Giuliano Granocchia presidente Confesercenti Umbria: “INIZIATI I SALDI ESTIVI,STRUMENTO CHE NECESSITA DI UNA REVISIONE”

 

Anche quest’anno sono iniziati dal 6 luglio i saldi estivi. Confesercenti Umbria si augura almeno il mantenimento dell’andamento dello scorso anno, quando la spesa nella regione si attestò intorno agli 80 milioni di euro rispetto ai 3,4 miliardi a livello nazionale.

Studi di settore indicano ancora un forte attaccamento a questo appuntamento, visto che  circa il 55% dei consumatori  hanno intenzione di compiere almeno un acquisto.

A fronte di questi dati, Confesercenti ribadisce però la necessità di un ripensamento dello strumento, oramai circondato da “presaldi” e da un eccessivo numero di promozioni che ne sta diminuendo l’importanza. E’ chiaro che i nuovi strumenti online hanno modificato l’insieme degli strumenti sui quali l’attuale regolamentazione nulla può fare. Vittima di questa ennesima deregulation molto spesso è il piccolo commercio di prossimità.

Inoltre, se viene letta positivamente la partenza coordinata tra tutte le regioni, richiesta che era da tempo stata avanzata da Confesercenti nazionale, rimane troppo anticipata la data di avvio, trasformando quelle che dovrebbero essere vendite di fine stagione in un appuntamento che arriva quasi all’inizio della stagione stessa.  Un fattore che rende sempre più ristretti i margini per i negozianti.

Parlando di saldi, Confesercenti Umbria coglie ancora una volta l’occasione per invitare i cittadini umbri a fare i propri acquisti nei negozi di prossimità, realtà insostituibili per la qualità della vita delle città e dei territori, capaci di garantire un rapporto diretto tra commercianti e consumatori, così come serietà nella qualità dei  prodotti offerti. E, cosa non secondaria, viene dato in tal modo  pure un aiuto all’ambiente.

“Come ebbi occasione di sottolineare anche in passato – commenta Giuliano Granocchia presidente Confesercenti Umbria – ribadisco che i negozi di prossimità sono veri e propri ‘presidi sociali’, capaci di garantire, soprattutto nei centri storici e nelle frazioni, un servizio ad una popolazione con tanti anziani e pochi giovani”.

 

Le manutenzioni del territorio priorità per Todi

 

Programmare ed efficientare il servizio delle manutenzioni per meglio rispondere alle necessità di un territorio comunale tra i più vasti dell’Umbria. E’ l’oggetto di un incontro organizzativo coordinato nei giorni scorsi dal consigliere delegato Andrea Nulli durante il quale si è convenuti sulla necessità di rafforzare in futuro le risorse dedicate al settore, anche tramite il ricorso temporaneo a ditte esterne, soprattutto in condizioni meteo sfavorevoli come in questa stagione, in cui gli interventi di controllo delle aree verdi vengono vanificati in pochi giorni dalla piovosità.

“Sicuramente gli operai non stanno mai fermi – spiega Nulli – ma va preso atto sia delle aumentate superfici da curare, una per tutti quella del nuovo parco di Ponterio, sia delle tante incombenze a cui devono provvedere, ad esempio, a favore delle scuole e delle manifestazioni culturali”.
Il programma degli interventi tornerà ad essere reso disponibile settimanalmente sui canali istituzionali del Comune. Questa settimana, fino a giovedì, una prima squadra sarà a Duesanti, Petroro e San Damiano, mentre una seconda curerà Cacciano, Montemolino e Lorgnano; il venerdì le maestranze saranno a servizio degli eventi che si svolgono in città. La settimana dal 15 al 19 luglio, l’attenzione sarà riservata da una squadra a Pian di San Martino, Cecanibbi e Mannella e dall’altra ad Asproli e Porchiano. Quella successiva si recheranno invece a Canonica, Cordigliano e torneranno a Pantalla, facendosi carico di tutti gli spazi verdi, per poi intervenire a fine mese nella zona industriale di Pian di Porto e quindi a Pontecuti, Ilci e Ripaioli. Il tutto, ovviamente, salvo imprevisti o urgenze che si dovessero verificare.

“E’ bene chiarire – spiega Andrea Nulli – che non si parte ora ma che le manutenzioni sono già intervenute per lo sfalcio dell’erba già in oltre venti frazioni: Pontecuti, Camerata, Ilci, Torregentile, Pantalla, Torrececcona, Torreluca, Casemasce, Pian di Porto, Quadro, Rosceto, Collevalenza, Montenero, Vasciano, Pontenaia, Loreto, Frontignano, Fiore, Izzalini, Romazzano e Ripaioli”.
Pianificata anche la cura del decoro nel centro storico con la città suddivisa in zone che dovranno essere controllate a rotazione secondo un calendario che dovrà vedere la prima settimana del mese interessata l’area di San Fortunato, la seconda quella di Santa Maria e Porta Fratta, la terza Via Matteotti, la quarta quella del Duomo e di Borgo, la quinta la valle bassa. Ogni 15 giorni è inoltre previsto il monitoraggio e pulizia di Mercataccio, Porta Perugina, Via della Fabbrica, Via di Mezzo Muro, Via del Teatro Antico, Via del Seminario, Via San Bonaventura, Scale Martiri di Nassiriya, Via delle Caselle, Via di Fiorenzuola, Via Termoli ed ingressi dell’ascensore di Porta Romana.

“L’Amministrazione comunale – sottolinea il Sindaco di Todi Antonino Ruggiano – è consapevole che l’efficientamento dell’organizzazione non sarà da subito sufficiente a dare soddisfazione alle tante esigenze presenti in un territorio così vasto, ma stiamo lavorando anche per un potenziamento di mezzi e risorse già per l’anno 2025″.
Ai fini di una razionalizzazione degli interventi, l’invito è ad effettuare le segnalazioni attraverso l’app Municipium o alla posta elettronica istituzionale del Comune, così da poterli gestire nel modo migliore per dare tempestivo riscontro ai cittadini.

