PRESIDIO UMBERTIDE COMUNICATO E FOTO

 

Sabato 31 Ottobre il Fronte della Gioventù Comunista, assieme ai lavoratori dell’ospedale di Umbertide, ha portato in Piazza del Mercato le istanze legate allo smantellamento dell’ospedale della cittadina umbra: sulla scia della mancata ripartenza dei servizi presso l’ospedale di Pantalla, e della conversione totale, improvvisata e mal calcolata dell’ospedale di Spoleto in Covid Hospital, continua la dismissione dei servizi sanitari territoriali. L’ospedale di Umbertide, riferimento per un’utenza di più di ventimila cittadini, viene privato di numerosi servizi fondamentali, quali il pronto soccorso h24 (ridotto a mezzo servizio), la RSA convertita in lungodegenza, e il trasferimento di una buona fetta di personale, trasferito a Città di Castello: questi tagli non sono finalizzati, però, alla conversione dell’ospedale in centro covid, ma sono una vera e propria soppressione di servizi per potenziare l’ospedale di Città di Castello a discapito dell’utenza di migliaia di persone, che si vedono private del diritto alla salute. Si fa sempre più evidente, in tal modo, la volontà di accentrare il servizio pubblico nei capoluoghi della regione e a Città di Castello, esponendo l’utenza al rischio di non vedersi tutelati in caso di emergenza a causa della lontananza di questi centri dalla periferia, e sottoponendo i lavoratori rimasti a turni massacranti per gestire anche le situazioni più ordinarie. Tale accentramento, a sua volta, è sintomo della politica scellerata portata avanti a livello nazionale da ormai più di vent’anni, che svende il servizio pubblico aprendo l’ingresso dei privati nel mercato della sanità, e costringe migliaia di cittadini a dover pagare una struttura privata per vedersi garantito un servizio che il pubblico può erogare solo con mesi di attesa e decine di chilometri da percorrere.
Il FGC e i lavoratori hanno pertanto organizzato una raccolta firme presso il presidio pubblico tenutosi stamattina, per difendere l’ospedale pubblico e rendere di nuovo fruibili i servizi che sono stati soppressi o depotenziati: le centinaia di firme raccolte in poche ore sono la testimonianza di quanto sia sentito il pericolo di perdere la tutela del diritto alla Salute, e di quanto i lavoratori della sanità non solo di Umbertide, ma di tutti i territori umbri sottoposti alla dismissione del servizio sanitario pubblico, siano passati da “eroi” a vittime sacrificali di un sistema che, convertito al profitto, non guarda in faccia a nessuno.

GIU’ LE MANI DALL’OSPEDALE DI UMBERTIDE!
LA SANITA’ E’ UN DIRITTO, NON SI SCAMBIA CON IL PROFITTO!