POLITICA, MARZO RIZZO PRESENTA IL PROGETTO DEL PARTITO COMUNISTA PER L’UMBRIA

 

rizzoIl segretario generale del Partito comunista Marco Rizzo sarà a Perugia sabato 4 marzo per lanciare anche in Umbria l’attività politica del Pc. Rizzo incontrerà militanti e simpatizzanti nei locali di via Pellas 7, alle 15. Durante l’incontro, organizzato dalla segreteria regionale del partito guidata da Tito Antonuccio, verrà illustrato il progetto del Partito comunista varato dal 2° Congresso nazionale e, nella fattispecie, quale sarà la sua declinazione per l’Umbria. L’iniziativa ha come titolo ‘Umbria, terra comunista. Torna il partito’. “La nostra – commentano dal Pc Umbria – è una terra dove storicamente il movimento socialista comunista ha avuto una grande tradizione, esprimendo fino agli anni ’70 numerosi autorevoli dirigenti e amministratori locali. L’invito è a riprendere ora quel glorioso percorso”.

VOUCHER, UIL UMBRIA: REFERENDUM RISCHIOSO, MEGLIO MODIFICARE LA NORMA Claudio Bendini: Tornino alla loro funzione originaria per lavori occasionali accessori

 

bediniNel 2016, in Umbria, il numero di buoni lavoro venduti ha superato di gran lunga la soglia dei 2 milioni. È questo il dato che più colpisce del quarto Rapporto Uil sui voucher pubblicato lunedì 27 febbraio. Lo studio, realizzato dal Servizio politiche attive e passive del lavoro di Uil, mette in luce un aumento esponenziale e costante del lavoro accessorio dalla sua istituzionalizzazione a oggi. Dai 7.541 voucher venduti in Umbria nel 2008 si è passati, infatti, a toccare il picco, lo scorso anno, dei 2.243.432, con un aumento rispetto al 2015 del 22,3 per cento. Numeri che impressionano il sindacato il quale, per bocca del segretario confederale di Uil Umbria Claudio Bendini, chiede una revisione della materia. “Il rapporto che presentiamo – ha dichiarato Bendini – dimostra quanto abnorme sia stato, in questi ultimi anni, l’uso di tale strumento. I voucher devono tornare alla loro funzione originaria ed essere utilizzati esclusivamente per lavori occasionali accessori. Sollecitiamo, quindi, il parlamento a trovare subito una sintesi normativa in questa direzione”. Stando sempre alle informazioni fornite dall’Unione italiana del lavoro, che a sua volta utilizza fonti Inps, nel 2015 sono stati 24.020 i lavoratori umbri retribuiti con la modalità del lavoro accessorio. Un dato significativo, anche in mancanza di quelli del 2016, se paragonato ai 17.990 lavoratori pagati con questo sistema nel 2014 e agli 11.356 del 2013. Nella classifica provinciale per numero di buoni lavoro stampati nei 12 mesi passati, spicca la posizione di Perugia, 24esima su 110 province italiane, con 1.767.479 voucher. Ottantaduesima, invece, la provincia di Terni con 475.953 emissioni. “I dati sono impressionanti – ha commentato ancora Bendini –. Sempre più spesso il lavoro retribuito con voucher viene utilizzato come sostituto di un contratto subordinato. È difficilmente comprensibile come si possa valorizzare e incentivare, con enormi stanziamenti di risorse pubbliche, il contratto a tempo indeterminato e, allo stesso tempo, facilitare l’utilizzo di uno strumento altamente precarizzante. I voucher, però, non possono essere aboliti del tutto. Si rischierebbe di far ripiombare totalmente nel ‘nero’ tutti i lavori svolti in maniera saltuaria. Lo stesso referendum presenta troppi rischi: se si perdesse o non si raggiungesse il quorum saremmo costretti a tenerci l’attuale inaccettabile regime mentre un’eventuale vittoria comporterebbe la totale abolizione dei buoni lavoro lasciando senza tutele coloro che, realmente, dovrebbero esserne i destinatari”. Uil propone quindi delle modifiche alla disciplina del lavoro accessorio per far sì che questo possa essere considerato tale solo in presenza di “casi del tutto eccezionali e meramente temporanei”. “Prevediamo – ha spiegato Bendini – la riduzione da 7mila euro a 4.980 euro netti annui di compenso percepibile dal prestatore di lavoro, indipendentemente dal numero dei committenti. Per i beneficiari di prestazioni di integrazioni e sostegno al reddito resterebbe il tetto di 3mila euro. Introdurremo, poi, un tetto massimo annuo di 1.200 euro di compenso erogabile dal committente, indipendentemente dal numero dei prestatori di lavoro, per un massimo di 600 euro annui netti per singolo prestatore”. L’organizzazione sindacale chiede, inoltre, che il singolo buono corrisponda a 4 ore lavorate e, quindi, a 30 euro. Il committente dovrebbe avere poi un tetto massimo di 20 giornate l’anno di utilizzo dei voucher, indipendentemente dal numero dei prestatori, e per non più di 2 giornate consecutive. Uil vieterebbe, infine, il ricorso a prestazioni di lavoro accessorio in edilizia e agricoltura.