Gruppo consiliare PD Todi “180.000 EURO DAL COMUNE DI TODI ALLA FONDAZIONE BEVERLY PEPPER: SI FACCIA CHIAREZZA”

 

” Come Gruppo Consiliare del Partito Democratico intendiamo esplicitare ancor più chiaramente il nostro netto dissenso, già espresso nella massima assise comunale riunitasi il 17 Giugno, rispetto alla proposta di delibera della Giunta Ruggiano, approvata coi voti delle destre, che rende il Comune di Todi socio sostenitore della Fondazione Beverly Pepper per il triennio 2024-2026, con un esborso di danari pubblici pari a 180.000 Euro (60.000 Euro all’anno).
Un esborso importante per le casse comunali, ancor più se si pensa che nella proposta di delibera non è per nulla chiaro quali sarebbero i rapporti che dovrebbero intercorrere tra il Comune di Todi (ente pubblico) e la Fondazione Beverly Pepper (ente di diritto privato). Si fa cenno ad una convenzione che dovrebbe disciplinare detti rapporti senza che essa sia stata allegata alla proposta di delibera, nemmeno sotto forma di schema o di bozza.
Insomma, il Comune di Todi sotto la guida di Ruggiano compie un atto non usuale, cioè quello di partecipare ad una fondazione di diritto privato apportando ingenti denari pubblici totalmente in bianco, senza alcuna chiarezza rispetto ai rapporti che legheranno il Comune alla Fondazione.
Ottemperando al fondamentale principio di trasparenza amministrativa sarebbe stato doveroso portare prima in Consiglio Comunale la convenzione e, soltanto dopo aver preso in esame questa, deliberare la partecipazione alla Fondazione con tanto di elargizione di cospicui denari pubblici.
Purtroppo, però, non funziona così a Ruggianolandia, dove, come nel caso del punto in questione, si integrano gli odg dei Consigli Comunali che si tengono lunedì nella tarda mattinata del venerdì precedente, non permettendo ai consiglieri comunali di svolgere le proprie funzioni di controllo e di sindacato ispettivo, vista anche l’incompletezza dei documenti forniti.
I rilievi mossi dal Gruppo Consiliare del Partito Democratico non toccano minimamente, tanto per essere chiari, la Fondazione Beverly Pepper, verso la cui meritoria attività culturale si esprime il massimo apprezzamento. Va ricordato doverosamente, poi, come è proprio grazie all’operato amministrativo della giunta guidata da Carlo Rossini che la città di Todi si è potuta dotare del Parco Beverly Pepper.
Una differenza, però, salta agli occhi. Il centrosinistra al governo della città di Todi ha speso i denari dei tuderti in modo oculato e seguendo un’attenta programmazione. Il contrario della Giunta Ruggiano, che ha sperperato ingenti risorse, specie nel settore della cultura, senza alcun freno e privilegiando, molto spesso, il proprio tornaconto elettorale. “

Rapporto Demoskopika sul turismo a Todi

 

