Floriano Pizzichini interviene sullo stato della viabilità dopo l’incidente sulla strada provinciale Todi-Collevalenza

 

floriano-pizzichiniIl giorno lunedì 6 febbraio si è verificato il ribaltamento di un camion che trasportava mattoni sulla strada provinciale che collega Todi a Collevalenza. Fra le cause dell’ incidente  ha inciso certamente anche il rovinoso stato in cui versa il manto stradale in quel tratto, da oramai troppo tempo. Infatti il tratto stradale suddetto era stato soggetto a bitumazione in occasione della beatificazione di Madre Speranza, ma, da  li in poi,  si è creata una frana nel terreno e non è stato mai costruito un muro o una protezione che impedisse la stessa. Un intervento, a mio parere, ma anche a parere di tecnici, necessario.   Fortunatamente l’autista del mezzo ne è uscito incolume, ma questo sgradevole episodio si sarebbe potuto evitare. Sono consapevole delle difficoltà economiche in cui versano oggi gli enti provinciali, soprattutto a seguito del’introduzione del decreto Del Rio che ha portato le Province italiane, titolari della delega alla viabilita sulle strade provinciali, sull’orlo del pre-dissesto. Tuttavia il Movimento Civico Todi segnalerà la questione e,  attraverso i suoi organi istituzionali, sensibilizzererà  la Provincia di Perugia nelle figure del Presidente Mismetti e della consigliera delegata Borghesi, confidando in un rapido intervento su una delle strade più trafficate del territorio tuderte e quindi a più alto rischio per  i cittadini.
Stefano Picecchi
MOVIMENTO CIVICO TODI

Sisma, una tantum per i lavoratori autonomi Confcommercio Umbria ha attivato un servizio di assistenza alle imprese

 

terremoto-simologo-khbC-U1090302305956wFE-428x240@LaStampa.itConfcommercio Umbria ha attivato un servizio di assistenza alle imprese che intendono richiedere alla Regione Umbria l’indennità una tantum di 5 mila euro prevista per lavoratori autonomi che hanno sospeso attività a causa del sisma.

Di seguito i riferimenti per attivare il servizio, Comune per Comune.

Confcommercio Valnerina per i Comuni di Norcia, Cascia, Preci, Cerreto di Spoleto, Monteleone di Spoleto, Poggiodomo. Contattare la referente Giovanna Leoncilli, Tel. 344.2898526 – valnerina@confcommercio.umbria.it

Confcommercio Spoleto per i Comuni di Spoleto, Vallo di Nera, Scheggino, Sellano, Sant’Anatolia di Narco. Contattare la referente Adele Agliani, Tel. 0743.223417 – Fax 0743.207597 – spoleto@confcommercio.umbria.it

Confcommercio Terni per i Comuni di Ferentillo, Arrone, Polino, Montefranco. Contattare la referente Natascia Calanchini, Tel. 0744.405910 –

terni@confcommercio.umbria.it.

Tutte le altre informazioni relative a questa opportunità e al servizio Confcommercio, nel sito www.confcommercio.umbria.it.

 

In attesa di vedere concretamente il testo definitivo del terzo decreto del Governo di cui si parla in questi giorni, Confcommercio continua a premere perché siano accolte le sue richieste per soluzioni straordinarie e strutturali, tra cui l’istituzione di una “zona franca” dal punto di vista fiscale e, soprattutto, il riconoscimento del “danno indiretto” provocato da un terremoto che ha esso in ginocchio tutte le imprese di tutta la regione.

 

 

“Rete internet scolastica senza protezione”, afferma Roberto De Vivo

deVenerdì 3 febbraio, di sera, dopo una serie di segnalazioni, mi sono recato presso l’istituto agrario di Todi. Con un certo stupore ho constatato la completa assenza di protezioni e chiavi di sicurezza rispetto all’accesso a internet scolastico. Oltre alla gravità del fatto, vorrei capire il motivo per cui il Preside abbia lasciato, gratuitamente e in piena insicurezza, la rete internet scolastica a chiunque voglia usufruirne! Attendo chiarimenti in merito, anche perchè è in gioco la sicurezza dei nostri studenti!

