Quarto cantiere sulle strade comunali di Todi

Avviato un nuovo cantiere sulle strade comunali di Todi. Si tratta dei  lavori per la sistemazione del movimento franoso lungo la strada Ciro Alvi, intervento che comporterà un investimento di oltre 180 mila euro finanziati con i fondi del PNRR.
Il cantiere è stato consegnato lo scorso 19 luglio; l’ultimazione è prevista entro la seconda metà di ottobre.
“Il lavoro per la progettazione, il reperimento dei finanziamenti e l’affidamento degli appalti – sottolinea l’assessore ai lavori pubblici Moreno Primieri – è giunto ora alla fase esecutiva, concretizzando gli impegni assunti con i cittadini”.
Sono al momento quattro gli interventi stradali in corso in attuazione sulle strade comunali di Todi per un importo complessivo di circa 2,5 milioni di euro. Oltre alla Ciro Alvi, procedono i lavori sulla Asproli-Porchiano e sulla strada di Fiore, mentre sono in partenza quelli nella frazione di Torregentile. In tutti i casi è previsto il consolidamento e risanamento dei tratti dissestati e la successiva riasfaltatura.
“Nelle prossime settimane – aggiunge il Sindaco di Todi Antonino Ruggiano – torneremo a confrontarci con la Provincia di Perugia per fare il punto della situazione sugli interventi programmati per competenza dall’ente di Piazza Italia, avviando al contempo con il settore delle opere pubbliche la progettazione di un nuovo pacchetto di lavori sulle strade comunali”.

PRESENTATO A TODI IL PROGRAMMA COMPLETO DELLA XXXVII EDIZIONE DI TODI FESTIVAL

 TODI FESTIVAL, DAL 26 AGOSTO 

               AL     3 SETTEMBRE 2023

 

Uno dei principali appuntamenti culturali in Umbria e in Italia a presentare il quale, insieme al Sindaco di Todi, Antonino Ruggiano, c’erano l’Assessore alla Cultura del Comune di Todi, Alessia Marta, il Direttore Artistico di Todi Festival, Eugenio Guarducci e il Direttore Generale di Todi Festival, Daniela De Paolis.

Mai come quest’anno – afferma il Sindaco di Todi, Antonino Ruggiano – il Festival arriva a sugellare un’estate straordinaria dal punto di vista dell’offerta culturale cittadina. Sono certo che, come da tradizione, la kermesse ne rappresenterà la vetta in termini di varietà e qualità della proposta. Le premesse per vivere nove giornate ricche di stimoli, di ospiti, di appassionati e di turisti ci sono tutte. Todi Festival, alla soglia dei suoi primi quarant’anni, può ancora sprigionare energie utili alla promozione di Todi sul panorama italiano e internazionale”.

Il Festival – dichiara l’Assessore alla Cultura del Comune di Todi, Alessia Marta – si conferma ancora una volta come un contenitore attento, oltre ai testi e ai protagonisti selezionati dalla direzione artistica, anche alle diverse espressioni culturali della comunità tuderte. Questo mix di idee, di piani sequenza e di sensibilità costituiscono un valore aggiunto per la manifestazione e per la città, che è un palcoscenico sempre più ambito e che da questo contesto favorevole deve saper trarre nuova linfa per crescere nelle sue diverse articolazioni, dalle realtà associative alle istituzioni socio-educative“.

Todi Festival continua quindi a rivendicare dinamismo, novità e freschezza, anche confermando il suo indirizzo verso opere ineditedebutti nazionali ed esclusive regionali, con la contaminazione tra generi quali teatro, musica, arte contemporanea e letteratura. Proponendo, tra gli altri, spettacoli e incontri concepiti appositamente per determinati contenitori culturali cittadini. Sempre nell’intento di costruire un’offerta quanto più ampia e variegata, Todi Festival anche quest’anno non prevede repliche di spettacoli, presentando ogni giorno appuntamenti diversi.

