ACQUASPARTA, UN’ULTIMA GRANDE SFILATA CHIUDE IL CARNEVALE DEI BAMBINI Domenica 26 febbraio la parata e fino alla fine dell’evento taverna aperta ogni sera

 

acquaSalvo imprevisti dovuti al maltempo, domenica 26 febbraio si chiuderà la 24esima edizione del Carnevale dei bambini di Acqusparta. Una nuova spettacolare parata a ingresso libero con carri allegorici, gruppi mascherati, musica dal vivo e majorette saluterà definitivamente il Carnevale 2017 regalando ancora emozioni e divertimento a piccoli e adulti.

Come nelle due precedenti domeniche, nel pomeriggio, per le vie del centro storico sfileranno i cinque minicarri Bruco mela, Trenino, Diligenza, Regina del mare e Tazze girevoli, su cui i bambini potranno anche salire. Nelle più larghe via Cesare Battisti e via Roma marceranno invece i tre grandi carri Paperopoli, Doraemon e Venice, alti fino a 11 metri e da cui verranno lanciati sulla folla peluche, palloni, caramelle e gadget vari. A fare loro da cornice ci saranno il gruppo folkloristico ‘La rakkia di Collescipoli’ e l’orchestra spettacolo ‘Quelli che il liscio’.

Un anticipo della sfilata si avrà, invece, nella serata di sabato 25 febbraio con un evento danzante in maschera nella sala ‘Matteo d’Acquasparta’.

Fino a domenica 26 febbraio, ogni sera sarà anche attiva la taverna dove poter degustare menù a base di piatti tipici locali. Solo su prenotazione (al numero di telefono 349.4376884), domenica la taverna rimarrà aperta anche a pranzo.

In caso di maltempo una sfilata verrà ripetuta domenica 5 marzo.

Continuano gli atti vandalici a Todi. Danneggiate auto in Via Termoli. E le videocamere dove sono ? Il controllo del territorio è inesistente.

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Dibattito sul turismo sabato 25 febbraio nella Sala del Consiglio Comunale

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Todi: le risposte ai cittadini arrivano dai cantieri

 

Voltoni_Todi_Pulizia_volteVia Mazzini_Todi_Lavori_ViaCiuffelli_PavimentazioneMentre proseguono i cantieri in tutto il territorio ed altri partiranno nei prossimi giorni, quattro nuovi lavori sono in corso a Todi.

In Via Mazzini sono partiti i lavori di manutenzione straordinaria per il rifacimento della pavimentazione stradale di Via Ciuffelli, la principale via di accesso al centro storico. Gli interventi, per un investimento di 53.000 euro finanziato con risorse comunali, interessano il tratto che dai Giardini Oberdan arriva all’altezza del Teatro comunale e prevedono la sostituzione delle pietre maggiormente rovinate sia sulla strada che sul marciapiede, di alcuni cordoli del marciapiede ed il riposizionamento di alcuni chiusini e caditoie stradali.

Altro cantiere in corso è quello ai Voltoni comunali, dove sono iniziate le operazioni di idropulitura delle volte del portico centrale. I lavori fanno seguito agli interventi effettuati la settimana scorsa con la rimozione di tutti i cavi elettrici delle utenze, il ripristino all’intonaco del corpo di fabbrica del bagno pubblico e la sostituzione dei proiettori luminosi. Una volta completata la pulizia delle volte, sarà rifatta la pittura dell’intonaco del corpo di fabbrica del bagno pubblico.

Da lunedì, inoltre, sono in corso alcune attività finalizzate al contenimento ed allontanamento dei volatili dal centro storico. Gli interventi, che in questa fase riguardano gli edifici di proprietà comunale che si affacciano su Piazza Garibaldi e Piazza del Popolo, rientrano nel piano predisposto dall’Amministrazione comunale ed approvato dagli enti preposti (Regione Umbria, ASL e ISPRA), che nella seconda metà del 2016 ha già interessato altre aree del centro e dell’area urbana, intervenendo su beni di proprietà pubblica.

Sempre ieri, sono stati ultimati gli interventi di riqualificazione del sistema di illuminazione della Sala del Consiglio comunale con l’installazione di nuovi punti luce a basso consumo energetico per una maggiore efficienza e minori consumi di energia elettrica; seguiranno lavori di miglioramento audio – video e termico.