Roberto De Vivo
Movimento Civico Todi

A Todi 16 nuovi volontari di Servizio Civile tra sociale, cultura e patrimonio

 

Massetti_CatiaSono 16, tra i 4 già al lavoro da gennaio ed i 12 che entreranno in servizio dal mese di marzo, i nuovi giovani volontari, tra i 18 ed i 29 anni, che per un anno saranno impiegati negli uffici comunali di Todi attraverso vari progetti di Servizio Civile attivati in sinergia con i Comuni della Zona Sociale 4.

I primi quattro giovani, selezionati con il progetto “Reti solidali”, stanno svolgendo presso i Servizi Sociali del Comune di Todi le attività previste dal progetto, finalizzato all’assistenza al disagio dell’adulto. A questi volontari se ne aggiungeranno altri dodici che, da marzo, saranno operativi negli uffici comunali del Patrimonio (quattro), della Cultura (quattro) e dei Servizi Sociali (quattro).

A ciascun volontario sarà riconosciuto un assegno mensile di 433,80 euro erogato dal Dipartimento per la Gioventù e del Servizio Civile Nazionale.

“Il Servizio Civile – afferma l’Assessora Catia Massetti – è un’opportunità rivolta ai giovani per sperimentare una prima esperienza di lavoro e, allo stesso tempo, rendere un servizio alla comunità. In questi anni, insieme alla Zona Sociale 4, abbiamo attivato diversi progetti con l’obiettivo di offrire percorsi formativi e competenze coerenti con le caratteristiche personali e professionali dei ragazzi”.

Il primo progetto di Servizio Civile Nazionale attivato a Todi risale al 2008. Da allora, fino ad oggi i volontari accolti presso il Comune di Todi sono stati 46 (13 nell’ambito cultura, 28 in quello sociale e 5 in ambito patrimonio). Sono invece 178 i volontari che hanno prestato servizio nei sette Comuni della Zona Sociale n. 4 (escluso Collazzone), di cui 60 in ambito culturale, 97 in ambito sociale e 21 in ambito patrimonio.

ITALIA DI MEZZO: COMUNI DI UMBRIA, TOSCANA E MARCHE VOGLIONO ESSERE PROTAGONISTI

 