Dico sempre ai miei collaboratori – dichiara il Direttore Artistico Eugenio Guarducci – che lavorare a Todi, lavorare con e per Todi non deve essere mai considerato come qualcosa di scontato o di banale. Essere qui con il Todi Festival è un privilegio perché viviamo in un microcosmo così suggestivo e stimolante che lascerà a ognuno di noi un’importante traccia nel nostro DNA di operatori culturali“.

Un confluire di contaminazioni, quindi, perfettamente rappresentate nel Manifesto di quest’anno. È infatti Ugo La Pietra a firmare l’immagine che accompagnerà la promozione e lo svolgimento dell’evento. “L’opera che ho scelto per il manifesto di questa edizione, un acrilico su tela dove intervengo con la mia “pittura segnica”, rappresenta il rapporto tra “architettura” e “natura” dove – dichiara Ugo La Pietra – la natura vince sempre sull’architettura”. Considerato uno dei più complessi artisti del panorama italiano contemporaneo, Ugo La Pietra è pittore, designer, architetto, scultore, ceramista, curatore di mostre, grafico e fondatore di riviste che hanno contribuito al dibattito critico su temi quali l’artigianato, la produzione industriale, il design e il concetto di abitabilità.

Il proficuo incontro tra Todi Festival e l’opera del Maestro è frutto della rinnovata collaborazione con la Fondazione Progetti Beverly Pepper“Con grande entusiasmo – afferma la Presidente Elisa Veschini – la nostra Fondazione accoglie anche quest’anno la sfida di invitare a Todi un altro grande Maestro dell’arte contemporanea: Ugo La Pietra. Al contempo, vedere riaffermata la lungimirante collaborazione con Todi Festival e il Comune di Todi ci rende davvero onorati poiché sintomo di un’importante fiducia nell’arte contemporanea, fonte di crescita culturale nonché di sviluppo turistico nella nostra regione”.

CINGHIALI, COLDIRETTI UMBRIA: AUMENTANO I DANNI NELLE CAMPAGNE, CON L’EMERGENZA CHE PROSEGUE PURE IN CITTÀ

Distruggono i raccolti, causano incidenti stradali, si spingono sempre più vicini ad abitazioni, scuole e parchi

 

Sembra non esserci pace per gli agricoltori umbri che dopo i danni climatici alle produzioni e penalizzati dall’aumento dei costi, continuano a subire le razzie dei cinghiali che minacciano sempre più da vicino anche le città. È quanto sottolinea Coldiretti Umbria che specie in questo periodo dell’anno continua a raccogliere la disperazione degli imprenditori che vedono distrutto in poco tempo il lavoro di intere annate, dai cereali al mais e girasole, ma anche orticole e uva, con la presenza degli ungulati segnalata sempre più spesso pure all’interno delle città. Da Perugia a Gubbio, da Spoleto, al ridosso anche della pista ciclabile a Terni. Il risultato – ricorda Coldiretti – è che oltre sei italiani su 10 (62%) ne hanno una reale paura e quasi la metà (48%) non prenderebbe addirittura casa in una zona infestata dai cinghiali.

Serve rafforzare l’impegno a tutti i livelli – afferma Coldiretti – per agevolare ogni possibile iniziativa e attività che contenga la presenza dei cinghiali, che non solo distruggono semine e raccolti degli agricoltori, ma si spingono sempre più vicino alle zone frequentate dai cittadini, con crescenti rischi sanitari, per la pubblica sicurezza e la viabilità. Nelle campagne – riferisce Coldiretti – la presenza dei cinghiali spinge alla chiusura le imprese, con evidenti danni all’economia regionale, amplificando pure i problemi connessi al dissesto idrogeologico provocato dall’abbandono delle attività agricole.

Serve una svolta decisiva sul contenimento della specie con interventi mirati e su larga scala – aggiunge Coldiretti – puntando anche a potenziare la formazione per il personale preposto, ma pure, come richiesto da tempo, mettere a punto la filiera locale del cinghiale per la commercializzazione e tracciabilità delle carni, che stenta a decollare e che necessita di maggior chiarezza e organicità.

