Finalmente, dopo 14 anni dall’adozione del nuovo PRG, la Giunta Comunale ha approvato una mega-variante alla parte operativa del PRG riguardante per lo più rinunce ad aree edificabili e sta mettendo a punto gli strumenti informatici necessari poter intervenire anche sulle parti strutturali del nuovo PRG considerato sino ad ora un “monumento sacro ed intoccabile” . Si cerca così di venire incontro alle richieste dei cittadini, rimediando all’errore iniziale di aver programmato e varato un PRG puramente elettoralistico, decisamente eccessivo per le esigenze presenti e future della collettività tuderte.
Finchè il mercato tirava e quindi c’era la possibilità di lucrare, tutti hanno puntato a ottenere l’edificabilità. E la politica ha ampiamente assecondato le richieste curandosi solo del consenso. Poi, con la crisi edilizia, l’edificabilità è diventata un peso per proprietari delle aree, che si sono scontrati per anni con la resistenza dell’amministrazione determinata tenacemente a salvaguardare i suoi cospicui incassi finché è stato possibile.
Oggi tutti, Assessore Pipistrelli in testa, concordano che si debba limitare l’uso del suolo, che non servono più nuove costruzioni e che occorre indirizzare l’edilizia verso la ristrutturazione e riqualificazione dell’esistente, e in coerenza con questa visione ben vengano, quindi, gli interventi indirizzati al ridimensionamento e alla riqualificazione del PRG.
E’ chiaro che fare una serie di varianti così numerose implica l’ammissione che il PRG era concepito male, e per questo ci saremmo aspettati dall’amministrazione, se non il mea culpa, almeno una valutazione politica della situazione.
Il ruolo dell’amministrazione dovrebbe essere SEMPRE quello di limitare l’uso del suolo e di dare un senso alla nuova edificazione, contemperando le esigenze contrapposte e non di cavalcarle in base alla fase elettorale.
Per inciso, sarebbe bello sapere a che punto è l’iter della pratica di variante per il mega centro commerciale a Ponterio: alla luce di questa impostazione dell’Assessore Pipistrelli, è legittimo dedurre che non se ne farà, fortunatamente, più niente.
Resta infine da rimarcare che lungaggini con rilevanti e dannose implicazioni anche economiche per i cittadini, trascinate sino a ridosso delle prossime elezioni, rappresentano modi operativi superati e non più accettabili.
Ma c’è un altro aspetto da considerare sul quale l’Amministrazione dovrà intervenire per essere in linea con le vigenti disposizioni di legge in materia di tassazione degli immobili: la revisione dei valori per il calcolo dell’IMU sui terreni edificabili, già richiesta dai cittadini organizzatisi in “Comitato per l’ICI” nel 2012 (lettera al Sindaco del 3 gennaio 2012 – prot.114) e alla quale non è stata data ancora alcuna risposta. Oggi infatti, a fronte di una drastica svalutazione subita dagli immobili (case e terreni edificabili), In piena crisi economico-finanziaria del Paese, l’ Amministrazione continua ad applicare livelli di tassazione eccessivi e non più congrui, disattendendo le leggi dello Stato (art.5 del D.Lgs. n.504/1992 e art.59,
lettera g, del D.Lgs. n.446/97).