a666Quello della macroregione ‘Italia di mezzo’ è un progetto condiviso e di cui i Comuni di Umbria, Marche e Toscana vogliono essere partecipi e protagonisti. Lo hanno ribadito all’unisono i presidenti regionali delle tre Anci interessate, rispettivamente Francesco De Rebotti, Maurizio Mangialardi e Matteo Biffoni, riuniti a Narni, lunedì 6 febbraio, proprio per confrontarsi sul tema, mettersi a disposizione per portare avanti il processo di integrazione e riempirlo di contenuti. All’incontro ha partecipato anche Mauro Casavecchia dell’Agenzia Umbria Ricerche che ha relazionato su ‘Le vocazioni territoriali nell’Italia di mezzo’. “Stiamo già organizzando – ha dichiarato De Rebotti – un incontro tra tutti i Comuni coinvolti da tenersi qui a Narni ad aprile. Sarà l’occasione per proporre, far conoscere e condividere le buone pratiche che vengono portate avanti dalle amministrazioni comunali delle tre regioni. Dopotutto, questa crediamo sia la sostanza su cui si debba costruire l’integrazione. La maggiore qualificazione delle nostre regioni non può non passare attraverso il protagonismo dei territori”. “Stiamo cercando di dare seguito al rapporto positivo che si è innescato tra le Regioni – ha confermato Mangialardi -. Questa iniziativa vuole sfociare in una serie di contatti e proposte che abbiano al centro proprio le buone pratiche che i Comuni hanno attivato e che possono divenire un modello per l’intera nazione”. “Parliamo di regioni – ha sottolineato quindi Biffoni – che hanno sempre dialogato tra loro e con aree tendenzialmente omogenee, penso soprattutto al sud della Toscana ma non solo. È necessario ora individuare percorsi comuni e idee che collimano da sottoporre al protocollo firmato dai presidenti delle Regioni. I sindaci d’altronde sono le figure istituzionali più a contatto con i cittadini”. Dalle dichiarazioni d’intenti, i tre presidenti sono quindi passati a elencare alcuni vantaggi che la nascita della macroregione potrebbe offrire. “Ci sono dinamiche molto simili tra le nostre regioni – ha ricordato Biffoni –. Diffondere in tutti i territori le buone pratiche già sviluppate in alcune aree può portare economie di scala e servizi in comune. Ci sono già pezzi di Toscana che usufruiscono dei servizi scolastici delle Marche e zone di confine tra Umbria e Toscana dove ci sono scambi quotidiani. Anche dal punto di vista geografico e urbanistico la situazione è spesso simile”. “Con l’eccezione di Firenze – ha aggiunto De Rebotti –, l’Italia di mezzo non ha grandi contesti urbani con popolazione sconfinata ma tante medie e piccole città. Forse è questo il vero patrimonio della macroregione, ovvero un’esperienza diffusa nell’accoglienza e nelle buone pratiche che ne può diventare la vera caratteristica”. La nuova realtà arriverebbe a contenere circa 6,2 milioni di abitanti. “Se i nostri territori si muovessero insieme – ha spiegato Biffoni –, per esempio sul tema rifiuti o sulle politiche turistiche, avremmo più forza e capacità di proporre progetti al governo nazionale e all’Europa. I nostri piani troverebbero robustezza maggiore e potrebbero essere più facilmente presi in considerazione”. “Riteniamo importante – ha evidenziato De Rebotti – la creazione di un unico sportello interregionale per rivolgersi all’Europa che può contare su una programmazione in comune tra Umbria, Toscana e Marche. Crediamo che siano proprio in Europa le risorse per attivare i nostri sogni e progetti”. “Ci sono grandi progetti – ha aggiunto Mangialardi – che possiamo portare avanti insieme: dalla sanità alle infrastrutture. Sono temi che incidono nei territori e che i Comuni, attraverso l’Anci, possono valorizzare”. “A questi – ha concluso De Rebotti – possiamo aggiungere modelli importanti e di successo soprattutto nell settore della valorizzazione del patrimonio artistico e naturalistico”.

 

Un riconoscimento di prestiggio per tre umbri particolarmente meritori

 

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Luciana e Franco Chianelli e Leonardo Cenci sono stati ricevuti al Quirinale per ricevere l’onorificenza di Commendatori dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

MARATONINA DEL CAMPANILE, VINCE IL KENIOTA ‘ORVIETANO’ DANIEL NGENO

 

maratoninaSono stati 411 gli atleti partecipanti alla 28esima Maratonina del Campanile che, come da programma, è partita domenica 5 febbraio alle 9.30 da via Pietro Cestelllini a Ponte San Giovanni di Perugia. A tagliare per primo il traguardo, percorsi i 20 chilometri previsti dalla gara, il keniota Daniel Kipkirui Ngeno, tesserato con l’associazione Atletica Libertas Orvieto (1h03’58”) seguito da Carmine Buccilli (1h04’32”) dell’Atletica Casone Noceto e Tarik Marhnaoui (1h05’25”) per Romatletica Salaria village. Podio femminile tutto perugino, invece, con Costanza Martinetti (1h13’51”) dell’atletica Libertas Arcs Cus Perugia, Silvia Tamburi (1h16’58”) e Paola Garinei (1h19’36”) entrambe dell’Atletica Avis Perugia. Se la pioggia ha lambito parte della gara, organizzata dall’associazione sportiva dilettantistica Podistica Volumnia Sericap, la stessa non ha scoraggiato le circa cento persone impegnate in ‘Correre per la vita’, la camminata non competitiva benefica di 6,2 chilometri coordinata dall’Associazione Avanti tutta Onlus, con in testa il suo presidente Leonardo Cenci. Parte degli introiti della maratonina saranno destinati, infatti, alla onlus perugina (la restante parte alla Caritas di Ponte San Giovanni).