Come Coldiretti Umbria continuiamo a denunciare come la situazione sia ben oltre i limiti di guardia, per questo serve ampliare gli sforzi di tutti gli attori interessati a risolvere questa piaga che si protrae da troppi anni. Ma occorre un impegno continuo, tenuto conto che la proliferazione e le devastazioni dei cinghiali non conoscono soste. Si tratta di un’emergenza che compromette la sopravvivenza delle imprese – ribadisce Coldiretti – impattando su economia, sicurezza, ambiente e salute, con rischi anche per gli allevamenti con la diffusione della peste suina africana.

Senza la presenza degli agricoltori, spinti all’abbandono per l’assedio delle specie selvatiche – conclude Coldiretti – si perderebbero i primi custodi e manutentori del territorio, lasciato sempre di più alla mercé dei cambiamenti climatici e di quei fenomeni di devastazione che purtroppo con frequenza ormai sistematica colpiscono il nostro Paese.

Todi, Pian di San Martino riscopre la propria storia

Domenica 30 luglio 2023 presso l’area verde di Pian di San Martino, con inizio ore 21:00, salirà in cattedra la storia locale con la presentazione del libro: “Pian di San Martino – Il libro della memoria sacra e profana”, frutto di una ricerca del Maestro Anton Giulio Perugini che si è avvalso della collaborazione di Roberto Cerquaglia e Simone Mazzi e della consulenza fotografica di Remo Albini.
Il volume, arricchito anche da spartiti di musiche popolari e numerose foto, rappresenta la sintesi della memoria collettiva del territorio accompagnando il lettore in un viaggio affascinante tra sacro e profano che, attraverso una visione dettagliata della Chiesa parrocchiale di San Martino I° Papa (che conserva l’affresco dello Sposalizio della Vergine con San Giuseppe realizzato nel XVI secolo da Fortunato Oddi e ispirato a quello del Perugino), giunge alle numerose edicole distribuite sul territorio dove, soprattutto nel mese di Maggio, si usava recitare il Rosario.
Edificate con materiali spesso di recupero ed erette per lo più in corrispondenza di incroci, le edicole votive costituivano veri e propri punti di riferimento per i pellegrini. 
Il percorso prosegue con il puntuale ricordo delle Rogazioni maggiori e di quelle minori, in uso prima e dopo la riforma del Concilio Vaticano II del 1962. Fino ad allora si pregava e si facevano processioni per salvarsi dal flagello della peste, dalla guerra, dal terremoto e dalla carestia. Erano tradizioni secolari che sottendevano una sostanza di fede e rispetto per lo scorrere dei tempi della natura in tutto l’arco dell’anno.
Sempre nel testo di Perugini, si ragiona sulla fosca figura del Basilisco, rettile mitologico che, secondo le credenze medievali, era capace di uccidere con lo sguardo, in una eterna lotta fra il bene (rappresentato spesso dalla Madonna che schiaccia il serpente) e il male. L’opera termina con un approfondito viaggio sul linguaggio delle campane, del loro ruolo religioso e sociale e del loro funzionamento ormai, in gran parte, ridimensionato con l’avvento dell’elettrificazione.

