Nell’ultima seduta di Consiglio Comunale dei giorni scorsi, è stato approvato il nuovo Regolamento di utilizzo del Teatro Comunale di Todi, la cui stesura precedente risaliva al 1992, anno nel quale il nostro Teatro fu riaperto al pubblico dopo i lavori di messa in sicurezza durati molti anni.
Le principali modifiche apportate al regolamento, studiate ed elaborate dall’ufficio cultura, riguardano un aggiornamento generale adeguato sia al corretto utilizzo che ai cambiamenti normativi succedutisi nel corso degli anni.
In particolare sono state precisate le modalità di utilizzo, con semplificazioni burocratiche che facilitano le richieste di organizzatori di eventi e manifestazioni. Inoltre sono state inasprite le norme di verifica di corretto utilizzo e di corretti comportamenti di tutti coloro che entrano nel Teatro, in modo da prevenire danni a cose e strutture, visto il grande valore artistico-culturale del nostro prezioso Bene.
La storia del Teatro Comunale risale addirittura al 1868, quando la Giunta Municipale del Comune di Todi dell’epoca elesse una Commissione per dare l’avvio alla costruzione del Teatro Comunale. L’esecuzione del progetto fu affidata all’Architetto Carlo Gatteschi di Arezzo, che aveva appena portato a termine i lavori del Teatro «Signorelli» nella città di Cortona.
Venne inaugurato nel 1876 con l’opera di Giuseppe Verdi “Un Ballo in Maschera”.
Alla realizzazione delle opere strutturali, murarie e pittoriche intervennero tante diverse maestranze. Dalle armature in legno della ditta Segoni di Firenze, alla tappezzeria dell’artigiano tuderte Eleuterio Branzani, dagli stucchi della facciata degli scultori Angeletti e Biscarini, alla decorazione pittorica del plafond eseguita magistralmente dal pittore perugino Matteo Tassi.
Ma l’opera forse di maggiore pregio è il famoso sipario che raffigura l’arrivo di Ludovico Ariosto a Todi, opera di un altro pittore perugino, Annibale Brugnoli, artista di grande fama per l’esecuzione di prestigiosi lavori, tra i quali la decorazione del soffitto del Teatro Costanzi di Roma, oggi Teatro dell’Opera. Sipario che oggi campeggia in bella mostra nella nostra Sala delle Pietre.
Con i suoi 499 posti è come dimensione il quarto dei Teatri Storici dell’Umbria, e rappresenta un attrattore culturale di fondamentale importanza per la nostra Città.
Oltre all’approvazione del nuovo regolamento di utilizzo del Teatro, l’altra buona notizia di pochi giorni fa è che ci è stato concesso il finanziamento richiesto alla Regione Umbria per alcuni importanti lavori di adeguamento e di restauro che renderanno il nostro Teatro Comunale ancora più bello e fruibile.