Todi: l’Amministrazione incontra i cittadini. I risultati raggiunti e le prospettive per il futuro della città

 

Todi_Risultati_Prospettive_Incontro 4 marzo 2017“Risultati da condividere. Prospettive per proseguire. Il lavoro in Giunta e in Consiglio per la città” è il tema al centro dell’incontro pubblico promosso dall’Amministrazione comunale di Todi che si terrà sabato 4 marzo 2017 alle ore 16.30 all’Hotel Bramante di Todi. Durante l’incontro, aperto a tutti i cittadini, il Sindaco Carlo Rossini insieme agli assessori ed ai consiglieri comunali di maggioranza presenteranno alla città un primo bilancio dell’attività amministrativa svolta, i risultati raggiunti in questi anni ed illustreranno linee guida e prospettive per il futuro della città.

Terremoto: “Trasformare i problemi di oggi in opportunità per il futuro dell’Umbria

 

Confcommercio 019Incontro tecnico in Confcommercio, tra la Giunta dell’associazione degli imprenditori umbri del terziario guidata dal presidente Giorgio Mencaroni e la presidente della Regione Catiuscia Marini, per fare il punto sui danni provocati dal terremoto, ma soprattutto sulle azioni da condividere perché i problemi di oggi si trasformino in altrettante opportunità di sviluppo per la comunità regionale.

All’incontro, che si è svolto ieri sera nella sede Confcommercio a Perugia, hanno preso parte, tra gli altri, Luciano Proietti, Segretario della Commissione Regionale ABI dell’Umbria, e Marcello Nasini, vicepresidente dell’Associazione Comuni dell’Umbria: entrambi sollecitati dagli imprenditori ad assumere misure immediate e concrete per aiutare le imprese, tutte le imprese umbre, in questa fase difficilissima del post terremoto, perché possano – con facilitazioni nell’accesso al credito e tagli alla pressione fiscale sul territorio – riaprire o continuare a tenere aperte le saracinesche e dare il proprio contributo alla ripresa economica.

Tre i punti più significativi emersi dall’incontro.

– Il primo è la consapevolezza condivisa che tutta la regione è stata danneggiata dal terremoto, come hanno efficacemente raccontato i rappresentanti degli imprenditori di diverse aree della regione. Da qui, la richiesta del riconoscimento del danno indiretto che la Regione sostiene, come ha spiegato la presidente Marini, proponendo una misura emergenziale finalizzata a tutta la filiera del turismo e al commercio con esso connesso e che opera soprattutto nei centri storici dell’Umbria.

Dalla consapevolezza delle condizioni drammatiche in cui si trovano molte imprese umbre nasce anche la richiesta di Confcommercio sul fronte del lavoro, per un contributo all’occupazione che consenta alle imprese di stare aperte e ai lavoratori di continuare a lavorare, di non perdere posti di lavoro e soprattutto i profili professionali più elevati che rischiano di migrare altrove, in una prospettiva di continuità e di ripresa.

– Secondo punto al centro dell’incontro è stato quello delle azioni positive e di contrasto al fenomeno dell’abbandono turistico dell’Umbria, che ha messo in ginocchio le imprese. La presidente Marini, a questo proposito, ha condiviso con gli imprenditori gli intenti della Regione per investimenti strutturali nella comunicazione dell’Umbria, attraverso soprattutto il web e il digitale, e nello sviluppo di nuove competenze che affianchino le imprese in processi di sviluppo veramente innovativi, e che rappresentino opportunità interessanti di lavoro per i giovani umbri. Le risorse, ha specificato la presidente Marini, ci sono e le aziende umbre ICT, rappresentate da Assintel Confcommercio, sono pronte a fare la loro parte.

