Comunicato stampa di Umberto Magni : ” NON C’È FUTURO SENZA MEMORIA “

“…L’EREDITÀ AMMINISTRATIVA DEL CENTROSINISTRA E IL NULLA COSMICO DI RUGGIANO “

 

In queste prime settimane di campagna elettorale siamo sommersi dalla retorica arrembante della destra locale incentrata sul mantra ossessivo della “continuità amministrativa”. Sulla falsariga del Fellini che contestava l’abuso delle interruzioni pubblicitarie sulle tv private con lo slogan “non si interrompe un’emozione”, il sindaco Ruggiano, infatti, tra una stoccata ai “faciuani” e una chiamata alle armi contro i terribili bolscevichi alle porte, scandisce solennemente in ogni comizio che la sua amministrazione deve andare avanti perché non si può ricominciare daccapo e bisogna proseguire il lavoro svolto nell’ultimo quinquennio.

Continuità, però, rispetto a che cosa e per fare cosa? Non si capisce, infatti, quali forme debba assumere questa presunta continuità amministrativa rispetto ai cinque anni del Ruggiano II, visto che la giunta uscente si presenta al vaglio elettorale non avendo prodotto nulla di proprio e senza aver toccato palla sul tema dei lavori pubblici, degli investimenti e della sostenibilità.

La fortuna di chi ci ha governato è di aver potuto contare sul lascito amministrativo di una giunta, quella di Carlo Rossini, che, oltre ad aver realizzato direttamente ben 15 milioni di euro di opere pubbliche tra il 2012 ed il 2017 (cui vanno aggiunti 7 milioni di euro di cantieri gestiti con altri soggetti pubblici), ha lasciato in eredità ben 8 milioni di euro di opere in partenza e 16 milioni di euro di progetti e piani già inviati per richieste di finanziamento o pronti per essere presentati su nuovi programmi.

Insomma, in questo ultimo lustro la paternità delle opere inaugurate e dei nastri tagliati dal sindaco Ruggiano risale a chi lo ha preceduto. Qualche esempio?

  1. Il potenziamento delle scuole, come la nuova struttura per il tempo pieno in centro storico (piena di iscrizioni, ma che l’assessora Marta ha più volte dichiarato di non gradire, così come non condivideva la proposta del tempo pieno);
  2. il finanziamento della nuova scuola a Collevalenza;
  3. le riqualificazioni dei borghi di Ripaioli e Cecanibbi grazie ai bandi GAL;
  4. i finanziamenti per i lavori a Rosceto, quelli per gli impianti idrici di Vasciano, Montenero, Pesciano, Casemasce (con annessi lavori di riqualificazione delle strade);
  5. gli attrattori culturali (le opere di Beverly Pepper al Parco della Rocca, la riqualificazione del Nido dell’Aquila, delle cisterne romane, delle chiese di Sant’Antonio e della Trinità, oggi gipsoteche);
  6. la riqualificazione dei “Voltoni” Comunali, con prosecuzione delle vetrate dopo i lavori già fatti dalla precedente amministrazione sul nuovo ufficio di informazione turistica;
  7. i lavori sui cimiteri frazionali, ripartiti sempre con la giunta Rossini (uno su tutti, quello di Canonica-Pontecuti);
  8. la collaborazione con GSE (gestore dei servizi energetici del Paese), iniziata con l’efficientamento di nove edifici strategici comunali e interrotta in questi anni di governo del centrodestra.

L’elenco sarebbe ancora molto lungo. Andrebbe poi ricordato che nel 2012, al suo arrivo, l’amministrazione Rossini si trovò di fronte uno sforamento del Patto di stabilità interno (ora sostituito da vincoli di bilancio ben più laschi) di oltre 4 milioni di euro e la pressoché totale inesistenza di opere pubbliche in corso e da avviare, oltre ad una macchina amministrativa ferma al palo. Si ripartì, comunque, risanando il bilancio e riavviando i cantieri, in una situazione congiunturale drammatica aggravata da tagli draconiani ai bilanci degli enti locali, senza polemizzare troppo sul tragico lascito del primo mandato Ruggiano.

Nonostante la mole di interventi programmati e finanziati lasciati in eredità, la giunta Ruggiano si è distinta per notevole insipienza amministrativa, non essendo stata in grado di portare a termine il tanto lavoro trovato pronto o in corso: ne sia prova la realizzazione del nuovo distaccamento dei Vigili del Fuoco (progetto della cd. “cittadella della sicurezza” in località Crocefisso con annessa nuova viabilità, la “grande incompiuta” di questa amministrazione) ed i lavori di consolidamento del vecchio e del nuovo cimitero urbano. Si dovrebbe parlare anche delle inaugurazioni multiple della nuova piazza dell’arte e della palestra a Ponterio, indice di uno stile di governo fanfarone, ma povero di risultati e di sostanza

Non ci può essere futuro per la nostra città, dunque, senza memoria storica e senza un bilancio dettagliato, fondato sulle evidenze delle carte, dell’attività amministrativa di questo ultimo decennio tuderte. Il campo largo di forze civiche e progressiste che sostiene la candidatura di Fabio Catterini, proponendo una nuova visione di città di medio-lungo periodo, non può che partire dalla verità dei fatti e da una difesa orgogliosa del buon governo del centrosinistra del 2012-2017.