Oggi è la giornata mondiale dei nonni e degli anziani

Oggi è la giornata mondiale dei nonni e degli anziani. Contano qualcosa le “giornate mondiali”? Forse no. Ma gli anziani in una società contano molto. Hanno avuto nella storia dei popoli sempre un ruolo primario, perché erano la saggezza, l’esperienza e l’esempio. Oggi a loro è dato un ulteriore onere, soprattutto nel nostro Paese. Quello di essere il principale ammortizzatore sociale delle nostre famiglie. Nonostante ciò gli dedichiamo il giusto rispetto? O la ricerca continua del ricambio, del rinnovamento, del nuovismo, ci fa perdere di vista quanto essi siano importanti?
De Bortoli sul Corriere della sera oggi scrive che ” in una società, che purtroppo
invecchia sempre di più, il crescere della fragilità si accompagna alla perdita della dignità, alla cancellazione della cittadinanza. Ed il numero degli anziani non autosufficienti è ormai superiore a i tre milioni e crescerà a
dismisura come effetto della diffusione delle
malattie croniche legate all’età. Non una previsione, ma una certezza. Carlo Maria Martini sosteneva che, negli ultimi anni della nostra esistenza, diventiamo tutti mendicanti. Abbiamo sempre più bisogno degli altri. A patto che ci siano, però.
Una società civile non dovrebbe far sentire gli
anziani dei mendicanti. A maggior ragione se hanno una condizione economica disagiata,
vivono soli e lontani dai parenti (spesso assenti”. De Bortoli ha perfettamente ragione e siamo sempre più convinti che la questione non si affronti solo con leggi ad hoc ma soprattutto costruendo una cultura del rispetto che, da tempo, abbiamo la sensazione di stia perdendo. E questo a partire dai territori e dalle azioni degli enti locali.
I giovani di oggi, in fondo, saranno gli anziani di domani. Ricordiamocelo ogni giorno.

FRATTA TODINA PIU’ SICURA: IN PARTENZA LA VIDEOSORVEGLIANZA SU TUTTO IL TERRITORIO COMUNALE

Ad annunciarlo il Sindaco Gianluca Coata

 

I cittadini di Fratta Todina saranno più protetti, grazie ad un innovativo progetto di videosorveglianza che partirà a breve. E’ il Sindaco stesso, Gianluca Coata, ad annunciarlo con soddisfazione. “Finalmente il progetto è stato finanziato dal Ministero dell’Interno e tutelerà maggiormente l’intero territorio comunale – spiega Coata -Il progetto prevede un finanziamento da parte del Ministero di 30.000 mila euro, in aggiunta ad un cofinanziamento da parte del Comune di 20.000 euro per un totale di 50.000 euro”.

Il sistema prevede l’installazione di videocamere attive in grado di leggere le targhe delle autovetture, così da controllare auto rubate per effettuare i furti, oltre ad apparecchiature passive per la verifica del territorio comunale che possono essere utilizzate anche per il monitoraggio dell’abbandono di rifiuti e discariche abusive. Inoltre sarà monitorato tutto il centro storico mediante la verifica degli accessi e parcheggi al paese, oltre alla sorveglianza della viabilità principale. “Con l’ausilio di questi strumenti – continua il Sindaco – l’Amministrazione provvederà alla riorganizzazione della raccolta rifiuti del centro storico, monitorando il corretto utilizzo dei cassonetti per la raccolta che ad oggi risultano non utilizzati correttamente”.

La realizzazione di questo progetto, in un punto strategico per la posizione di Fratta Todina su una strada di collegamento tra Todi e Marsciano, permetterà un controllo capillare ed accurato anche da parte delle forze dell’ordine.
In base alla pubblicazione della graduatoria, l’Amministrazione Comunale è già al lavoro per intraprendere la fase di realizzazione dell’impianto. Il primo incontro preliminare con la ditta che si occuperà dell’installazione, sarà effettuato nei primi giorni di agosto.
“Dall’attuazione del controllo del territorio – conclude Coata – ci auguriamo che i cittadini si possano sentire più tutelati nei confronti delle bande organizzate che compiono furti e che provengono anche da altre regioni, come accaduto alcuni mesi fa”.

19 LUGLIO 1992.STRAGE VIA D’AMELIO. RICORDARE E NON ABBASSARE LA GUARDIA

“…Ci auguriamo che l’amministrazione comunale trovi un modo per celebrare questa importante ricorrenza, magari illuminando questa sera i Palazzi Comunali. Un gesto che crediamo sarebbe apprezzato da ogni cittadino. “

 