– Terzo fronte, proprio per realizzare concretamente le necessarie azioni positive per rilanciare l’Umbria terremotata, quello degli eventi: la presidente Marini ha preannunciato le iniziative della Regione; Confcommercio Umbra sta lavorando attivamente ad eventi che porteranno in Umbria brand di livello internazionale. In un’ottica, in sintesi, di massima disponibilità alla collaborazione.

L’Umbria si presenta alla XXV edizione dell’Ercole Olivario

 

ercoleE’ stata presentata a Roma, presso la sede della Camera dei Deputati di Palazzo San Macuto, la XXV edizione dell’Ercole Olivario, concorso di riferimento dedicato alle eccellenze olivicole italiane, indetto dall’Unione Italiana delle Camere di Commercio, in collaborazione con la Camera di Commercio di Perugia e con il sostegno del Sistema Camerale Nazionale, delle associazioni dei produttori olivicoli, degli enti e delle istituzioni impegnate nella valorizzazione dell’olio di qualità nazionale.

Hanno presenziato alla cerimonia Ivan Lo Bello, presidente Unioncamere nazionale,  Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio di Perugia e vice presidente vicario di  Unioncamere nazionale,  Maria Ines Aronadio, dirigente ufficio agroalimentare e vini  dell’ ICE,  David Granieri, presidente FOOI – filiera olivicola olearia italiana. A chiudere la cerimonia di presentazione dell’Ercole 2017 l’On. Colomba Mongiello, vice pres. Commissione Parlamentare d’Inchiesta Anti contraffazione.  Ha moderato il giornalista Michele Bungaro.

Venticinque anni di storia – ha dichiarato Giorgio Mencaroni, Presidente del Comitato di Coordinamento del Concorso e della Camera di Commercio di Perugia  – costituiscono certamente un anniversario importante. Un lungo viaggio che fa dell’Ercole Olivario un appuntamento irrinunciabile per tutti i player del comparto. Un settore fondamentale del mondo agricolo nazionale sia dal punto di vista economico che da quello dell’immagine e dell’ambiente. Il nostro concorso fotografa lo stato dell’arte di un comparto che in Italia conta oltre 1 milione di ettari, quasi 250 milioni di piante, per una produzione che nell’ultima campagna ha superato i 243milioni di tonnellate di olio, garantendo lavoro a circa 1 milione di addetti impegnati a vario titolo nella filiera”.  “L’olivicoltura umbra – ha continuato il Presidente Mencaroni – è una delle punte di diamante del made in italy con le sue cultivar regionali MORAIOLO, FRANTOIO e LECCINO e le cultivar locali DOLCE AGOGIA (areale del Trasimeno), SAN FELICE (Giano dell’Umbria) e NOSTRALE DI RIGALI (Gualdo Tadino).  In Umbria sono 27 mila gli ettari  di oliveti con 7 milioni e mezzo di olivi.  I Frantoi attivi sono 220”.

“Nel 2016 la nostra produzione di olio di oliva di eccellenzaha ricordato il Presidente Mencaroni – è stata condizionata dagli attacchi della mosca olearia. 3600 le tonnellate di olio prodotto, con una flessione rispetto all’anno precedente del 38%.  Pur tuttavia l’Umbria è andata meglio del resto d’Italia, dove si è avuta una contrazione della produzione del 58%. Un risultato conseguito grazie alle misure di contrasto alla mosca olearia, meglio calibrate e quindi più efficaci, adottate dagli olivicoltori umbri”.