“Quest’anno non abbiamo battuto nessun record ufficiale – ha dichiarato Gianfranco Brugnoni, presidente Asd Podistica Volumnia Sericap – ma la festa è stata comunque grande. Dentro il Cva, che ha accolto gli atleti per il ristoro con cibo e bevande, hanno predominato i sorrisi e gli abbracci. Lo sport unisce e ci fa gioire, questa è la cosa più importante”. E sulla gara ha così commentato: “Avere tre italiane sul podio per una competizione internazionale è un grande risultato. Dal punto di vista maschile è stata una bella battaglia. Ha trionfato la classe di Ngeno ma c’è da evidenziare anche il secondo posto di Buccilli, un grande campione italiano”.

Mentre per Ngeno e Martinetti, poi, si è trattato dell’esordio nella maratonina ponteggiana Cenci, invece, la conosce bene, perché qui nel 2004 ha realizzato il record personale sulla mezza maratona, quando il circuito era, appunto, di 21.097 metri. “È sempre un’emozione partecipare – ha dichiarato il neo cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana – anche se quest’anno ho camminato. Non sono voluto mancare per portare un messaggio di energia e speranza insieme ai soci di Avanti tutta onlus. Adesso mi sto preparando alla Maratona di San Valentino, il 19 febbraio a Terni, nella quale avrò accanto una ‘lepre’ d’eccezione, il questore di Perugia Francesco Messina. Mi sento in buone condizioni perciò vorrei provare a battere il mio record personale sulla mezza maratona con un cancro in atto”.

La Maratonina del Campanile ha premiato i primi 10 uomini assoluti e le prime 5 donne assolute, più le prime 5 delle 6 categorie femminili previste e i primi 15 delle 9 categorie maschili tranne le ultime due in cui sono stati premiati i primi 5. Premi, inoltre, per le prime dieci società partecipanti. La corsa è valida anche come prima prova del ‘Circuito Volumnia Sericap 2017’ e prima prova del ‘Campionato umbro Endas 2017’ oltre che come settimo ‘Trofeo Confcommercio Umbria’, attribuito al primo classificato maschile e femminile umbro.

Il postino suona solo a giorni alterni, e le lettere arrivano in ritardo (tratto da www.linkiesta.it – articolo di Lidia Baratta)

 

Consegna-posta-a-giorni-alterniIl postino suona solo a giorni alterni. E da Nord a Sud le cassette della posta restano vuote. Con ritardi nella consegna di lettere e bollette anche di un mese. Come è successo a Trieste, dove si sono visti recapitare i biglietti di auguri di Natale solo a metà gennaio.

Colpa della nuova politica di Poste Italiane, che sta tagliando costi, sportelli e postini, riducendo la consegna delle lettere a cinque giorni ogni due settimane (anziché cinque a settimana come previsto dalle norme europee): lunedì, mercoledì e venerdì in una settimana e martedì e giovedì in quella successiva. Vale a dire, dieci giorni al mese su trenta. Il processo era partito in via sperimentale a ottobre 2015 in poche località del Nord Italia, si è ampliato nel corso del 2016, e dal 6 febbraio 2017 verrà esteso gradualmente ad altri 480 comuni circa (qui l’elenco). Oggi le località interessate sono circa 2.600. L’obiettivo finale è di ridurre il passaggio del postino in più di 5.200 comuni italiani, fino a interessare circa il 25% della popolazione italiana.