Quindici indicatori turistici comunali confrontati con quelli provinciali: sono quelli che la società Demoskopika, primario istituto di ricerca nazionale, ha appena consegnato all’Amministrazione Ruggiano il rapporto “Local Data Tourism”, un insieme di indicatori, appunto, a supporto delle decisioni nel settore della pianificazione e implementazione di strategie turistiche efficaci, dalla promozione fino alla gestione delle risorse.
“Il report – sottolinea il Sindaco di Todi Antonino Ruggiano – rappresenta uno strumento prezioso che, essendo il frutto di un approccio scientifico, consentirà alla Giunta e ai decision maker del comparto di ragionare su politiche di sviluppo partendo da un’analisi ragionata e puntuale”.
Alcuni dati. Nel 2023 la destinazione comunale presenta un livello di internazionalizzazione pari al 30% per gli arrivi (ovvero 30 turisti su 100 provengono da Paesi esteri) e al 41% per le presenze. Analizzando la distribuzione dei flussi tra le strutture ricettive censite emerge che il peso del settore alberghiero è pari al 37,5% per gli arrivi e al 34,5% nelle presenze, mentre la componente extralberghiera ha registrato una quota del 62,5% per gli arrivi e del 65,5% per i pernottamenti.
La spesa turistica, ovvero la somma di denaro spesa dai visitatori per beni e servizi nella destinazione durante i loro viaggi e soggiorni, risulta attestata a Todi a circa 58 milioni di euro, con una crescita del 110% rispetto al 2022. Nell’importo vengono ricomprese le spese di trasporto, alloggio, pasti, attività ricreative e shopping.
Interessanti gli indicatori riferiti a resilienza turistica, esperienza del visitatore e governance. Il primo parametro è il frutto di cinque diversi indici che analizzano l’utilizzazione delle strutture, la quota di mercato, il tasso di crescita, di pressione e di sostenibilità.
In termini generali emerge che l’evoluzione temporale del flusso dei visitatori presenta un tasso di crescita pari a 29 rispetto ad una media provinciale del 22,8; che la pressione turistica è del 2,6 rispetto ad una media provinciale del 2,5; che l’indicatore di sostenibilità, definito da Ispra in relazione a quanto i rifiuti risentano del movimento turistico, è pari a 11,6% rispetto ad una media provinciale del 13,2.
“Il rapporto offre numerosi spunti neutrali di riflessione – commenta il vice Sindaco con delega al turismo Claudio Ranchicchio – motivo per cui potrà essere opportuno sottoporli ad una condivisione ragionata al tavolo del turismo o anche in un incontro pubblico aperto non solo ai portatori di interesse ma a tutta la cittadinanza”.
Il capitolo “esperienza del visitatore” contiene altri cinque indicatori. Uno di questi è la spesa pro-capite, che si attesta a livello provinciale a 771 euro mentre a Todi sale fino a 950 euro. Buono l’indice della qualità della ristorazione, che vede Todi conseguire un punteggio di 58,6 rispetto ad una media provinciale del 53,9. Il valore, in questo caso specifico, è calcolato come media delle valutazioni ricevute dalle strutture rilevate su TripAdvisor e The Fork.
A livello di qualità dell’offerta ricettiva, alberghiero ed extralberghiero, si rileva invece un punteggio di 60, più basso rispetto ad una media provinciale pari a 70,7. La misura della qualità dell’offerta culturale della destinazione vede Todi tornare sopra la media provinciale con un punteggio di 53,8 contro il 51,6 della media.
“L’individuazione dei punti di forza e dei punti di debolezza – aggiunge il Sindaco Ruggiano – confermano alcune valutazioni empiriche e ne smentiscono altre: proprio per questo potranno fornire un importante contributo alle scelte volte alla definizione di una nuova governance e strategia turistica della città“.
Ancora dati. L’efficacia economica delle strutture di ospitalità è a Todi pari a 269, rispetto ad una media provinciale di 321. La reputazione complessiva della destinazione in relazione all’offerta culturale, ricettiva e ristorativa si ferma a 59,2 rispetto ad una media pari a 63,2. L’indice di attrattività raggiunge invece a Todi 208,1 punti rispetto ad una media provinciale di 181. A livello invece di densità/saturazione turistica, un valore che da una parte definisce una popolarità elevata ma può dar luogo anche a problemi di stress ambientale, Todi si ferma a quota 658 contro una media provinciale di 927. Un dato che in questo caso si spiega facilmente essendo rapportato all’estensione territoriale della destinazione, con Todi forte di essere tra le prime cinque municipalità umbre più vaste.
La misurazione complessiva della destinazione comunale evidenzia una performance di Todi superiore nella maggior parte delle aree di analisi individuate. Più che significativi i punteggi rilevati per l’area “governance e strategia ((102,1 contro 98,2) e per l’area “esperienza del visitatore (101,1 contro 97,1). Inferiore rispetto al dato provinciale, invece, l’area “resilienza turistica” (93,3 contro 105,4).
L’indice generale del Local Data Tourism – LDT Index (102,5 contro 95,7), infine, conferma il buon piazzamento del Comune nel contesto turistico locale. L’apertura di questi ed altri dati contenuti nel rapporto alla comunità turistica e a quella cittadina in generale saranno da stimolo per indirizzare provvedimenti, investimenti ed iniziative, sia pubbliche che private.

Un articolato e lungo comunicato stampa del CdA della Veralli-Cortesi risponde alle critiche della lista “Per Todi”

“…invitiamo il gruppo “Per Todi – con Ruspolini” ad evitare comunicazioni diffamatorie infondate e strumentali….”

 

