INTERVENTO DI MESSA IN SICUREZZA DEI MERLI DEL PALAZZO DEL POPOLO INTERVENTO DI MESSA IN SICUREZZA DEI MERLI DEL PALAZZO DEL POPOLO

 

Sono partiti in questi giorni i lavori di messa in sicurezza dei merli del Palazzo del Popolo, residenza municipale del Comune di Todi, già interessato da un intervento di efficentamento energetico appena terminato.

Come noto si tratta di uno dei più antichi palazzi pubblici d’italia, destinato già a partire dal 1201 a sede del Podestà, con una sala di riunione del Consiglio generale della città incaricato di eleggere i consoli.

Durante i lavori di Coibentazione e impermeabilizzazione della copertura e il rifacimento della centrale termica sono emerse due problematiche di carattere tecnico, la prima attinente la messa in sicurezza dei merli di coronamento perimetrale della copertura soprastante la Pinacoteca e la seconda l’installazione di un condotto di esalazione fumi esterno alla parete del palazzo.

In particolare i merli a coda di rondine, che costituiscono il coronamento perimetrale del tetto del Palazzo, costruiti in laterizi fatti a mano, poggiano su una fascia continua posta alla sommità del palazzo costituita sempre da laterizi non intonacati.

L’intero coronamento è frutto di una innovazione stilistica introdotta nel corposo ciclo di interventi di consolidamento strutturale eseguiti all’inizio del 1900.

Ebbene, l’esiguo spessore dei merli (circa cm. 35) e la loro tessitura in laterizio non saldamente incastrata all’apparato murario alla loro base, nonché la loro altezza, li rendeva potenzialmente insicuri, con vulnerabilità elevata alle sollecitazioni indotte quali eventi sismici.

L’intervento consiste in una doppia perforazione verticale di ogni merlo, eseguita dalla testa a coda di rondine verso il basso fino al basamento, che sarà armata con barre inox iniettate fino a saturazione della cavità perforata. Ciò costituirà un’ossatura interna di ancoraggio della massa muraria dei merli.

Le perforazioni armate saranno stuccate in testa con resina e polvere di travertino in modo tale da farle risultare invisibili da ogni prospetto ed anche dall’alto, senza produzione di alterazioni esteriori all’edificio monumentale. Si tratta di un intervento di messa in sicurezza  compatibile con  le metodologie tecniche del restauro conservativo, anche strutturale, in quanto opere reversibili costituite da innesti ampiamente praticati nelle applicazioni similari, proprio per la loro invisibilità.

Gli interventi, finanziati con fondi comunali, sono diretti alla conservazione e alla salvaguardia del patrimonio sotico artistico del nostro comune.

Assessore ai LLPP, Urbanistica e Ambiente

Moreno Primieri