamo laddove democrazia
vorrebbe: in Aula. Non c’è quasi mai, nemmeno quelle poche volte in cui la
seduta è convocata. E poi ci meravigliamo della disaffezione dei cittadini
rispetto alla politica?”.

Il capogruppo Liberati ricorda che è ormai trascorso un anno dall’elezione
dei nuovi consiglieri, “l’Umbria ancora esiste, ma evidentemente la
Marini è visibilmente ben oltre, dentro una nuova categoria dello spirito,
un’altra entità. La Macroregione: è come un bimbo nel suo mondo
immaginario. Nel frattempo ci sarebbero da governare la vecchia Umbria e i
suoi enormi problemi, ormai fardelli insopportabili, zavorre pesanti per chi
è abituato a librarsi regolarmente in volo. Dunque, fino a oggi, solo
eccezionalmente è stato possibile vedere da vicino lo ‘zoon politikon’
Catiuscia Marini – sottolinea Liberati -, giacché quella poltrona, in
apparenza anelata con forza, è poi rimasta paradossalmente vuota a lungo,
pessimo esempio per tutti, cittadini ed eletti. Se possibile, la situazione
è andata via via peggiorando: anche martedì scorso Catiuscia Marini non era
a Palazzo Cesaroni, ma in ‘missione’ in Palestina (sebbene nell’agenda on
line non fosse riportato,
http://www.presidente.regione.umbria.it/web/presidente/agenda), dopo aver
brindato poche ore prima per i cinque anni del noto ospedale di Pantalla.
Difficile unire i puntini, dare una logica a questi movimenti e capire i
risultati prodotti, ma forse siamo noi a mancare di tanta ludica fantasia”.

“Per tali motivi, oggi, ripartiamo dall’abbecedario della politica –
conclude Liberati -: richiederemo quanto tempo la presidente Marini abbia
effettivamente trascorso nell’Assemblea e quante votazioni totali abbia fin
qui espresso rispetto al dovuto. Vogliamo dimostrare con numeri oggettivi e
incontrovertibili la differenza tra chi sta diligentemente svolgendo il
mandato affidato dai cittadini, producendo numerosi atti di sindacato e
restituendo parte delle indennità, e chi sta facendo l’opposto, non
partecipando alle votazioni, essendo sempre altrove, sottraendosi al
confronto e a una doverosa presenza sugli scranni riservati alla Giunta

Veneto Banca,una classica storia italiana

 

veneto-banca-ape10Ha superato le 1.100 pagine il prospetto informativo dell’aumento di capitale da 1 miliardo in opzione ai soci di Veneto Banca. Oggi l’ultima bozza integrata con i rilievi della Consob verrà inoltrata alla Commissione che, salvo colpi di scena, lunedì 6 giugno dovrebbe autorizzarne la pubblicazione, in modo che l’Ipo possa prendere il via mercoledi’ 8 giugno fino al 30, quando dovrebbe essere previsto il listing.Lo scrive Il Messaggerospiegando che il faro Consob è stato acceso sul ruolo di Atlante. La Commissione avrebbe sollecitato chiarimenti da dare ai soci nel caso in cui dovessero sottoscrivere più del 50% del capitale, quota che annullerebbe una delle condizioni poste dal fondo per intervenire. Nel prospetto, quindi, sarebbe spiegato che per scongiurare il bail-in, sarebbe necessario raccogliere oltre 800 milioni.

La logica dei voltagabbana:Benigni oggi ne è il primo rappresentante in assoluto

 

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La Costituzione più bella del mondo? In fondo non è così bella. A sorpresa, Roberto Benigni, si schiera con il governo Renzi per il sì al referendum di ottobre. Intervistato da Repubblica, l’attore premio Oscar dichiara il suo voto: «Anche se capisco profondamente e rispetto le ragioni di coloro che scelgono il “no”, voterò sì». «Sono trent’anni che sento parlare della necessità di superare il bicameralismo perfetto: niente. Di creare un Senato delle Regioni: niente. Di avere un solo voto di fiducia al governo: niente. Pasticciata? Vero. Scritta male rispetto alla lingua meravigliosa della Costituzione? sottoscrivo. Ma questa riforma ottiene gli obiettivi di cui parliamo da decenni», dice. In risposta ai timori di autoritarismo, l’attore e regista, replica che «dopo settant’anni di democrazia, se qualcuno volesse provare a farsi dittatore nell’Italia di oggi sa cosa verrebbe fuori? Un tiranno da operetta».

Proprio quel Benigni che alla Costituzione più bella del mondo ha anche dedicato uno spettacolo su Raiuno? Non a caso si sprecano le battute e le ironie sui Social network. «Caro Benigni, è stato bello. Ora però mi perdonerai, ma preferisco ricordarti da vivo. Una prece». Il tweet di Andrea Scanzi del Fatto quotidiano è uno dei più popolari. Seguito da: «Dire che abbiamo la Costituzione più bella del mondo ma volerla cambiare è come dire a Miss Mondo “bella, ma quel naso lo rifarei”». C’è chi tira in ballo il clan dei toscani (Renzi, Boschi, Benigni) e chi si prepara al peggio. Uno spettacolo sulla Rai dedicato alla nuova Costituzione, con Benigni infervorato che evoca la Boschi come se fosse la Beatrice della Divina Commedia. Potenza dei voltagabbana o intuito e logica degli intellettuali ? Ai posteri l’ardua sentenza……