Fa piacere che l’attenzione del gruppo consiliare “Per Todi – con Ruspolini” si rivolga all’amministrazione di Veralli Cortesi, così deve essere, riteniamo però che la vigilanza che compete al consiglio comunale vada esercitata con adeguate interlocuzioni e scambi di informazioni, rifuggendo dalla tentazione di basarsi sul “sentito dire”, magari trapelato da chi per qualsiasi ragione avrebbe desiderato che le cose andassero diversamente; una discussione condotta senza regole e male informata rischia di produrre come unico risultato un danno di immagine all’Ente così tanto amato.
Per replicare ad alcune considerazioni disordinate ed erronee teniamo a precisare quanto segue.
Nel menzionare la modifica del PIAO 2024-2026 del 22/03/2024 gli scriventi dimenticano di riferire che nel Piao ereditato dal precedente Consiglio di Amministrazione era prevista l’assunzione di due figure in categoria B1, una da assumere nell’anno 2023 e la seconda nell’anno 2024 e, in prossimità della scadenza del mandato, era stato tenuto il concorso per la selezione.
Il Consiglio di Amministrazione in carica ha reputato che tale soluzione non fosse opportuna per le seguenti ragioni.
Innanzitutto va ricordato che la persona che riveste la figura dell’attuale Segretario dell’Ente è stato assunto per occuparsi del servizio per la gestione del patrimonio viste le sue competenze per formazione ed esperienze pregresse; allo stesso è stato attribuito l’incarico di Segretario “ad interim” dal precedente CdA e confermato temporaneamente dal CdA in carica; ad interim significa incarico temporaneo in attesa della nomina di un titolare a cui compete.
L’espressione “come sempre è avvenuto nel passato di questo ente”, potremmo disquisire se equivocabile, vuole significare che i regolamenti interni dell’Ente, che anche i precedenti Consigli non hanno inteso modificare, prevedono la figura del Segretario in capo al Responsabile Amministrativo e la funzione di Vice in capo al responsabile del servizio Patrimonio e, quindi, alla luce dei regolamenti in vigore all’attuale Segretario spetterebbe il ruolo di Vice.
Non è un caso se “come sempre è avvenuto” la figura del Segretario ricade sul Responsabile del Servizio Amministrativo dal momento che è un ruolo che attiene soprattutto all’area giuridica, economica, contabile, giuslavoristica dove serve formazione ed esperienze proprio in quelle aree.
Merita riferire che il consistente patrimonio lasciato da Cortesi, la cui cura deve servire al proprio mantenimento e ad aiutare la gestione della Residenza Protetta, prevede in organico due figure; di queste una è la persona attualmente incaricata della funzione di Segretario e, quindi, sostanzialmente sottratto al suo ruolo, e la seconda è di fatto indisponibile per una serie di ostacoli e motivazioni personali che lo rendono assente ed indisponibile. Ne consegue che il servizio del Patrimonio ha un serio problema di sottodimensionamento e di funzionamento anche solo nella gestione ordinaria.
Il maggiore onere per l’Ente non sarà quanto scritto nel comunicato; questo numero è inventato e non risulta da alcun atto di questo Ente. La delibera contiene altri numeri ben più bassi a cui lo stesso Segretario attualmente in carica ha dato parere favorevole.
Sfugge il motivo per cui il gruppo consiliare “Per Todi – con Ruspolini” sia ricorso ad una allusione gratuita ed offensiva al “clientelismo”; sfugge, infatti, come si possa qualificare clientelare una trasparente selezione per titoli ed esami come quella proposta dal vigente CdA e sfugge, altresì, come mai tale malizia non sia stata sollevata anche per precedenti selezioni avvenute in periodi che registravano la presenza, seppure in diversa collocazione, di chi oggi appartiene al predetto gruppo consiliare.
Immaginiamo che il gruppo “Per Todi – con Ruspolini” abbia a cuore la ricerca della verità e la verità in un Ente come Veralli Cortesi sono gli atti che vengono prodotti. Risulta pertanto incomprensibile come dagli atti sia stata desunta una politica fantasiosa e scellerata dell’Ente da parte del Consiglio di Amministrazione ma al contempo si sia potuto promuovere l’operato del Segretario; lo dimostra il fatto che l’affermazione “considerato che seppure ritenuta apprezzabile l’attività del Segretario …” sia diventata nella Vostra declinazione “riconoscendo l’ottimo lavoro svolto”. Bel lungi dall’affrontare un sofisticato percorso di analisi semantica è ben chiaro che definire una cosa apprezzabile non significa definirla ottima e che tali conclusioni derivano non da atti ma da un “sentito dire”.
Concludiamo con un’altra ingiusta inesattezza, maggiormente ingiusta perché non colpisce solo l’operato del Consiglio ma dei tanti addetti che giornalmente lavorano per il migliore funzionamento della Residenza Protetta. La retta degli ospiti, sicuramente impegnativa, è assolutamente adeguata ed in linea, anzi, molto più economica di altre strutture che offrono pari qualità del servizio di ben 2-300 euro mensili. La misura della retta è dovuta al rispetto di certi standard nei servizi e per il fatto di avere dovuto integrare dimenticanze o mancanze del passato.
Per concludere vorremmo rispondere con una domanda ad una ulteriore censura.
Questo Consiglio di Amministrazione si è messo da subito, appena insediato, a valutare progetti di efficientamento energetico per contenere consumi di energia esorbitanti sia d’inverno che d’estate oltre alla ricerca per l’introduzione di nuovi servizi quali un Centro Diurno o l’Assistenza Domiciliare per alleviare i problemi di persone non autosufficienti e delle loro rispettive famiglie prima di doverli ricoverare in struttura.
Significa forse di interessarsi di “aria fritta”?
Sono sicuramente obbiettivi ambiziosi, complessi e con un percorso complicato tra pratiche autorizzative, istruttorie tecniche, progettazioni, investimenti ed organizzazione dei servizi ma, per favore, non chiamateli “progetti faraonici che finiscono quasi sempre per essere inutili cattedrali nel deserto”.
Al di fuori di questi non sappiamo a cosa altro vogliate riferirvi ma consentiteci di pensare che questo sia un modo di occuparci “delle reali necessità delle famiglie tuderti”.
In chiusura invitiamo il gruppo “Per Todi – con Ruspolini” ad evitare comunicazioni diffamatorie infondate e strumentali; invitiamo altrettanto lo stesso gruppo consiliare “Per Todi” ad un confronto corretto improntato alle regole di interlocuzione preposte evitando di inseguire chiacchiericcio sciatto e finalizzato a interessi diversi dal corretto funzionamento di Veralli Cortesi. Sarà un dovere ed un piacere il confronto con chiunque sieda in Consiglio Comunale e chiunque ne abbia legittimo interesse.
Il Consiglio di Amministrazione

Comunicato stampa ” GRUPPO CONSILIARE PD TODI-PARTITO DEMOCRATICO TODI “

” SANITÀ DEL TERRITORIO: IL CONSIGLIO COMUNALE SVUOTATO DAL PODESTÀ RUGGIANO E DAL PRESIDENTE TENNERONI, ORMAI GIOCATORE E NON ARBITRO “

 

Il Gruppo Consiliare del Partito Democratico di Todi, assieme alla Segreteria, registra con amarezza l’ennesimo, squallido, svuotamento delle prerogative di rappresentanza democratica proprie del Consiglio Comunale e le intollerabili forzature promosse dal Presidente Giorgio Tenneroni a detrimento delle funzioni di controllo dell’opposizione, considerate un vezzo fastidioso da un sindaco ormai divenuto podestà e da un presidente della massima assise comunale che, invece di svolgere il proprio ruolo con imparzialità, avalla ogni forzatura della maggioranza con un arroganza pari soltanto alla grande considerazione che ha di sé.

Cosa è successo, dunque, nell’ultimo Consiglio Comunale del 16 Maggio? Molto semplicemente, le opposizioni consiliari avevano presentato nei mesi scorsi una mozione tesa ad impegnare la Giunta Comunale a salvaguardare l’Ospedale di Pantalla con la sua trasformazione da ospedale di base a Dea di I livello e l’affidamento della gestione economico-finanziaria non più all’Ausl Umbria 1, ma all’Azienda Ospedaliera di Perugia, nell’ottica di una vera ed effettiva integrazione dei servizi sanitari, prevedendo la modalità di discussione prevista dal c.d. “Consiglio Grande”, aperto alla partecipazione dell’amministrazione regionale, dei livelli amministrativi competenti, degli operatori del settore, dei comitati e dei sindacati.