 

Todi, “Museo Vivo”: focus sui tesori della Biblioteca del Convento di San Fortunato. Mercoledì 22 febbraio conferenza di Fabiola Bernardini: ore 16.30, Sala Affrescata del Museo Pinacoteca

 

MuseoVivo_Todi_22febbraio2017Mercoledì 22 febbraio 2017, alle ore 16.30 nella Sala Affrescata del Museo Pinacoteca di Todi, secondo incontro del ciclo di conferenze “Museo Vivo”, dedicato quest’anno all’approfondimento di temi storici e artistici legati alla mostra “Mirabilia Tudertina”.

Fabiola Bernardini, direttrice della Biblioteca comunale “L. Leoni”, parlerà de “La formazione della Biblioteca del Convento di San Fortunato: appropriazioni indebite, lasciti testamentari e donazioni”.

Un viaggio nel tempo alla scoperta di quali codici costituirono il primo nucleo della Biblioteca che si formò con i monaci Vallombrosani e crebbe con lasciti testamentari e donazioni di importanti cardinali Francescani come Bentivenga de’ Bentivenga e Matteo d’Acquasparta.       Una biblioteca che nel 1300 aveva già un registro dei prestiti che presupponeva l’esistenza di una biblioteca circolante, una sala studio e una sala per la copiatura di quei testi che frati e studiosi di passaggio portavano con sé.

Un luogo di cultura in Umbria, secondo solo alla Biblioteca del Sacro Convento di Assisi, dove si poteva trovare un grande patrimonio di conoscenze, ma vi si potevano anche scorgere tutti i segni e le testimonianze di un profondo travaglio intellettuale e religioso che rispondeva alla grande crisi di credibilità provocata nella coscienza dei fedeli dalle vicende del papato e dell’istituzione ecclesiastica nel corso del Trecento e dei primi del Quattrocento (cattività avignonese e grande scisma d’Occidente); certo è che qualunque visitatore ne avesse varcato la soglia vi avrebbe trovato, a vista e in buon ordine, “fra l’estrema povertà le estreme ricchezze della saggezza”.

 

Programmi e obiettivi di Veralli Cortesi per l’anno 2017

 

gentiliaNella relazione informativa,già presentata al Comune di Todi, sull’azione di governo e gestionale svolta dall’Ente Veralli Cortesi nell’anno 2016, oltre i risultati raggiunti nel corso dell’anno medesimo, sono indicati anche i programmi e gli obiettivi impostati per l’anno 2017.

Tra gli obiettivi e programmi prioritari da perseguire e attuare nell’anno corrente i più importanti sono quelli di seguito sinteticamente indicati:

– continuare a cercare di aumentare il numero dei posti letto convenzionati di questa Residenza Protetta di proprietà e titolarità di un Ente pubblico, anche mediante appositoatto aggiuntivo all’Accordo contrattuale triennale rinnovato con l’USL Umbria 1;

-continuare ad attuare, dopo gli ottimi risultati già conseguiti nel biennio 2015-2016, un’attenta ed efficacepolitica di gestione del patrimonio immobiliare volta, soprattutto, ad ottimizzarne i provential fine di continuare a mantenere i conti dell’Ente in ordine;

-effettuareil trasloco dell’Archivio dell’Ente presso i locali, sala Archivio e adiacente saletta consultazione, posti sul retro della Chiesa, ultimati di sistemare nel mese scorso e in corso di collaudo;

-realizzare i lavori di demolizione e ricostruzione del piccolo fabbricato adibito a servizio di guardiania sitoall’ingresso principale del complessodi Cappuccini e interessato da notevoli cedimenti fondali;

-eseguire i lavori di ripulitura e risanamento dei bassorilievi in marmo con i ritratti di Angelo Cortesi, Letizia Veralli e Giulio Cortesi e della lapide commemorativa in marmo dell’Istituzione del Ricovero di Beneficenza per inabili al lavoro, poste ai lati delle due colonne del cancello d’ingresso principale e di recente illuminati;

-predisporre il progetto e realizzare,nei modi possibili, l’intervento di completamento del sistema di videosorveglianza della Residenza protetta e di un sistema di allarme per le uscite di sicurezza della stessa;

