Un appuntamento elettorale assai interessante , forse perfino un primo esperimento su come si potrebbero increspare nel prossimo futuro le acque stagnanti e anche un po’ torbide della politica umbra, saranno le elezioni amministrative di Todi.
La città di Todi rappresenta un perfetto ,una riproduzione fedele delle criticità della provincia umbra, quella rappresentata da città di medie dimensioni, non vicinissime ai capoluoghi di provincia ma con storia e tradizioni che convincono i loro abitanti a non ammainare bandiera prima di aver con forza rivendicato un rinnovato ruolo nel contesto regionale e servizi accettabili per se stessi e per le loro famiglie.
La città di Todi continua a soffrire, soprattutto nel centro storico, di un ormai storico e inarrestabile spopolamento, in alcune zone si rischia la desertificazione abitativa e i ripetuti tentativi di rilancio turistico anche in senso abitativo non ha di certo risolto la questione che anzi, è andata progressivamente ad aggravarsi.
Come è anche in altre zone geografiche dell’Umbria, Todi non è ricompresa nei bacini di nuovi insediamenti produttivi, non è parte di alcun distretto artigianale, industriale e neppure agricolo, appare come essere nella perpetua ricerca di una propria dimensione, vocazione. Da questo deriva una concreta difficoltà occupazionale e una scarsa offerta particolarmente per i giovani.
Quello di cui si sente bisogno per Todi ma anche per tutte le città umbre che come Todi vivono le difficoltà di una mancata integrazione regionale e ancor più della mancanza cronica di un piano di sviluppo regionale capace di rendere omogeneo un pur dimensionato territorio regionale ma allo stato assai frastagliato e diverso nei modi di sviluppo, è un nuovo impulso progettuale, il superamento di strettoie politiche che in un angusto pseudo bipolarismo ormai trova dei limiti insopportabili perché vieta l’espressione di forze nuove, giovani, volenterose e probabilmente anche capaci.
Quello che avvenne cinque anni da a Todi con l’innegabile successo della lista Todi Civica oggi non va ripensato ma affinato, reso più concreto, in altre parole più forte.
Se allora si trattò di una intuizione oggi deve essere una certezza e porre basi sulla manifesta inconcludenza di un vecchio bipolarismo che invece di rendere più certo il governo della città ha imbalsamato idee e progetti, chiuso in soffitta ogni anelito di novità e soprattutto la volontà di dispiegare donne e uomini, idee e progetti che non si riconoscono nel bipolarismo.
Todi civica da lista civica può divenire una nuovo contenitore per moderati, liberali, cattolici, socialisti, ma anche per forzisti, leghisti e pidiessini pentiti, per tutti quelli che vorrebbero proporre un nuovo rinascimento a Todi ma anche in tante altre realtà regionali.
La scommessa è aperta, la sensazione è che la novità questa volta è dietro l’angolo