Ma i disagi e i disservizi sono già sotto gli occhi di tutti. Con bollette, raccomandate, giornali e riviste che vengono recapitati in ritardo. Anche perché la consegna a giorni alterni comprende gli invii prioritari, come le raccomandate dell’Inps, gli avvisi di Equitalia, i telegrammi, e pure i quotidiani e i settimanali in abbonamento. In provincia di Pavia, un’anziana signora ha perso la pensione di invalidità perché la lettera con l’indicazione della data in cui si sarebbe svolta la visita è arrivata in ritardo.

Solo in Lombardia, tra il centro di smistamento meccanizzato di Peschiera Borromeo e la succursale di Linate, secondo i Cobas si sarebbero accumulate nei mesi scorsi cinquemila tonnellate di posta in giacenza tra lettere, pacchi e raccomandate. In Salento, dove il modello a giorni alterni è partito ad agosto, si sono accumulate quattro tonnellate di posta ordinaria e 30mila raccomandate non consegnate. E con le bollette che arrivano nella cassetta oltre la data di scadenza, molti si sono visti pure depotenziare il servizio di fornitura dell’elettricità. Con la luce che salta ogni volta che si accendono due elettrodomestici contemporaneamente. Dopo il danno, la beffa. Tanto più che la società guidata da Francesco Caio, nonostante l’inflazione sotto zero,dal 10 gennaio 2017 ha aumentato pure le tariffe di raccomandate, assicurate e servizi per i professionisti.

Il punto è che, sebbene Poste Italiane siano ormai una società per azioni quotata in Borsa e il mercato sia stato aperto alla concorrenza, l’azienda resta però obbligata (come prevede il decreto del ministero dello Sviluppo economico che ad agosto ha rinnovato il servizio fino al 2026) ad assicurare la copertura del cosiddetto “servizio postale universale” su tutto il territorio nazionale «senza discriminazioni tra gli utenti». E per garantire questo servizio, Poste incassa 262,4 milioni all’anno. La consegna a giorni alterni, come ha spiegato la viceministra allo Sviluppo economico Teresa Bellanova, è giustificata dal calo della posta inviata e ricevuta e dal progressivo decremento delle risorse pubbliche elargite a Poste. Ma solo in 1.900 comuni italiani è stata introdotta una rete di distribuzione parallela. Gli altri, dipendono ancora completamente dai postini di Caio.

Tant’è che, davanti al dimezzamento delle consegne, i sindaci si sono imbufaliti. I più colpiti sono i piccoli comuni e le aree interne. Anche se da febbraio a essere interessati sono pure i centri più grandi. L’Uncem, Unione nazionale comuni, comunità ed enti montani, che già ha vinto diversi ricorsi al Tar contro la chiusura degli uffici postali nei centri minori, ha diramato tra i primi cittadini un ordine del giorno in cui si chiede a Poste di sospendere il piano di riduzione dei servizi. E molti comuni stanno avviando azioni legali contro l’azienda.

Anche in Parlamento si susseguono interrogazioni e interpellanze da parte di diversi schieramenti politici. Tutti chiedono un passo indietro, o almeno un sistema di controllo della qualità dei servizi da parte del governo. Al momento da Palazzo Chigi hanno inserito nell’accordo con Poste l’obbligatorietà di concordare con le Regioni il piano di attuazione e il monitoraggio. «Credo comunque che il monitoraggio debba partire fin d’ora, perché solo così il ministero dello Sviluppo economico può venire a conoscenza tempestivamente del reale disagio e dei disservizi. Disagio e disservizi che puttroppo si verificano e che devono essere sanati», spiega Alessandra Torrisi, deputata del Partito democratico, prima firmataria di un’interpellanza al governo sul tema.

Deputati e senatori della Lega Nord, hanno scritto all’Agcom, che ha autorizzato il sistema di consegna a giorni alterni, chiedendo di vigilare sull’operato di Poste e di intraprendere azioni contro i disservizi denunciati dalle amministrazioni locali.