Alla XXV Edizione dell’Ercole Olivario, che come tradizione, si concluderà a Perugia dal 27 marzo al 1 aprile 2017parteciperanno 174 le etichette, che saranno selezionate dalle commissioni delle 17 regioni di provenienza. Etichette che verranno poi degustate da un panel specializzato dal 27 al 31 marzo presso la Camera di Commercio di Perugia. Sempre il capoluogo umbro sarà teatro dell’attesissima premiazione finale che si terrà, sabato 1 aprile, alla Sala dei Notari di Palazzo dei Priori. Un parterre di quanto di meglio offre la produzione italiana, unanimemente riconosciuta come la più performante al mondo sotto l’aspetto qualitativo. Uno straordinario giacimento che può vantare una biodiversità senza eguali, con oltre 500 cultivar catalogate, il tutto supportato da una tecnologia all’avanguardia in grado di garantire standard qualitativi sempre al top. Una qualità molto ammirata anche all’estero e anche per questo, ormai da diversi anni, l’ICE (Agenzia per la Promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) partecipa all’Ercole, con l’obiettivo di promuovere azioni di divulgazione e commercializzazione presso diversi mercati internazionali. In questa edizione 2017 ci sarà un Focus su USA e Canada, con 6 giornalisti nordamericani invitati alla fase finale della manifestazione e con un progetto che prevede azioni direttamente sul territorio canadese nei mesi a seguire.

“Nel suo lungo percorso – ha sottolineato ancora Mencaroni – l’Ercole Olivario  ha assunto anche un ruolo importante per quello che concerne il business, sia sui mercati interni che su quelli esteri. Vincere uno dei premi da noi assegnati, ma anche solo partecipare alla nostra manifestazione, costituisce ormai da tempo una sorta di endorsement, una garanzia di qualità molto apprezzata tanto dai buyer quanto dai consumatori di tutti i continenti”.

Ivan Lo Bello, Presidente di Unioncamere nazionale: “La qualità dei nostri prodotti agroalimentari costituisce il migliore biglietto da visita che abbiamo per valorizzare i territori di provenienza e stimolare la crescita. È per questo che le Camere di commercio sono impegnate da anni, anche attraverso l’Ercole Olivario, nella definizione di politiche per la qualificazione delle filiere del Made in Italy”.

 

Colomba Mongiello,  Vicepresidente Commissione Parlamentare d’Inchiesta Anticontraffazione: “L’Italia migliore è quella che vince e fa vincere i territori di produzione. La XXV edizione dell’Ercole Olivario è la fotografia dell’eccellenza delle nostre imprese e dei nostri imprenditori che, ogni anno, alzano la competizione virtuosa e il valore della produzione italiana di qualità. L’Ercole Olivario da  marchio di eccellenza è divenuto simbolo della metafora di un Paese che, anche nelle annate difficili come questa, sa dare il meglio di se senza fare sconti sulla qualità del prodotto”.

#ADESSOPARLOIO, IL PROGETTO DI PEPITA ONLUS ARRIVA ALL’ASSEMBLEA DI ISTITUTO DELLA SCUOLA SUPERIORE D’ISTRUZIONE ‘A. PIERALLI’ DI PERUGIA

 

ciberSi è svolta questa mattina l’assemblea di Istituto della scuola d’Istruzione Superiore ‘A. Pieralli’ di Perugia. Oltre 1300 ragazzi che tra la sede di Elce e quella di piazzale Anna Frank, questa mattina si sono confrontati sul tema del cyberbullismo. Per volontà degli stessi studenti, i rappresentanti di istituto hanno chiesto alla sede perugina della cooperativa Pepita Onlus di Milano, di parlare di uno dei fenomeni sempre più diffusi nel mondo reale ma soprattutto nel mondo virtuale. Sulla base dell’esperienza del programma televisivo #adessoparloio, andato in onda da dicembre 2016 a gennaio 2017 su Real Time (con due protagonisti d’eccezione: Leonardo Decarli, youtuber, attore e cantante, e Bouchra, cantante italo-marocchina) nasce l’omonimo libro presentato oggi proprio agli studenti perugini. ll bullismo è un fenomeno trasversale. Nessuno è immune: la vergogna, la paura e il silenzio lo nutrono, le parole e la denuncia lo sconfiggono. #adessoparloio diventa quindi appello a chi guarda e vive situazioni simili perché scelga di volersi bene e parlare con qualcuno di cui si fida per chiedere aiuto. Per rispondere a questa esigenza, Pepita Onlus attiva una chat di WhatsApp e molti ragazzi che si ritrovano nei racconti cominciano a scrivere. In quindici giorni arrivano più di 200 messaggi, a ogni ora del giorno e della notte. Dal desiderio di mettere insieme tutte le storie arrivate attraverso la chat prende vita il libro. Un volume di 120 pagine dalla grafica accattivante suddiviso in 6 capitoli: la natura del progetto, le prime dieci storie, il commento educativo-psicologico di Pepita Onlus, 25 storie dalla chat di WhatsApp, le osservazioni dell’avvocato Marisa Marraffino sui reati e le implicazioni legislative, le interviste a Leonardo Decarli e Bouchra.