La lotta alla mafia e alla malavita organizzata è un tema cui, purtroppo, oggi, non può sfuggire nemmeno la nostra regione ed i nostri territori. In questi anni abbiamo assistito più volte ad indagini, arresti, sequestri di beni,  interventi delle forze dell’ordine e della magistratura in ordine ad infiltrazioni mafiose nella nostra regione. Una questione quindi su cui non abbassare la guardia e rispetto alla quale costruire ogni giorno una cultura della legalità, come reazione e sdegno ad ogni forma di prevaricazione. La ricorrenza della strage di via D’Amelio, in cui il Giudice Borsellino e la sua scorta furono assassinati, già nel 2017, stimolò il nostro movimento  a rivolgere un invito all’amministrazione comunale di Todi, chiedendo di intitolare una via a Falcone e Borsellino.  Un atto di sensibilità per tutti coloro che hanno onorato, con la vita, il proprio impegno per lo Stato, per le Istituzioni e per la giustizia, ma soprattutto un modo per ricordare a noi stessi come la difesa della nostra libertà e della democrazia si fondino sulla legalità e il rispetto delle istituzioni. Ci auguriamo che l’amministrazione comunale trovi un modo per celebrare questa importante ricorrenza, magari illuminando questa sera i Palazzi Comunali. Un gesto che crediamo sarebbe apprezzato da ogni cittadino.

Human Rights International Film Festival

 

Domenica 16 luglio la proclamazione dei film vincitori dell’ultima edizione dello Human Rights International Film Festival che si è tenuto a Baschi (TR).

Sono stati annunciati dal direttore Francesco Cordio nella cornice della piazza del Municipio della cittadina dell’orvietano che in questi tre giorni di festival ha fatto viaggiare gli spettatori nel tempo e nello spazio, intorno al tema dei diritti.

 

Il Premio del pubblicoè andato a Pushing Dhaka girato in Bangladesh dall’autrice tedesca Sophia Käfer per raccontare il lavoro della ONG Bangladesh Street Kids Aid che si occupa attraverso lo sport e lo skate in particolare di aiutare i ragazzi  per l’espressione di sé, rafforzare la loro fiducia e li autorizzi a lottare per i propri diritti  in un paese in cui il lavoro minorile, i matrimoni precoci e la prostituzione minorile sono prevalenti.

 

Menzione speciale per Il richiamo del vuoto di Eleonora Trebastoni, che ha ritirato il premio di persona essendo giunta insieme ad altri autori da tutto il mondo alle giornate del festival.

La motivazione del premio speciale la seguente: Menzione speciale per la sua capacità di creare un piccolo racconto intimo, dalla storia di due donne che non si conoscono ma misteriosamente si ri-conoscono.

Federica, una pescatrice di Mazara del Vallo, e Fatiha, una donna tunisina che da anni risiede nello stesso territorio, si incrociano casualmente e ciò dà loro l’opportunità di intraprendere un legame profondo.

La forza del film risiede nella delicata narrazione di questo incontro inaspettato, che porta alla luce la connessione che si forma tra le due protagoniste. Attraverso un magistrale utilizzo delle immagini e del contesto del luogo, il film ci trasporta in un ambiente dove il sale diventa il custode dei ricordi, un luogo simbolico e carico di significato per le protagoniste.

La regia abile e sensibile ci consente di esplorare le loro emozioni, le loro esperienze e le loro speranze. La storia si sviluppa con una grazia poetica, rivelando i sentimenti nascosti che le due donne condividono e la loro profonda connessione oltre le differenze culturali e personali.

Attraverso questo toccante racconto, il film riflette sulla natura universale delle relazioni umane, sul potere del riconoscimento reciproco e sulla capacità di superare le barriere che ci separano. Per la sua capacità di catturare l’essenza di un incontro imprevedibile e la sua profonda riflessione sul significato delle connessioni umane, concediamo al film una menzione speciale.

La sua narrazione intima e il suo impatto emozionale ci hanno toccato profondamente e ci lasciano con una sensazione di speranza e di affetto per i personaggi e per le storie che rappresentano.

 

Il premio di miglior film invece al film Donde los niños no sueñan di Stefano Sbrulli, presente anche lui a Baschi, ha ritirato il premio in piazza ringraziando il festival per l’accoglienza ed emozionato per il riconoscimento.