– aggiornare il progetto preliminare in progetto di fattibilità tecnica ed economica, ai sensi del nuovo Codice dei contratti pubblici, dei lavori di completamento del restauro dei dipinti murali del pittore perugino Gerardo Dottori  (Ciclo delle storie della vita di San Francesco) della Chiesa dei Cappuccini e di realizzazione di altri interventi di manutenzione delle pareti ed impianto di illuminazione, nonché di restauro della pala d’altare, olio su tela della prima metà del ‘600, del pittore tuderte AndreaPolinorie di un’altra pregevole tela anticapostaall’interno della struttura e cercare anche di reperire il finanziamento dell’opera;

-definire ed adottare le scelte e le decisioni che il Consiglio di Amministrazione di questo Ente, al pari degli altri, è chiamato a deliberare, ormai entrobreve termine, per l’attuazione della legge regionale n. 25 del 2014 e successive modificazioni relativa al riordino e trasformazione delle IPAB, con la prevista possibilità di previa fusione tra di esseper le finalità indicate dalla legge stessae tenendo conto anche degli indirizzi approvati dal Consiglio comunale di Todi nell’agosto 2012 e soprattutto nell’aprile 2015.In proposito è auspicabile un intervento legislativo statale, che purtroppo non risulta contenuto (nonostante le sollecitazioni e al pari dell’anno precedente) nemmeno nella legge di bilancio 2017 ed è già stato risollecitato in sede di conversione in Parlamento del decreto-legge mille-proroghe, volto aripristinare le agevolazioni fiscali originariamente previste, fino all’anno 2009, per gli atti relativi al riordino, fusionee trasformazione delle ex-IPAB in Aziende pubbliche di Servizi alla Persona (ASP) oin soggetti di diritto privato.

Il Presidente Gentili

Massimo Buconi, già Sindaco di Todi, ricorda Giorgio Marcou

 

buc“La morte di una persona straordinaria come era Giorgio Marcou  colpisce profondamente. Abbiamo perso un grande amico di Todi,un uomo di cultura, un giornalista apprezzato, un profondo esperto d’arte. Si spese con intuizione e generosità a favore della nostra città, realizzando eventi culturali che valorizzarono le bellezze storico-artistiche, prosegue Massimo Buconi che da Sindaco supportò con convinzione le varie manifestazioni dirette ed organizzate da Giorgio Marcou. Non dimentichiamo poi, conclude, un altro aspetto fondamentale : le varie mostre d’arte  che Lui progettò e diresse ebbero una risonanza internazionale, dando a Todi ulteriore lustro “.

CONSEGNATO DEFIBRILLATORE AL CENTRO COMMERCIALE ‘CASTELLO’.Corsi Blsd a cura di Croce rossa italiana e Croce bianca tifernati per 24 dipendenti

 

deSalvare una vita, spesso, è questione di attimi e i luoghi molto frequentati devono potersi trovare attrezzati. È in questa ottica che il centro commerciale ‘Castello’ si è dotato di un defibrillatore, consegnato domenica 19 febbraio dall’associazione ‘Cittadini in movimento’ di Città di Castello. L’apparecchio salvavita è stato acquistato grazie ai proventi raccolti nel corso dell’evento ‘Note per donare’, andato in scena nella città tifernate il 7 gennaio al Teatro degli Illuminati. Installato accanto alla parafarmacia il defibrillatore contribuirà a creare un’area cardioprotetta all’interno del centro commerciale il cui personale (24 elementi tra direttore e dipendenti dei negozi), nelle settimane precedenti, è stato appositamente formato attraverso corsi Blsd (Basic life support defribrillation) per operatori non sanitari a cura di Croce Rossa italiana e Croce Bianca di Città di Castello.

Nel corso della giornata i volontari hanno tenuto dimostrazioni su come intervenire e usare il defibrillatore in caso di arresto cardiocircolatorio della persona mentre i più piccoli sono stati intrattenuti da clown e giocolieri. Alla consegna ‘simbolica’ erano presenti Roberto Pasqui, direttore del centro commerciale, Francesco Serafini e Claudio Fortuna, presidenti rispettivamente della Croce Rossa Italiana e Croce Bianca tifernati.