Uno strumento di agile lettura per i ragazzi, ma anche un aiuto per genitori ed educatori che vogliono comprendere il fenomeno nella sua complessità.
Al momento possibile acquistare il volume, al prezzo di copertina di € 10,00, facendone richiesta via mail a: info@pepita.it. Sul sito pepita.it sarà presto attivato un servizio con PayPal.

Da Perugia, inizia il tour nelle sale, nelle scuole e nelle biblioteche che daranno la loro disponibilità per ospitare le presentazioni. Sul territorio Umbro Pepita ha incontrato in circa un anno e mezzo più di 4000 persone tra ragazzi, genitori, insegnanti ed educatori sulla sensibilizzazione e prevenzione al fenomeno del cyberbullismo attraverso il progetto ‘Io clicco positivo’. La cooperativa lavora costantemente sul territorio regionale anche attraverso la nuova sede di Perugia (Via della Moda 10) dove insieme ad esperti educatori e psicologi viene garantita la presenza sul territorio in materia di prevenzione ma anche in un percorso di supporto ai giovani che sono coinvolti in episodi di bullismo.

 

PEPITA ONLUS è la cooperativa sociale costituita da educatori esperti nella progettazione e realizzazione di interventi socio-educativi, percorsi di formazione e attività di animazione in scuole, enti pubblici, associazioni di volontariato, oratori e altre realtà del privato sociale.

Negli anni ha maturato una profonda esperienza e competenza in tema di bullismo, cyberbullismo, sexting e bullismo sessuale, tanto da divenire riferimento per istituzioni e organi d’informazione.

Da dicembre 2016 Pepita Onlus è partner della ASST Fatebenefratelli Sacco – Casa Pediatrica di Milano per lo sviluppo di un percorso di cura e sostegno per le vittime di bullismo e cyberbullismo con particolare attenzione al bullismo sessuale e di genere.

Sono attive collaborazioni importanti con Commissione Europea, Ufficio Scolastico Regionale, università Cattolica, Beckett University of Leeds, Google Italia, Fondazione ATM, Assogiocattoli, Opera San Francesco, ANPSI, C.S.I. per la realizzazione dei propri interventi educativi.

 

SISMA, COLDIRETTI UMBRIA: RISCHIO CRACK PER AGRITURISMI, ORA SGRAVI

agriturismoGli effetti del terremoto si sono sentiti sulle presenze dei 3400 agriturismi complessivamente attivi nelle quatto regioni colpite dove i turisti sono più che dimezzati. È l’allarme lanciato dalla Coldiretti sugli effetti del sisma sull’agriturismo dove la situazione è addirittura peggiore da quella denunciata per le strutture tradizionali da Federalberghi.

La Coldiretti chiede di incentivare il turismo nelle regioni colpite dal sisma prevedendo la detraibilità delle spese sostenute dai turisti per i soggiorni nelle strutture ricettive agrituristiche che potrebbero essere considerate oneri deducibili a lato della dichiarazione dei redditi.

Nei 131 comuni del cratere colpito dai terremoti del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat, operano 444 agriturismi dove si contano danni strutturali e al momento le uniche presenze residuali si riferiscono a quanti sono impegnati nell’opera di ricostruzione. Ma nelle quattro regioni la situazione è difficile anche nelle aree non direttamente colpite dove per risollevare il turismo occorre – sottolinea Coldiretti – un impegno a livello di promozione per riportare le persone in queste aree. A ciò vanno aggiunti i disagi legati alla conseguente difficoltà ad approvvigionarsi di prodotti, mentre le vendite di tipicità ai turisti si sono ovviamente azzerate anch’esse sia per il blocco dell’attività di trasformazione e sia per la stessa mancanza di clienti anche per il trasferimento forzato delle popolazioni sulla costa. In difficoltà – aggiunge Coldiretti – è l’intera offerta turistica delle zone terremotate che fondava il suo successo sulle sinergie tra cultura, ambiente e qualità alimentare che rappresentano il valore aggiunto di quei territori.