Avendo, purtroppo, la destra locale un’enorme paura di un confronto aperto e trasparente sul tema davanti alla cittadinanza, cosa si è inventata questa volta? Per mano del Presidente Tenneroni, nonostante le segnalazioni al Prefetto e i conseguenti pareri espressi sul tema dal Ministero degli Interni, in barba a leggi, regolamenti comunali e prassi interpretative consolidate, dopo mesi di dilazioni e arrampicarsi sugli specchi, ha negato la possibilità alla città di Todi di discutere la mozione in questione con le modalità precedente descritte, convocando, quindi, un Consiglio Comunale ordinario e portando in discussione anche una mozione della maggioranza, protocollata il mese di Aprile e frutto di un copia ed incolla indigeribile di quella delle opposizioni, senza la previsione della trasformazione dell’Ospedale di Pantalla in Dea di I livello.

Ormai a Todi, al di là della bocciatura di una mozione importante che sarebbe andata ad incidere sugli atti di programmazione regionale in modo concreto e non propagandistico, sussiste un problema democratico allarmante: la maggioranza, su ispirazione del Sindaco-Podestà Ruggiano, impedisce letteralmente alle opposizioni di svolgere le proprie funzioni, svuotando di senso la massima assise e la dialettica che si dovrebbe svolgere in esso.

Il Partito Democratico di Todi, di fronte a questo evidente vulnus, raddoppierà le proprie energie sulla battaglia a difesa della sanità pubblica e del territorio, rilanciata anche dai consiglieri regionali di opposizione che hanno presentato pochi giorni fa a Palazzo Cesaroni una mozione di uguale contenuto (primi firmatari i consiglieri del PD a cui va il nostro ringraziamento.

GRUPPO CONSILIARE CIVICI X TODI – FABIO CATTERINI COMUNICATO STAMPA TODI: CONSIGLIO COMUNALE INFUOCATO SU SANITA’ E LEGALITA’

 

Il consiglio comunale del 16 maggio ha certificato l’asservimento del Presidente del Consiglio Comunale alla Giunta.
E’ accaduto l’incredibile: pur di non convocare il Consiglio Grande chiesto dalle forze di opposizione sul tema del futuro dell’Ospedale della MVT, il Presidente del Consiglio ha portato la mozione in un Consiglio ordinario, tentando di farla discutere assieme ad un’altra mozione presentata, a distanza di due mesi, dalle forze della maggioranza e abbondantemente copiata, quanto al dispositivo, dalla prima.
Ne è conseguita un’ora abbondante di discussione sull’ordine dei lavori, dove le forze di opposizione hanno rimarcato come l’aver portato la mozione in Consiglio ordinario ha comportato di fatto la bocciatura del Consiglio Grande, contro le disposizioni date dal Ministero dell’Interno, che in un recente parere chiesto sul punto dalla Prefettura di Perugia, avevano indicato la competenza, in argomento, dello stesso Consiglio e non del Presidente.
Nel merito la maggioranza ha bocciato la mozione dell’opposizione nella quale si chiedeva al Comune di attivarsi per rappresentare la necessità di portare l’Ospedale di Pantalla a livello di DEA I, anche nella prospettiva della futura riforma dei Distretti Sanitari e di una effettiva integrazione Hub e Spoke con l’Azienda Ospedaliera di Perugia.
Stessa sorte per le ulteriori richieste di portare l’Ospedale della MVT sotto la gestione economico-finanziaria e sanitaria dell’Azienda Ospedaliera di Perugia.
Il paradosso è che quest’ultima richiesta è stata letteralmente copiata dalla maggioranza ed inserita nella mozione presentata da Forza Italia, Fratelli d’Italia e Todi Tricolore.
Risultato: la maggioranza ha bocciato la mozione dell’opposizione per poi approvare la propria mozione, sostanzialmente, quanto al dispositivo, copiata da quella dell’opposizione, salvo la proposta di trasformazione dell’Ospedale della MVT in DEA I.
A nulla è valso il tentativo di trovare un testo congiunto, ipotesi condivisa da alcuni consiglieri di Fratelli d’Italia, ma che è stata bocciata con il voto determinate del Sindaco e del Presidente del Consiglio, che si sono astenuti 8la votazione è terminata con 6 voti positivi, 6 contro e 2 astenuti).
Proprio tale astensione ha certificato la natura tutta politica della posizione della maggioranza e della Giunta, il cui unico obiettivo, nei fatti, era quello di silenziare o depotenziale la mozione presentata dalle forze di opposizione.
L’unico aspetto positivo è che nella foga i consiglieri di maggioranza e il Sindaco non si sono resi conto che approvando la richiesta di “affidamento della gestione economico-finanziaria e sanitaria” dell’Ospedale della MVT all’Azienda Ospedaliera di Perugia, hanno di fatto scavalcato la posizione e l’operato della Regione, ferma ad una ipotesi di integrazione funzionale.
Forse, nel copia ed incolla dalla mozione della opposizione, i consiglieri proponenti non si sono resi conto del contenuto, che così come formulato prevede di sottrarre l’Ospedale di Pantalla alla gestione della AUSL 1 per affidarlo all’Azienda Ospedaliera.
Posizione, questa, auspicata dai Comitati e dalle forze di opposizione, che a questo punto costringerà la Giunta a dare qualche spiegazione all’Assessore regionale alla Sanità, alla Dirigenza della AUSL 1 e, non ultimo, al Sindaco di Marsciano (Lega), che negli scorsi mesi ha bocciato la identica mozione proposta dalle forze di opposizione.
Purtroppo, la sensazione è che, in effetti, non si tratti di un passo in avanti, ma di mera inconsapevolezza.
Non paghi di questo pasticcio, l’apoteosi si è raggiunta nella discussione del secondo punto all’Ordine del Giorno, dove i consiglieri di opposizione chiedevano che la Giunta chiarisse la vicenda della realizzazione del parcheggio del Cimitero di Casemasce, eseguito dal reparto manutenzioni senza delibere o atti autorizzativi e su terra di privati.
Alla richiesta di chiarimenti, in particolare, sul versante politico, ossia sulla pozione del consigliere delegato alle manutenzioni Andrea Nulli, nel silenzio dell’interessato e dei consiglieri di maggioranza, ha risposto solo il Sindaco, il quale non ha trovato altra argomentazione se non quella di stigmatizzare la condotta dei firmatari, per avere richiesto l’intervento della Carabinieri Forestali e delle altre autorità preposte.
Si è giunti quindi al paradosso che secondo il Sindaco chi denuncia un possibile abuso o un’opera illegittima è più colpevole di chi la compie.
Un sostanziale invito alla omertà ed alla illegalità?
Di certo un esempio non edificante di sottomissione del principio di legalità alle esigenze di tenuta politica della Giunta, che di fatto si regge sul voto del consigliere Nulli, la cui posizione ieri sera è stata blindata dal Sindaco, analogamente a quanto accaduto nel 2023 per il Vice Sindaco Ranchicchio, fatto che porto alla mozione di sfiducia ed alla fuoriuscita dalla maggioranza di Per Todi e di un consigliere di Forza Italia.
Si profila quindi una nuova mozione di sfiducia; il dubbio è se questa volta quello che resta della maggioranza reggerà e farà quadrato o perderà altri pezzi.
Fabio Catterini (Consigliere Comunale)