 

GIORGIO MARCOU, GRANDE AMICO DI TODI E DELL’UMBRIA, FONDATORE DEL MUSEO DELLA COLLEZIONE NOBEL HELLENICA, E’ DECEDUTO AD ATENE

 

fotogiorgioGiorgio Marcou,  studioso, umanista e ricercatore, docente per molti anni anche a “ La Sapienza” di Roma e al Pontificio Istituto di Studi Orientali, Console Onorario d’Italia a Kos, è deceduto nei giorni scorsi ad Atene dove viveva. Uno studioso ed anche un grande amante dell’arte che ha legato il suo nome a Todi, contribuendo all’internazionalizzazione della città grazie ad una serie di iniziative culturali svoltesi nella seconda metà degli anni ’80. Tra le tante iniziative ricordiamo la Mostra d’Arte Internazionale, che portò nella nostra città per alcuni anni scultori e pittori di varie nazionalità, con esposizioni di opere d’arte in diversi palazzi storici.

Giorgio Marcou, con il suo fisico imponente, la sua immensa cordialità, il suo amore per l’arte e la cultura, entrò subito in simbiosi con la città e le istituzioni. Una collaborazione positiva si instaurò fin da subito con la Pro-Todi,  presieduta dal compianto Dottor Mario Resta,  con l’Amministrazione Comunale guidata dall’allora  Sindaco Massimo Buconi, e con l’Azienda di Promozione Turistica presieduta da Claudio Cardoni.

Il suo amore per Todi continuò nel tempo, inserendo la città e la sua storia in tante iniziative culturali di prestigio svoltesi a livello europeo. Un rapporto che non si è mai interrotto

Negli ultimi anni Giorgio Marcou inseguiva un grande sogno ed era riuscito a realizzarlo:il Museo della Collezione Nobel Hellenica,  di cui è stato Direttore fino alla scomparsa.  Grazie al suo archivio è riuscito a ricostruire tutte le vicende della famiglia Nobel lungo oltre cinquant’anni.

La Collezione Nobel è arrivata nelle mie mani da sola! Mi ha cercato! Questa cosa è inedita e la rivelo oggi per la prima volta . La persona che mi ha consegnato (venduto) la Collezione il suo ultimo custode (perche ne ha cambiati tre…) mi conosceva da molti anni… non solo professionalmente ma anche per la mia forte volontà di completare questa missione… Era convinto che ero l’unica persona al mondo che si sarebbe occupata seriamente per valorizzare questo prezioso e inestimabile tesoro . Intuiva che desideravo occuparmi seriamente con qualcosa di veramente nuovo, prestigioso e unico…. nel mondo intero, queste le sue parole in un’intervista di pochi anni fa.

 

 

 

DALLA FUSIONE DEI COMUNI TANTE RISORSE ALL’UMBRIA. LO CONFERMANO I DATI DELL’INDAGINE DI CNA UMBRIA E “CENTRO STUDI SINTESI”

 

confUn mucchio di risorse. Quelle che arriverebbero all’Umbria dal processo di fusione dei Comuni e che, in un solo anno, consentirebbe di recuperare oltre la metà dei trasferimenti agli enti locali tagliati nel periodo 2010-2016.

A confermare la pioggia di euro che si riverserebbe sull’Umbria e sui suoi abitanti è un’indagine che Cna ha condotto in collaborazione con il centro studi Sintesi.

“Dalla fusione dei Comuni dell’Umbria, nei prossimi 10 anni potrebbero arrivare risorse ingenti sul territorio, che potrebbero essere utilizzate per ridurre la pressione fiscale e aumentare gli investimenti pubblici – afferma Roberto Giannangeli direttore di Cna Umbria -. La conferma arriva dalla nostra indagine che, dati alla mano, ha ipotizzato una serie di accorpamenti e calcolato ciò che ne deriverebbe in termini economici, non solo grazie agli incentivi previsti dalla legge per i Comuni coinvolti, ma anche dai risparmi che si realizzerebbero dalla riduzione della spesa pubblica. E il risultato è davvero impressionante”.

Nello studio sono state individuate 24 possibili fusioni tra 86 comuni, che permetterebbero di passare dagli attuali 92 a soli 30 municipi, con l’esclusione di quelli più grandi (Perugia, Terni, Gubbio, Castiglione del Lago e Spoleto) e, per ragioni diverse, San Giustino.