Eppure, nel settembre 2016 il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sull’applicazione di una direttiva del 1997 per la fornitura di un servizio postale universale a condizioni accessibili, per cinque giorni alla settimana, per tutti i cittadini. «Si ribadisce la necessità di garantire il servizio universale e il mantenimento degli sportelli postali proprio in quelle aree remote, montane, disagiate dove il servizio postale deve essere mantenuto per garantire coesione sociale», spiega Torrisi. L’Italia invece si sta muovendo in un’altra direzione. Con il rischio di beccarsi pure una sanzione.

Floriano Pizzichini presenta i candidati delle due liste civiche che lo supporteranno alle elezioni amministrative

 

IMG_1337Floriano Pizzichini,alla presenza di Claudio Ricci, ha illustrato il progetto politico, già presentato lo scorso novembre, sottolineando proprio come si sia voluto privilegiare il lavoro sulla lunga distanza per assicurare un ampio livello di partecipazione e di condivisione del percorso e degli obiettivi. Il candidato a Sindaco ha poi ricordato che ” il MCT vuole essere il contenitore di esperienze di impegno politico e civico, mentre Progetto Todi si caratterizzerà per la presenza di esponenti del mondo delle professioni e dell’impresa.”  Pizzichini non ha escluso anche la possibilità di una terza lista: “le richieste ci sono – ha detto – e questo non può che renderci soddisfazione, ma vogliamo che la proposta si faccia portatrice di un ulteriore identità”.

Di seguito l’elenco dei trenta nomi dei candidati a consigliere comunale :  Marco Belia, Bergonzi Monica, Boninti Alessandro, Bordacchini Gianni, Boschi Gabriele, Brizioli Sabrina, Cerquaglia Alessio, Chicchioni Luca, Cini Gaia, Roberto De Vivo, .Delli Poggi Matteo, Marco Federici, Ferruccio Grillo, Giovannelli Carlo, Grotteschi Maria Vittoria, Isacco Ilaria, Lazzoni Ilaria, Maggi Maurizio, Mannaioli Rossana, Marcellini Valter Ermanno, Miani Rosita, Momoytio Dora, Persichetti Serena, Petrini Fabio, Picecchi  Stefano, Pini Sandro, Rossi Gigliola, Salvatelli Daniela, Serafini Claudio, Simoni Filippo Maria.

NULLI, (CASAPOUND): FOIBE, SABATO 11 UN CORTEO PER NON DIMENTICARE, ROSSINI PENSI A RICOLLOCARE IL CARTELLO.

 

andreanulliSabato 11 Casapound Todi e Blocco Studentesco invitano i cittadini, tutte le forze politice e tutti coloro che non vogliono dimeticare e rendere omaggio ai martiri delle Foibe. L’appuntamento è alle ore 17:30 presso Via Abdon Menecali (Piazzale della Consolazione), la partenza è prevista per le ore 18:00. Si percorrerà il Viale della Vittoria – Via Augusto Ciuffelli – Via Giuseppe Mazzini, il corteo si concluderà con l’arrivo a Piazza Garibaldi.

Tenere viva la memoria di una tragedia nazionale così a lungo nascosta e mistificata, ricordare quella feroce pulizia etnica e l’esodo forzato di centinaia di migliaia di italiani da Istria, Fiume e Dalmazia, vuol dire in primo luogo riappropriarsi di quell’orgoglio nazionale che una classe politica impotente e asservita, tenta più o meno consapevolmente di cancellare ogni giorno’’.
Chiediamo con fermezza e indignazione al Sindaco Rossini, che probabilmente fa parte della stessa classe politica di cui sopra, di ricollocare il cartello misteriosamente sparito di Via Martiri delle Foibe, a pochi giorni dalla giornata della memoria. Gridando vergogna, aspettiamo fiduciosi.
Andrea Nulli – responsabile CasaPound Todi