Convitto dell’Istituto Agrario di Todi in crisi

” Dimezzato il numero degli Educatori, femminile in bilico “

 

Dopo le voci e le indiscrezioni circolate nei mesi scorsi, si registrano dei gridi di allarme circa la situazione dell’Istituto Ciuffelli-Einaudi di Todi. Ai problemi legati alla diminuzione delle iscrizioni, a fronte della continua crescita del liceo, ha fatto seguito nei giorni scorsi l’ufficializzazione da parte della Provincia di Perugia che una parte dell’Ipsia, dove non vi è più l’indirizzo moda e dove non si hanno ancora certezze della formazione della prima classe di meccanica-elettronica, sarà riservata dal prossimo anno agli studenti dello Jacopone. Ora a preoccupare è la situazione critica del convitto dell’Istituto Agrario, chiamato a fare i conti con un possibile ridimensionamento, aspetto che graverà sugli organici occupazionali ma anche in termini di impoverimento dell’economia cittadina, con il timore che in prospettiva Todi possa perdere l’appeal esercitato ben oltre i confini comunali e nazionali in virtù di una istituzione secolare.
Il personale educativo del convitto ha diffuso un documento nel quale esprimono tutta la loro preoccupazione a riguardo. “In merito a quanto sta avvenendo attualmente nel Convitto annesso all’istituto Agrario ed, in particolare, alle prospettive della sua gestione alla prossima apertura a settembre – si legge – gli Educatori esprimono la loro forte preoccupazione. Il  taglio di circa il 50% dei posti del personale educativo (da 19 a 10) e con un numero di convittori invariato rispetto all’anno precedente graverà in modo pesante sulla intera organizzazione. I genitori dei ragazzi consegnano i loro figli agli educatori dal lunedì mattina al pranzo di sabato, 24h al giorno. Come sarà possibile garantire una turnazione della semplice sorveglianza se ora, con i 19  educatori in servizio, la dirigenza affanna ricorrendo a continui ordini di servizio? Per non parlare di tutte le attività previste dal Ptof. Infatti, se la notte si dovranno sorvegliare 115 studenti fra femmine e maschi, e quindi saranno necessari almeno 4 educatori, chi seguirà i ragazzi  nello studio pomeridiano o nelle attività aggiuntive e nello svago? Infine, con quale personale verranno gestiti i disagi certificati( L.104, etc), già presenti ed affidati impropriamente agli educatori, i quali hanno dovuto finora gestire da soli e senza nessun aiuto tutte queste situazioni. Non si hanno informazioni ufficiali neppure circa il mantenimento della sede distaccata del convitto femminile e dell’attuale organizzazione, rispetto alla quale si rincorrono voci che disorientano le famiglie e gli studenti, in particolare i neo-iscritti ai quali in fase di orientamento è stata proposta l’attuale organizzazione. Di tutte queste problematiche non si trova riscontro di dibattito negli organi collegiali della scuola, a partire dal Consiglio di Istituto.
I lavoratori del convitto hanno già chiesto conto di questo alla dirigenza, senza aver avuto risposta. Pertanto,  insieme alle OO.SS, ne chiederanno conto anche all’Usr. Decisamente preoccupati che questa situazione, se non verrà rivista, non potrà che portare al fine vita di una struttura che Todi ospita dal 1864”.