Comunicato stampa del PD tuderte : ” TODI TRA PROPAGANDA DI REGIME SUL TURISMO, CASO BAZZI E SOVRANO STATO ANTARTICO DI SAN GIORGIO “

“…Di recente – si era alla presentazione dell’Umbria Cinema Festival – il sindaco Ruggiano ha sostenuto che Todi non ha bisogno di grandi industrie perché investe sulla cultura e, non essendo Marbella o Riccione, sul turismo di qualità. Gli facciamo sommessamente notare che a Todi in molti mesi dell’anno del turismo non si vede nemmeno l’ombra e che continuando con questa narrazione la città ha la strada spianata verso il definitivo declino.”

 

Che il vicesindaco Ranchicchio sia fonte di imbarazzo per l’intera città di Todi è, ormai, acclarato. A ulteriore riprova di quanto detto giunge, a mo’ di ciliegina sulla torta, il like piazzato dal suddetto su Facebook (social in cui il sulfureo vice di Ruggiano svolge un’autopromozione spasmodica, spesso confondendosi tra i molteplici profili che gestisce) alla pagina ufficiale del Sovrano Stato Antartico di San Giorgio, oggetto in questi giorni di un’indagine su larga scala che ha fatto emergere una mega-truffa dai risvolti farseschi e ai limiti dell’umana pensabilità.

Che un amministratore e una figura istituzionale, peraltro nemmeno più alle prime armi, metta like alla pagina di un fantomatico stato sovrano, la cui scarsa credibilità (se non proprio l’intento truffaldino) era facilmente intuibile dando una scorsa sommaria ai contenuti pubblicati, fa riflettere molto sul livello della classe di governo locale. D’altronde, stiamo pur sempre parlando di un soggetto passato alle cronache nei mesi scorsi per aver apprezzato con solerte costanza le uscite sconclusionate di un medico tuderte in pensione colonna portante del movimento no-vax regionale.

Il decoro istituzionale, insomma, sembra non essere più di casa a Todi. L’episodio di omofobia denunciato dallo scrittore Jonathan Bazzi la scorsa settimana ne dà un’ulteriore prova. Premessa doverosa: Todi si è sempre contraddistinta per essere una città accogliente e aliena da ogni pensiero retrivo. Anche se gli autori del gesto fossero stati tuderti – e non vi è alcuna certezza – ecco, nemmeno in quel caso si sarebbe potuto addebitare alla comunità cittadina un osceno gesto isolato. Tuttavia, che il sindaco e i membri dell’amministrazione comunale non abbiano trovato due minuti di tempo per condannare questo episodio, finito sulle cronache di tutti i quotidiani nazionali, non è proprio commendevole. La destra cittadina, d’altronde, è pur sempre quella dei cartelli esibiti nella sala della Giunta contro il DDL Zan e del continuo omaggio alla triade Dio-Patria-Famiglia (storicamente spesso in bocca a gente usa ad astratte paternali in difetto di dirimente esempio).

L’amministrazione comunale, tuttavia, non è stata con le mani in mano, avendo portato avanti in questi giorni un incessante bombardamento propagandistico sui numeri del turismo a Todi, come se assistere ad un buon flusso di visitatori nel mese di agosto sia qualcosa di eccezionale. Una grossolana operazione di comunicazione politica, dunque, tesa a far prevalere la percezione sulla realtà.

Ecco, noi crediamo invece che questi numeri presentino luci ed ombre e che, purtroppo, non tutti i settori dell’economia cittadina traggano gli stessi benefici da essi. Andrebbe impostata una riflessione ad ampio spettro sul tipo di turismo che si vuole attrarre (quello intercettato dalla nostra città non può certo essere definito di qualità e di lunga permanenza), sulla proposta culturale da offrire (un cartellone fatto di eventi affastellati senza alcuna logica di sistema e dai costi salati per le casse comunali non fa il bene della città) e sui servizi che intrinsecamente dovrebbero connotare una città turistica.

Di recente – si era alla presentazione dell’Umbria Cinema Festival – il sindaco Ruggiano ha sostenuto che Todi non ha bisogno di grandi industrie perché investe sulla cultura e, non essendo Marbella o Riccione, sul turismo di qualità. Gli facciamo sommessamente notare che a Todi in molti mesi dell’anno del turismo non si vede nemmeno l’ombra e che continuando con questa narrazione la città ha la strada spianata verso il definitivo declino.