Il Gruppo Consiliare “Per Todi” interviene su una delibera della Veralli-Cortesi

Chissà se la buonanima di Angelo Cortesi, in quel lontano 23 giugno del 1902, nello stilare le sue volontà testamentarie con incredibile dovizia di particolari e lucidità, immaginasse la fine infausta a cui le sue proprietà sarebbero andate incontro da lì a qualche decennio, e per volontà di quell’Erede Universale da lui stesso individuato nel Comune di Todi.
Il Cortesi, anima nobile e generosa, nonché profondamente religiosa, nei primi passaggi del testamento scrive: “nomino il Comune di Todi Erede Universale di tutti i miei beni ed averi, presenti e futuri, ovunque posti ed esistenti con obbligo assoluto che con tutte le reddite del mio patrimonio, istituisca nelle forme previste dalla legge un ISTITUTO DI BENEFICENZA PER INABILI AL LAVORO. Il detto istituto dovrà essere eretto in Todi, usufruendo della villa di mia proprietà in Todi già convento dei Cappuccini. Intendo e voglio che mai sia permesso al mio Erede Universale di poter vendere qualsiasi cosa ereditata da me lasciata per qualunque titolo, causa, neppure per legge sovrana, dovendo tutto essere perpetuamente mantenuto e conservato sia immobiliare sia mobiliare. Sarà anche proibito al Comune di Todi fare in enfiteusi e di dare in ipoteca li fondi della mia eredità “.
Purtroppo per lui, ancorché abbia previsto quanto umanamente prevedibile, toccando tutti gli aspetti legali e pratici della gestione patrimoniale, non è riuscito a prevedere quella variabile tutta italiana che caratterizza ormai da decenni la politica in modo assolutamente trasversale che porta il nome di “malagestione”.
Parliamo benevolmente di malagestione trasversale e generalizzata (ma forse potremmo  usare parole più pesanti) perché nel corso degli anni, dalla data del lascito ad oggi, (fatta eccezione per il periodo iniziale ) si sono succeduti alla guida del Comune, sindaci e maggioranze dei più svariati colori politici, toccando l’intero arco costituzionale ed oltre.
Purtroppo per i cittadini, il determinatore comune delle varie amministrazioni non è stato il rispetto degli obblighi determinanti dall’accettazione del testamento, ne tantomeno il sostegno  destinato ai meno fortunati, bensì il molto meno nobile ma più fruttuoso “clientelismo”.
È di questi ultimi mesi la decisione del CdA dellAzienda Veralli-Cortesi  assunta con delibera del 22.03.2024 ed approvata all’unanimità, di modificare il PIAO 2024-2026, prevedendo per l’anno in corso, l’assunzione a tempo indeterminato di un apicale amministrativo.
Nello stesso atto, si specifica che ” considerato che seppur ritenuta apprezzabile l’attività del Segretario attualmente svolta ad interim dall’attuale agronomo, risulta necessario prevedere una figura amministrativa che COME È SEMPRE AVVENUTO NEL PASSATO DI QUESTO ENTE, prevedendo l’assunzione a tempo pieno  ed indeterminato di un funzionario amministrativo EQ”.
Questo vuol dire che l’attuale CdA , seppur riconoscendo l’ottimo lavoro svolto dall’attuale segretario ad interim, decide di assumere un’altra figura per fare lo stesso lavoro con un aggravio di circa 45.000 Euro annui  che andranno a gravare sul già precario bilancio dell’Ente, ed il tutto in base al principio del “si è sempre fatto così”!
È pacifico che un CdA ed un’Amministrazione Comunale che abbiamo davvero a cuore l’alto valore sociale dell’Ente, nonché il benessere della comunità, eviterebbero questo ennesimo “schiaffo al buonsenso ed al buongoverno del padre di famiglia”, destinando quei soldi, magari,  ad abbassare la retta degli ospiti peraltro molto alta.
Sarebbe ora che le politiche sociali di questa Amministrazione smettano di interessarsi di “aria fritta” partorendo progetti faraonici che finiscono quasi sempre per essere inutili cattedrali nel deserto e si occupino invece delle reali necessità delle famiglie tuderti che ogni giorno, sempre di più, soffrono l’impoverimento e l’invecchiamento di questa società.
Auspichiamo un intervento del Sindaco (visto che la nomina dei CdA compete a lui) e del Consiglio Comunale affinché vengano ridefinite in modo chiaro le linee programmatiche degli Enti e che  venga bloccato da subito questo ennesimo “scippo al buonsenso” da parte di un CdA che dimostra una palese incapacità di gestione.

