Comunicato stampa di Claudio Serafini, Capogruppo consiliare ” TODI CIVICA “

” Perché il Sindaco, i Dirigenti degli uffici, il Responsabile all’anticorruzione e trasparenza non agiscono a tutela dell’Ente, così come hanno fatto con altri cittadini a fronte di dichiarazioni mendaci  ??? “

 

“Ma è vero che la legge è uguale per tutti? In questi mesi da consigliere comunale di opposizione mi sto battendo per affermare un principio: le regole valgono per tutti e chi
sbaglia (io per primo!) si deve assumere le proprie responsabilità. Rispetto a questo principio le istituzioni devono garantire la massima trasparenza, correttezza ed imparzialità. Non c’è quindi nessuna questione personale con nessun amministratore del Comune di Todi, ma,
dopo mesi di richieste di chiarimento, accessi agli atti ed esposti, non si capisce perché il Comune di Todi adotti due pesi e due misure. Affermo questo dopo aver verificato che il
nostro Comune, a fronte di alcune dichiarazioni mendaci con le quali dei semplici cittadini hanno prodotto istanza per usufruire di contributi pubblici, accertate le false dichiarazioni attraverso una attività ispettiva (redazione di verbali ai sensi della Legge 689/81, per violazioni
all’art. 316 ter del Codice Penale) con contestazioni per violazioni amministrative, hanno
senza indugio richiesto la restituzione del contributo e sanzionato i soggetti interessati _
comunicando ai richiedenti la revoca del contributo  “Con la presente si comunica che a
seguito dei controlli effettuati ……….. , è emersa la non veridicità del contenuto della
dichiarazione resa dalla S.V. riguardate l’erogazione del contributo in oggetto. A tal proposito
si sottolinea che ai sensi dell’articolo 75 del DPR 445/2000 la dichiarazione mendace comporta
la revoca dei benefici erogati, nonché il divieto di accesso a contributi, finanziamenti e
agevolazioni pe un periodo di 2 anni.”


Parliamo di contributi di pochi euro, che, tuttavia, sono costati cari ai cittadini e che,
giustamente, gli uffici comunali, hanno perseguito nel rispetto della legge. Perché se invece a
dichiarare il falso è un politico, non si è adottato lo stesso comportamento? Da mesi
denunciamo come nel corso della scorsa legislatura un assessore abbia ripetutamente e più
volte rilasciato false autocertificazioni, (Rif.to : Delibera n. 154 del 06.07.2017, con la quale il
medesimo partecipava a discussione e voto sull’assenza di cause di incompatibilità dei
membri di Giunta ed anche sue proprie, richiamando nell’atto proprio le autocertificazioni
protocolli comunali n.n. 21174 e 21195 del 05.07.2017, da egli vergate e semplicemente non
veritiere, nonché effettuate contra legem) in virtù delle quali ha potuto esercitare le sue 
funzioni di assessore. Perché gli uffici non agiscono a tutela dell’ente così come hanno fatto
con altri cittadini? Perché il Sindaco, i Dirigenti degli uffici, il Responsabile all’anticorruzione
e trasparenza non agiscono difronte a tale inerzia… e non intervengono?

Perché le leggi e iregolamenti non si applicano ai politici così come si fa con dei normali cittadini? Questo è
quello per cui mi sto battendo, anche sotto le critiche di chi per partigianeria continua a
negare l’evidenza, ma io la politica la intendo così: non ci sono cittadini di serie A e di serie B
e andrò avanti per dimostrare che i politici non sono tutti uguali “