Questa la motivazione del premio:

Per la sua straordinaria capacità di portare alla luce una realtà drammatica e spesso ignorata. Nella regione di un paese che vanta uno dei più alti tassi di concessioni di territori alle industrie estrattive, l’autore ci trasporta in una città che si è sviluppata attorno a una vasta miniera a cielo aperto. Qui, l’estrazione di metalli come rame, piombo, zinco, oro e argento produce enormi quantità di scarti che vengono indiscriminatamente riversati nell’ambiente, causando danni irreparabili alla natura e alla popolazione locale. In questa realtà spietata, gli abitanti stessi sono di fatto poco più che “scarti” dell’industria estrattiva.

Cerro de Pasco, in una remota zona delle Ande, una delle località più inquinate del pianeta, rappresenta l’epicentro di questa devastazione ambientale e sociale.

È proprio qui che la maestria di Stefano Sbrulli emerge, conducendo il pubblico attraverso questa tragedia, il suo sguardo attento e rispettoso penetra con delicatezza nelle intime dinamiche familiari, rivelando il dramma vissuto dai bambini che, a causa delle circostanze avverse, non possono nemmeno sognare un futuro al di fuori di questa realtà angosciante.

Con una regia impeccabile, Donde los niños no sueñan coglie lo spettatore per mano, portandolo in un viaggio emotivo e visivo straordinario. Attraverso la sua narrazione coinvolgente, il film suscita un profondo senso di urgenza, stimolando la riflessione sulle conseguenze dell’attività estrattiva indiscriminata e sulla necessità di agire per preservare l’ambiente e proteggere i diritti delle comunità colpite.

 

Inoltre è stata assegnato il premio miglior film per ragazzi realizzato da studenti alla classe III E della scuola media Paolo Stefanelli di Roma per il film Malala.

 

Il festival ancora una volta ha toccato i temi più vari interessando pubblici diversi per provenienza ed età.

 

Si è parlato del valore dei piccoli centri delle aree interne con Filippo Tantillo e dei pregiudizi legati alla disabilità con Valentina Bassano e Desi Ricci insieme alla dott.ssa e Cavaliere della Repubblica Ilaria Bidini.

Emozionante l’incontro con la Comunità di Sant’Egidio che con i suoi rappresentati ha illustrato il frutto del progetto dei Corridoi Umanitari e ha festeggiato la famiglia di 4 siriani accolti a Civitella del Lago

Si è discusso, con la collaborazione di Articolo 21, riguardo la libertà d’espressione e informazione in una serie di incontri che hanno avuto al centro figure, come il giornalista incarcerato Julian Assange o l’attivista Peppino Impastato ucciso da Cosa Nostra, e la strage di Ustica.

Da sottolineare la visione di Plastica Connection, un docufilm delle giornaliste di Presa Diretta (presente a Baschi una nutrita squadradi giornaliste e rautrici del programma di Rai Tre), che ha messo in luce cosa si nasconde dietro il mito del ricic

Produzione di microchip: il Gruppo ELES di Todi co-finanzia quattro borse di dottorato di ricerca

 

ELES Semiconductor Equipment S.p.A., società quotata su Euronext Growth Milan, e fornitore mondiale di soluzioni per il test dei dispositivi a semiconduttore (IC Integrated Circuits) con applicazioni Automotive e Mission Critical, ha co-finanziato quattro borse di dottorato di ricerca, rivolte ad altrettanti laureati in Ingegneria, incentrate sulle nuove tecnologie per l’elettronica ad alta affidabilità, che saranno impiegate su aerei, automobili e apparati per la produzione dell’energia.

L’iniziativa rafforza ulteriormente la sinergia tra il Gruppo ELES e il Dipartimento d’Ingegneria dell’Università di Perugia, con l’obiettivo di creare opportunità di ricerca in un settore strategico, quello dei dispositivi e dei relativi sistemi a semiconduttore, che sono alla base di tutti i principali dispositivi elettronici e microelettronici.

L’obiettivo, inoltre, è quello di rafforzare la collaborazione tra industria e mondo accademico, per formare le specifiche professionalità richieste dalle aziende che producono microchip.

Le domande di ammissione potranno essere presentate entro il 28 luglio prossimo.