Consegna delle firme raccolte dal Coordinamento dei Comitati in della difesaa sanità e dell’Ospedale della MVT territoriale

 

Si è svolta venerdì 05 aprile 2024 alle 10.30 nella Sala Multimedia Regione Umbria la conferenza stampa di presentazione e consegna delle firme raccolte dal Coordinamento dei Comitati in dell difesaa sanità territoriale e dell’Ospedale della MVT rappresentati da Alvaro Grossi per Marsciano, Paolo Ferracchiatie Maurizio Pierdomenico per Todi.

Prima di entrare nel merito della nostra proposta oggetto dell’incontro odierno riteniamo opportuno fare una breve sintesi del percorso che ci ha portato qui questa mattina.

Ci teniamo a sottolineare che ci siamo interessati ed abbiamo volto la nostra attenzione sull’ospedale MVT, quale unico presidio sanitario per la MVT degno di questo nome, ma non per questo vogliamo che sia trascurata la parte assistenziale, come ad esempio la telemedicina, ecc… sviluppi che sono particolarmente necessarie in un territorio come il nostro dove, spesso, le distanze fanno la differenza sia in termini di tempi di risposta sia per il bisogno di nuovi e più capillari servizi.

Siamo partiti esattamente 4 anni fa, nell’aprile 2020 con la creazione di un gruppo social, visto che non era possibile fisicamente causa pandemia, denominato “Ospedale Pantalla, occhi aperti”!

Ecco, questo è il punto “occhi aperti” in quanto fin da subito ci era chiaro il pericolo a cui andavamo incontro sulle sorti dell’ospedale della MVT (Pantalla) con la trasformazione in Covid Hospital.

 Non abbiamo mai compreso perché venne scelto il nosocomio di Pantalla visto che non aveva i requisiti normativi. Del perché non si sia scelto di destinare un blocco al Covid lasciando attivo il resto.

Le risposte andavano nella direzione di affrontare l’emergenza e come cittadini abbiamo accettato per il bene comune, rassicurati che appena terminata la pandemia l’ospedale sarebbe tornato come prima anzi sarebbe stato potenziato e valorizzato.

Lo spirito collaborativo non ci ha fatto abbassare la guardia, tutt’altro abbiamo continuato a monitorare e protestare.

Lo stato dell’Ospedale è andato sempre peggiorando a causa di un depotenziamento continuo, trasferimento di personale e apparecchiature verso altre strutture a cui si è aggiunto il turismo sanitario dei pazienti sia per prestazioni ambulatoriali, quando possibile, sia per interventi chirurgici. Mete più gettonate Branca e Città di Castello per le acuzie e tutta l’Umbria per visite ambulatoriali.

Terminata la fase pandemica ci aspettavamo un importante cambio di passo in direzione della riattivazione e potenziamento. Aspettativa delusa.

Tra le motivazioni il famoso DM 70/2015 che inquadra Pantalla come Ospedale di base.

Ci permettiamo di ricordare che l’Ospedale della MVT rappresenta già il risultato di una riorganizzazione ospedaliera passata attraverso la chiusura degli ospedali di Todi e Marsciano per circa 200 posti letto, per confluire nella nuova sede con 100 posti letto.

La nuova delibera, del dicembre 2023, che ridefiniscono i posti letto ci portano indietro non avanti.

Non si comprende come mai in fase Covid l’Ospedale veniva incensato come nuovo, attrezzatissimo, baricentrico e strategico tra Perugia e Terni e dopo tutto ciò non aveva più valore.

Non si comprende come mai il DM 70/2015 vale solo per Pantalla e non per altri nosocomi visto che tutti sono in deroga. Deroghe che non valgono per Pantalla!

Non si comprende come mai da Perugia a Terni non esista un ospedale degno di nota mentre al nord ne abbiamo in quantità tale che anche i cittadini della MVT sono deportati in tali strutture.

Abbiamo volutamente utilizzato la terminologia forte di deportazione in quanto non è una scelta ma una forzatura per assenza di posti e servizi a Pantalla.

Nel tempo si è aggravata pesantemente anche la disponibilità di servizi ambulatoriali sia per la difficoltosa e tardiva riattivazione degli spazi ospedalieri sia per il blocco delle liste di attesa. Tutto ciò ha comportato uno sviluppo del turismo sanitario non più sostenibile per moltissimi cittadini costretti a rinunciare alle cure o rivolgersi al privato.

Lo scenario descritto ci ha portato a confrontarci, studiare, analizzare, verificare possibili soluzioni che vadano oltre la protesta. Da qui la raccolta firme per chiedere che l’Ospedale della MVT venga assorbito,attraverso una fusione nell’AziendaOspedaliera di Perugia che si dovrà far carico per intero della gestione tecnica, sanitaria ed economica, assumendo funzioni di DEA 1° livello e non limitarsi ad una pseudo convenzione che lascia aperte mille interpretazioni.

Contestualmente si richiede il ritiro della DGR n. 1339 del 28.12.2024. “Provvedimento generale di programmazione della Rete Ospedaliera regionale ai sensi del D.M. 70/2015”.

La proposta consentirebbe una reale integrazione e interazione con Perugia aprendo scenari per decongestionare alcuni servizi, pensiamo ad esempio al DH oncologico, oppure all’implementazione di servizi di Otorino, Oculistica, Ortopedia sottoutilizzati nella sede perugina.

A Pantalla potrebbero vedere maggior risalto alcune eccellenze presenti come la Procreazione Medica Assistita, la Diagnostica cardiovascolare oltre all’implementazione del Centro Regionale di Telemedicina.