Proprio il potenziamento delle attività promozionali per rilanciare l’immagine dell’Umbria in cui tutte le strutture ricettive sono state colpite anche indirettamente in maniera pesante dal sisma, è stata una delle richieste, insieme a quella di alleggerimento di altri oneri per le imprese,  rivolte da Terranostra Umbria, l’associazione per l’agriturismo, l’ambiente e il territorio della Coldiretti, agli amministratori locali.

Sisma: a Todi incontro pubblico su provvedimenti e risorse per ripartire

 

todi-piazzavittorioemanueleii“Sisma in Umbra. Norme, provvedimenti e risorse per ripartire” è il tema dell’incontro pubblico, organizzato dal Comune di Todi, che si terrà venerdì 3 marzo alle ore 17.30 nella Sala del Consiglio comunale di Todi.

All’incontro, aperto ai cittadini ed a tutti i soggetti interessati, intervengono il Sindaco di Todi Carlo Rossini, la Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini ed il dirigente del Servizio Organizzazione e Sviluppo del Sistema Protezione Civile della Regione Umbria Alfiero Moretti.

Durante l’incontro saranno illustrati i contenuti delle misure adottate dalla Giunta regionale dell’Umbria a sostegno del sistema delle imprese e delle attività economiche che, in modo complementare rispetto a quelle attivate dal Governo nazionale, possano agevolare l’uscita dalla crisi e concorrere a rilanciare, nel più breve tempo possibile, i settori colpiti dagli eventi sismici. Tra i temi trattati spazio anche ad aspetti di carattere tecnico per approfondire la normativa per la gestione della ricostruzione post-sisma.

TERREMOTO: “CONDANNATO IL CNS (LEGACOOP), VIOLATA LA CONCORRENZA. ADESSO SI ACCENDA UN FARO SUL BANDO CONSIP PER LE 18MILA CASETTE” – NOTA DI ANDREA LIBERATI (M5S)

 

liberati-326x245Il capogruppo del Movimento 5 stelle
nell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Andrea Liberati, punta il dito contro
la gestione dell’emergenza terremoto e sottolinea la sentenza del Consiglio
di Stato https://goo.gl/gBfh0e che condanna l’operato  del Consorzio Cns in
relazione alla vicenda del bando del 2012 relativo alla pulizia nelle scuole,
“bando che – afferma Liberati – fu manipolato, con un’autentica
lottizzazione dell’intero Paese, come aveva denunciato la stessa Antitrust.
La condanna comporta per il CNS, che è associato Legacoop, anche la perdita
dei requisiti morali, con rischi su altri appalti”.

“Anzitutto – spiega Liberati – sotto il profilo amministrativo è molto
grave, ancorché non sorprenda, la condanna nei confronti del CNS per il
bando del 2012: l’impresa fece dunque cartello con altre in una gara di
importo enorme, pari a 1,6 miliardi di euro, violando norme europee sulla
concorrenza. Il CNS è, incidentalmente, quello stesso consorzio noto alle
cronache giudiziarie sin dal dicembre 2014 per il coinvolgimento in Mafia
Capitale. Frattanto, in quegli stessi mesi il CNS stava partecipando a una
gara preventiva Consip per la fornitura di 18mila casette per eventuali
emergenze, gara indetta tra l’aprile 2014 e l’agosto 2015. Gara infine vinta
assieme ad altri soggetti per un importo globale di circa 1,2 miliardi di
euro: chiediamo di approfondire questa storia e il M5S proseguirà
naturalmente nel fare la sua parte al riguardo”.

“Cambiati opportunamente i vertici CNS – prosegue – resta sullo sfondo
una situazione imbarazzante non solo in ragione della citata sentenza del
Consiglio di Stato, ma anche per aver scelto per la realizzazione delle
casette un’impresa senza la minima esperienza in edilizia quale sorta di
soggetto capofila di altre aziende. Quando ci si chiede del perché degli
enormi ritardi nel fornire un tetto agli sfollati, oltre a indicare il
destino cinico e baro, dovremmo analizzare compiutamente lo scenario e farci
una serie di domande sull’appalto nazionale per poi formulare altri quesiti
sull’individuazione del capofila in sede interregionale, senza dimenticare la
totale mancanza di coordinamento tra Protezione Civile e Regioni,
nell’inadeguatezza totale di chi ha il potere per fare il vero bene comune,
ma poi fa altro”.