Il percorso di dottorato, di durata triennale, oltre all’attività universitaria prevede anche lo svolgimento di un periodo di formazione sia nella sede dell’azienda tuderte che al Fraunhofer Institute for Electronic Nano Systems ENAS, Ente di ricerca tedesco di rilievo internazionale specializzato nel campo dei sistemi intelligenti e della loro integrazione per varie applicazioni.

Il dottorato di ricerca – sottolinea Francesca Zaffarami, Amministratore delegato di ELES – rappresenta uno strumento privilegiato per affrontare le sfide dell’innovazione. I quattro dottorandi che saranno selezionati, avranno la possibilità di svolgere parte dell’attività di ricerca in azienda, lavorando in un team creativo e stimolante. Al termine del triennio di studio, ciascun dottorando avrà raggiunto la capacità di interpretare lo stato dell’arte e di innovare con originalità, doti preziosissime in tutta la filiera europea dell’elettronica”.

Lo European Chips Act stanzia 43 miliardi di euro con lo scopo di raddoppiare la produzione europea di semiconduttori entro il 2030.

Se si vuole raggiungere un tale obiettivo – aggiunge Francesca Zaffarami – gli investimenti da soli non bastano: sarà necessario schierare una forza lavoro creativa e con doti di elevata qualificazione. In altri termini, il capitale umano farà la differenza”.

Le imprese produttrici di microchip sono realtà complesse che, per funzionare, hanno bisogno di ingegneri elettronici e informatici, fisici e chimici, tutte professionalità oggi molto ricercate dalle aziende.

I chip del futuro, su cui sarà incentrata l’attività di ricerca, equipaggeranno aerei, automobili e sistemi per la produzione di energia – conclude Francesca Zaffarami – Occorre quindi investire sulla formazione di professionalità ad elevata specializzazione in modo da affrontare da protagonisti le sfide future così importanti per la competitività delle imprese”.

Todi, una nuova squadra per il decoro delle frazioni

“Frazioni al centro”: è il nome del progetto che il Comune di Todi, grazie al lavoro dell’assessore Elena Baglioni e del consigliere Andrea Nulli,  ha messo a punto in collaborazione con Gesenu e che è entrato ora nella sua fase operativa. Si tratta di un’iniziativa che è partita dalla forte consapevolezza che le 37 frazioni del territorio comunale hanno un’esigenza quotidiana di attenzione durante tutto l’anno.
La necessità deriva innanzitutto dal loro essere tutte ancora ben abitate ed anche dal rispetto dovuto a luoghi dalla forte identità storico-culturale. “Un territorio così vasto, di oltre 230 chilometri quadrati – sottolinea Andrea Nulli, consigliere comunale delegato al decoro – richiedeva da tempo misure e risorse dedicate”.
Il progetto “Frazioni al centro” prevede una consistente estensione dell’attività di pulizia nelle 37 frazioni comunali. Il gestore metterà a disposizione ulteriore personale, dotato dei mezzi e delle attrezzature necessarie, che incrementerà il servizio in tutte le realtà frazionali. Nella giornata di martedì 11 luglio le nuove forze sono entrate in servizio, dopo un breve incontro di coordinamento con la squadra incaricata facente capo alla cooperativa “Sopra il Muro”.
“L’accordo che siamo riusciti a trovare con Gesenu – spiega il Sindaco – riuscirà a dare una risposta più tempestiva alle tante richieste che pervengono ogni giorno agli uffici e, soprattutto, a far meglio fronte ad andamenti stagionali anomali, come quello dei mesi scorsi, che impediscono interventi in contemporanea su tutto il territorio comunale, all’interno del quale ogni borgo e località deve essere meritevole della stessa attenzione da parte dell’Amministrazione comunale”.

“Questa soluzione – aggiunge il consigliere Andrea Nulli – ci permetterà di concentrare la forza lavoro interna al reparto manutenzioni sul centro storico della città e sulle situazioni che richiedono un intervento urgente, dalle strade alle scuole, dai parchi all’arredo urbano”.