
Altra questione è quella che riguarda l’adesione al gruppo misto del consigliere Sordini che, a quanto dichiarato da lui stesso, è causata dalla faccenda Ranchicchio.
È noto a tutti cosa pensa il M5S in questi casi; chi si candida con un partito, in una coalizione a sostegno di un sindaco e non si riconosce più nell’operato del suo partito SI DEVE DIMETTERE dalla carica e lasciare spazio ad altri. In queste occasioni, sia a livello locale che nazionale, di norma i “protagonisti” si giustificano dicendo “che saranno più liberi di esporre la propria idea” oppure che “non condividevano i metodi”, a parere nostro l’aderire al gruppo misto, quale che siano le motivazioni che si adduce, non è sinonimo di onestà intellettuale ma bensì di PERSONALISMO. Candidato, partito, coalizione e sindaco sono un unione indissolubile. Quando un candidato chiede il voto ai cittadini lo fa sotto quella “bandiera”, entrare nel gruppo misto significa tradire la fiducia degli stessi.
Una cosa è certa, chi viene eletto per una carica da consigliere della durata di CINQUE ANNI e DOPO SOLO TRE MESI passa al gruppo misto o ha sbagliato lui a candidarsi o il partito a candidarlo oppure, peggiore delle ipotesi, entrambe le cose.