“La nostra gente – conclude – meriterebbe unicamente abnegazione e
rispetto: segnalo pertanto a politici e cooperatori di vaglia che l’anello al
naso non lo porta più nessuno, come presto le circostanze si incaricheranno
ampiamente di rappresentare”.

CREDITO A IMPRESE, GEPAFIN METTE IN CAMPO NUOVI STRUMENTI FINANZIARI

 

gepafinGepafin, la società finanziaria controllata dalla Regione Umbria (54%) e partecipata da nove banche operanti nel territorio regionale, rilascerà alle imprese umbre, nel prossimo triennio, circa 50 milioni di euro di nuove garanzie e circa 5,5 milioni di euro di prestiti obbligazionari che si vanno ad aggiungere all’operatività delle risorse della programmazione regionale e comunitaria. È quanto prevede, in concreto, il piano industriale di Gepafin approvato dai soci e sottoposto alla valutazione di Banca d’Italia. Un piano di sviluppo che la società mista ha potuto varare a seguito dell’autorizzazione da parte di Banca d’Italia all’iscrizione all’Albo 106 Tub (Testo unico bancario) degli intermediari finanziari vigilati e, quindi, a svolgere attività di concessione di finanziamenti. Linee guida e dettagli del piano sono stati presentati lunedì 27 febbraio a Perugia, a palazzo Donini, dal presidente di Gepafin Salvatore Santucci e dal suo direttore Marco Tili. Alla conferenza sono intervenuti anche Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria, Antonio Bartolini, assessore regionale a società partecipate, e Luigi Rossetti, direttore regionale ad Attività produttive, lavoro, formazione e istruzione. “Accanto all’operatività tradizionale di gestione di fondi terzi – ha spiegato Santucci – Gepafin può ora affiancare un’operatività con il proprio patrimonio che oggi ammonta a circa 16 milioni di euro. Con questo possiamo attivare una serie di strumenti finanziari a supporto delle imprese che, oggettivamente, aumentano il potenziale di fuoco della società. Ciò significa che la dotazione a disposizione delle imprese del territorio aumenta e migliora di qualità”. Sotto quest’ultimo aspetto, infatti, le garanzie rilasciate da un intermediario finanziario vigilato, per i controlli a cui questo è sottoposto, acquisiscono maggiore valenza ai fini dell’abbattimento dei requisiti patrimoniali delle banche garantite. Ciò può significare una facilitazione dell’accesso al credito per le piccole e medie imprese (pmi) e un contenimento del costo dei finanziamenti per le imprese.

“Accanto a questo – ha poi aggiunto Santucci –, c’è tutto il tema della patrimonializzazione, cioè come aiutare la pmi ad acquisire più patrimonio, essere più solide e potersi meglio confrontare con il sistema bancario e la competizione internazionale. Noi abbiamo cercato di  individuare strumenti nuovi acquisendo una partecipazione in Sici Sviluppo imprese centro Italia Sgr, una società specializzata nella promozione di fondi chiusi per investimenti nel capitale delle pmi”. Gepafin ha inoltre partecipato attivamente alla quotazione delle quattro imprese umbre che sono entrate nel mercato Aim di Borsa italiana. “Abbiamo voluto mostrare – ha commentato ancora Santucci – che Gepafin è a fianco di imprenditori che si propongono strade nuove per attrarre capitali per i loro investimenti”. Al 31 dicembre Gepafin ha interventi attivi nei confronti di 1.900 imprese per un monte di finanziamenti iniziali di oltre 550 milioni di euro, con interventi residui da parte di Gepafin tra garanzie e capitali per 200 milioni di euro.

“Gepafin – ha ricordato in conclusione Marini – è da trent’anni un supporto fondamentale per il credito alle pmi, un emissario di garanzia importante a sostegno degli investimenti. La presenza delle garanzie pubbliche che Gepafin assicura ha dato continuità alla vita di molte imprese nella fase più difficile della crisi economica e ha sostenuto anche importanti investimenti. Con l’autorizzazione di Banca d’Italia si raggiunge un obiettivo tecnico, amministrativo e organizzativo che permetterà a Gepafin di raggiungere nuovi traguardi di sostegno del credito alle imprese”.