EMERGENZA RIFIUTI PONTE RIO, UILTRASPORTI: RISCHIO SALUTE PER GLI ADDETTI. La segreteria regionale umbra denuncia criticità nell’impianto Gesenu di Perugia

 

 “Le alte temperature climatiche del periodo estivo, con la conseguente fermentazione dei rifiuti stoccati all’interno delle fosse di scarico, stanno creando serie criticità rispetto alla vivibilità dell’ambiente di lavoro, con rischi per la salute degli operatori addetti”. È quanto denuncia Stefano Cecchetti, segretario generale di Uiltrasporti Umbria, in merito alla situazione dell’impianto Gesenu di Ponte Rio a Perugia. “La situazione di stallo venutasi a creare negli ultimi periodi – spiega Cecchetti –, relativa alla possibilità di smaltimento della forsu (frazione organica del rifiuto solido urbano) anche fuori dal territorio regionale, ha significato l’impossibilità di lavorare nell’impianto tutti i rifiuti prodotti nel territorio ex Ati 2. Questo, nonostante parte degli stessi siano stati avviati all’impianto di Casone. Da ciò ne deriva che le fosse di scarico dello stabilimento perugino, ormai da parecchio tempo, non possono essere svuotate completamente”. “Per escludere qualsiasi rischio per gli addetti – afferma il segretario di Uiltrasporti – chiediamo a Gesenu Spa un urgente monitoraggio da parte del medico competente e la messa in sicurezza dell’ambiente lavorativo attraverso azioni preventive”.

“Dobbiamo criticare ancora una volta la Regione Umbria, e nella fattispecie l’assessorato con delega all’ambiente – continua Cecchetti –, per non avere ancora provveduto a un intervento programmatico urgente di revisione del piano regionale sui rifiuti teso a mitigare, nell’immediato, e a risolvere poi definitivamente l’emergenza rifiuti in Umbria. Inoltre, critichiamo i ritardi per il rilascio delle necessarie autorizzazioni per il riavvio dell’impianto di Pietramelina. Va dato atto all’Auri di essere intervenuta per fronteggiare la situazione di forte emergenza, anche se con estremo ritardo rispetto alle necessità”.

“Non è accettabile – conclude Cecchetti – che i lavoratori e i cittadini, come sempre, debbano pagare per le responsabilità di altri. Il permanere di tale situazione porterà, inevitabilmente, il sindacato e i lavoratori a prendere misure drastiche volte a scuotere le coscienze di coloro che, anziché curare gli interessi della comunità umbra, sprecano energie, tempo e risorse per scopi di carattere speculativo e di interesse politico”.