Oggi depositiamo le prime 5.751 firme ma stiamo proseguendo nella raccolta che porterà nei prossimi mesi alla consegna di un nuovo blocco perché tenteremo fino all’ultimo secondo di ottenere un servizio sanitario ospedaliero e territoriale degno di questo nome!

Ci spetta come cittadini e come riconoscimento di quanto dato in fase pandemica per il territorio.

 

 

Riflessioni sulla diretta pasquale 2024 del Sindaco di Todi: nuove aperture e sfide inascoltate

La diretta pasquale del 29 marzo 2024 del sindaco di Todi Antonino Ruggiano offre lo spunto per qualche riflessione

 

Un passaggio colpisce particolarmente, ovvero quello in cui, con soddisfazione, rende noto che nel centro
storico, a cavallo di Pasqua, apriranno (hanno aperto) i battenti tre nuove attività commerciali. Tale
circostanza, riassumendo le parole del Sindaco, sarebbe la prova della vivacità commerciale di Todi e
che sarebbe sbagliato rimarcare solo le cose negative.
Ovviamente l’apertura di nuove attività rappresenta un fatto positivo che nessuno può mettere in dubbio.
Nello specifico, si tratta di tre attività ristorative, una delle quali ha aperto prima di Pasqua in via Ciuffelli.

In questo caso si tratta di un cambio di gestione dopo una breve chiusura necessaria alla
ristrutturazione dei locali. La seconda attività aprirà in piazza del Popolo dove fino a pochi mesi fa
c’era un negozio di vestiti. La terza apertura, avverrà sempre a giorni, nei locali del vecchio bar che si
affacciava davanti ai giardinetti.
Tre attività al posto di altre tre e quindi, tirando le somme, il saldo tra vecchio e nuovo sarà uguale a “0”!
Si sottolinea, che dette attività verranno avviate in quella residua parte della città dove ormai si
concentrano tutti gli esercizi commerciali. Sarebbe infatti quasi folle, pensare di aprire un negozio in
quella zona del centro ricompresa tra piazza di Marte e Porta Romana, come dimostrato, peraltro, da
un video diventato virale negli ultimi giorni pubblicato dal comitato “Vivi il Centro”, che mostra lo stato
di abbandono delle vetrine dei locali chiusi da anni, proprio nel tratto di strada incriminato.
Lo stesso Comitato, con un recente sondaggio, ha peraltro messo in evidenza che solamente il 5% delle
persone viene al centro per fare acquisti. Non è un caso quindi che aprano tre ristoranti e che invece siano
sempre di più i negozi “tradizionali” che chiudono.
Attenzione però, il virus si sta propagando e dal corso sta risalendo verso la piazza…basta fare una
passeggiata meno distratta del solito e osservare i cartelli di “cedesi-affittasi attività” su alcune vetrine.
Sorgono spontanee alcune banali domande. Perché il Sindaco non menziona il numero delle attività che
hanno chiuso per sempre negli ultimi dieci anni all’interno delle mura?
Perché il Sindaco, quando governavano altri, faceva post in cui sottolineava la chiusura di alcune attività
e oggi ritiene che sia una sorta di “tifo contro” sottolineare lo stato in cui versa il commercio tuderte?
Perché non comprende che il centro storico non è solamente la parte più alta dell’acropoli?
Chiaramente chi governa vuole gestire il consenso e lo può fare in diversi modi. Il nostro Sindaco ha
scelto la strada della rassicurazione, quella del padre che sull’orlo di un burrone dice al figlio pur
sapendo di mentire: “Stai tranquillo, andrà tutto bene”. Un atteggiamento paternalistico che
evidentemente fa ancora presa su molti che vogliono sentir parlare solo di cose positive, preferendo farsi
propinare una storia diversa piuttosto che affrontare la realtà. Di fronte a una narrazione così
ingannevole, ci perde Todi perché non viene messo a terra nessun progetto di vero rilancio della città e ci
guadagna chi amministra che può comodamente gestire il consenso dei propri elettori.
Un vecchio detto recita che il “medico pietoso fa la piaga puzzolente”. Gli abitanti di Todi non hanno
bisogno di una pacca sulle spalle ma di verità, per quanto cruda e difficile! I tuderti sono disposti “a
gettare il cuore oltre l’ostacolo” e a “guardare le stelle” per usare le parole del Sindaco – come
dimostrano queste nuove aperture – ma a patto che non siano lasciati soli ad affrontare problemi
apparentemente insormontabili legati all’accessibilità, al calo demografico, al mutamento del mercato.
La speranza si nutre con le idee, non con i proclami.
Invece no, sotto lo slogan la “vita è bella”, si sotterrano i problemi per non vederli, e ci si nutre di una
narrazione pericolosamente illusoria e intrisa di retorica.
Spesso si dice che i politici siano artisti della bugia, avendo la capacità di piegare la rappresentazione
della realtà ai propri fini. Tuttavia, ascoltando il nostro Sindaco, viene quasi il dubbio che ormai creda a
ciò che narra, come se nella sua mente si fosse sedimentato il racconto idilliaco di una città perfetta,
appunto la città più vivibile anche se ci si chiede per chi.
É giunta l’ora che il Sindaco esca dalla sua stanza dorata, si faccia una passeggiata per la città…tutta, e
abbia il coraggio di dire come stanno le cose, proponendo un progetto per uscirne. Questo atteggiamento

non solo concorrerebbe a fornire una visione reale sul futuro, ma incontrerebbe il consenso e la
collaborazione di tutti, a prescindere dal colore politico.
La vita è bella anche se si parla di problemi e di difficoltà, la Todi invece di cui parla il Sindaco è un
piccolo paradiso da rivista patinata, che vive solo nella sua mente. Che il Sindaco si svegli prima che i suoi sogni diventino l’incubo dei tuderti!

” Un tuderte mai prono…”