‘Qui si fa il futuro’: Rita Paggio confermata segretaria generale Spi Cgil dell’Umbria

 

Rita Paggio è stata rieletta segretaria generale dello Spi Cgil dell’Umbria, rappresentanza di pensionati e pensionate. Nella sua relazione, subito dopo l’esito del voto, ha detto: “La longevità della popolazione umbra non deve essere un problema, ma una grande opportunità”.

 

Una sorta di manifesto del suo nuovo mandato: “La ‘silver economy’, ossia l’insieme delle attività dedicati ai bisogni degli over ’65, può rappresentare per la nostra Umbria un potente motore di sviluppo, soprattutto se si considera che la fascia di popolazione tra 50 e 60 anni è la più numerosa”. Insomma, al centro del congresso dello Spi Cigl dell’Umbria, quello degli anziani è stato analizzato non solo come un problema, ma anche come una potenzialità. Il congresso regionale ha chiuso un percorso lungo 175 assemblee, 13 congressi di lega e 2 congressi provinciali.


Rita Paggio ha ottenuto 78 degli 80 voti a disposizione, più due schede bianche. Ha partecipato ai lavori del congresso anche Vera Lamonica, segretaria nazionale dello Spi Cgil. “Lo slogan scelto per il nostro congresso, ‘Qui si fa il futuro’, è certamente impegnativo, ma a sta significare che, seppure invecchiata, la generazione del ’68 non ha perso il desiderio di lottare e la fiducia di poter contribuire a guidare il cambiamento, per rispondere ai nuovi bisogni della società, a partire da quelli delle persone anziane, ma con gli occhi rivolti al futuro dei propri figli e nipoti e dunque dei più giovani”.

 

L’Umbria deve necessariamente vedere protagonisti anziani e anziane. Le persone nella fascia d’età 80 – 89 anni sono 45.127 (il 4,8% della popolazione totale), quelli tra 90 e 99 anni sono 14.295 (1,6%), gli ultracentenari sono 281. I cosiddetti ‘grandi anziani’ sono costantemente in crescita, è giusto che la loro qualità della vita aumenti. Ancora Paggio a questo proposito: “Noi vogliamo aggiungere buona vita agli anni, per questo è necessario incrementare risorse e attività destinate alla legge sull’invecchiamento attivo per favorire la prevenzione, la formazione, la cultura, la memoria e l’apprendimento permanente e, più complessivamente, migliorare la qualità di vita degli anziani, allontanando nel contempo la condizione di disabilità”.