COLDIRETTI UMBRIA, PICCOLI COMUNI: LEGGE STORICA PER 60 CENTRI SOTTO 5000 ABITANTI, CUSTODI DI ECCELLENZE AGROALIMENTARI

 

Dal farro di Monteleone di Spoleto Dop alla cipolla di Cannara, dallo zafferano di Cascia, ai formaggi, salumi e legumi di Norcia, senza citare i tanti Comuni a vocazione vitivinicola e olivicola. Sono questi alcuni dei grandi prodotti dei piccoli Comuni umbri destinatari del provvedimento che ha ricevuto qualche giorno fa il via libera del Senato e che permetterà di tutelare anche i 60 borghi regionali al di sotto dei cinquemila abitanti, pari al 65,22% dei 92 Comuni umbri.

Secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat, nei piccoli Comuni umbri vivono 126.792 abitanti, il 14,26% sul totale di 888.908 abitanti in regione.

Una legge storica che persegue un obiettivo fortemente sostenuto negli anni dalla Coldiretti per tutelare e valorizzare un patrimonio naturale e paesaggistico, culturale e artistico senza eguali per la popolazione residente ma anche per il numero crescente di turisti italiani e stranieri che vanno alla ricerca dei tesori nascosti del belpaese.

Alle produzioni dei piccoli Comuni umbri si devono alcune delle specialità più note della nostra regione, ma i borghi assicurano spesso anche una maggiore qualità della vita, dalla sicurezza al cibo. Ora ci sono le condizioni – secondo Coldiretti – per recuperare in queste aree i troppi ritardi infrastrutturali e nei servizi offerti con interventi che vanno dalle tecnologie informatiche alle scuole, dagli ospedali alle poste fino alle edicole. Ma sarà importante anche valorizzare le opportunità offerte dalla nuova agricoltura nel presidio del territorio e nel sociale in aree che devono fare i conti con la cronica carenza dei servizi alla persona.

Nei piccoli Comuni italiani (5.567 centri, il 70% del totale, dove vivono 10 milioni di abitanti) si “coltiva” – ricorda Coldiretti – oltre la metà della produzione agroalimentare nazionale che ha reso celebre il Made in Italy nel mondo, grazie alla presenza delle imprese agricole impegnate per assicurare il mantenimento delle tipicità alimentari, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e dagli incendi, per difendere un ambiente che offre grandi opportunità di sviluppo sostenibile.