“Nei Comuni interessati – sostiene Giannangeli – la legge prevede che arrivino, per i dieci anni successivi alla fusione, ben 82 euro pro-capite all’anno. Mediamente parliamo di un incremento dei trasferimenti da 1,5 a 2 milioni all’anno per dieci anni. Risorse che, sempre in media, potrebbero consentire di abbattere del 12% la pressione fiscale o incrementare del 26% gli investimenti pubblici nel territorio. In tal modo si potrebbero recuperare in un solo anno oltre la metà dei trasferimenti ai comuni tagliati nel periodo 2010-2016. Nel decidere di realizzare questo studio siamo partiti da una necessità ben precisa: individuare risorse finanziarie necessarie a far ripartire l’economia locale. Per farlo siamo convinti che una delle priorità da affrontare sia quella di sanare il forte deficit infrastrutturale della nostra regione, deficit che rende più difficile la ripresa economica dell’Umbria rispetto ad altri territori. Inoltre, già da tempo ci siamo resi conto che se non riparte il settore delle costruzioni, non ripartono i consumi locali e quindi non c’è ripresa economica. Abbiamo anche tenuto conto dell’obbligo imposto dal Governo ai piccoli Comuni di andare, entro la fine del 2017, verso la gestione associata di tutte le funzioni fondamentali. Il nostro lavoro è solo una proposta per facilitare l’apertura di una riflessione a livello regionale. Si parla tanto di rendere l’Umbria più bella, più facilmente raggiungibile e più attrattiva – prosegue Giannangeli – ma servono risorse finanziarie per poterlo fare e la fusione dei Comuni è un modo per poterle trovare”.

I criteri adottati per ipotizzare le fusioni sono stati i processi di fusione in corso, la continuità territoriale, la morfologia del territorio, l’articolazione dei distretti sanitari e dei sistemi locali di lavoro.

“Dallo studio – ha sostenuto Alberto Cestari, del centro studi Sintesi, nell’illustrare il lavoro – risulta che: i piccoli Comuni hanno costi fissi maggiori e alte diseconomie di scala, con un aumento costante delle spese correnti. Quelli con meno di 5mila abitanti sono 60 e il tasso di anzianità della popolazione è più alto che in città: il 28% di popolazione ultra 65enne contro una media regionale del 25%. Per tutti questi motivi il Governo ha obbligato i municipi più piccoli a passare ad una gestione associata delle funzioni entro la fine del 2017 tramite convenzioni, oppure dando vita alle unioni o alle fusioni dei Comuni stessi. In realtà le unioni avrebbero lo svantaggio di portare alla costituzione di un ulteriore ente rispetto a quelli già esistenti, mentre le fusioni porterebbero alla loro riduzione e agli incentivi conseguenti”.

“Oggi – ha proseguito Roberto Giannangeli – gli imprenditori si stanno impegnando nel portare avanti processi di innovazione delle loro attività, ma tutto ciò non basta. Per tornare a crescere è necessaria una forte riduzione delle tasse ed un incremento degli investimenti pubblici. La fusione tra Comuni deve essere vista in questa prospettiva, cercando di superare il campanilismo identitario, la divisione tra le forze politiche e l’avversione di coloro che occupano posizioni organizzative negli enti locali. È indubbio che dalle fusioni ne trarrebbe un grande vantaggio tutta la popolazione dei Comuni interessati, che non sempre viene messa a conoscenza dei risvolti positivi che si potrebbero raggiungere unendosi ad altri. Siamo convinti che, alla lunga, quello della fusione tra i comuni sia un processo inevitabile. E allora tanto vale farlo ora che ci sono gli incentivi piuttosto che in futuro, quando saremo obbligati e senza averne alcun beneficio economico diretto. Se non lo faremo – conclude il direttore di Cna Umbria – a rimetterci sarà soprattutto la popolazione locale, a cominciare dalle fasce più deboli: i giovani, i disoccupati, gli anziani e i piccoli imprenditori”.

Alla conferenza stampa hanno preso parte anche i sindaci di Todi, Carlo Rossini, di Giano dell’Umbria, Marcello Bioli, e di Gualdo Cattaneo, Andrea Pensi.