Fase 2, Tesei: “Pronto protocollo da presentare a livello nazionale”

 

La Regione Umbria come modello nazionale per la fase 2 dell’emergenza coronavirus. Lo ha detto a più riprese la presidente Donatella Tesei nella conferenza stampa di questa mattina. “La settimana prossima proporremo un protocollo al tavolo delle regioni perché abbiamo delle caratterizzazioni che ci rendono in qualche modo unici”. Oltre al fatto che l’Umbria e gli umbri hanno lavorato e si sono comportati benissimo nella prima fase dell’emergenza, il che ha portato ad affrontare una situazione che al momento è tranquilla. 

 

La presidente ha voluto anche ricordare “la collaborazione importante con l’Università di Perugia, che ha iniziato a produrre reagenti che saranno particolarmente utili nella seconda fase, in cui dovremo seguire – come abbiamo fatto finora – le direttive che arriveranno dal Governo”. 

 

La parola è poi passata al prefetto di Perugia, Claudio Sgaraglia, che ha voluto ricordare l’attività compiuta in questo periodo e spiegare cosa si sta facendo in questo momento: “Intanto, permettetevi di dire come gli umbri abbiano mostrato grande senso di responsabilità in questa fase 1. Ora siamo pronti alla fase 2. Abbiamo già fatto tavoli per evitare infiltrazioni mafiose, usura e per concordare le modalità di avvio della seconda fase. Stiamo inoltre monitorando le imprese che possono continuare la loro attività in base di codici Ateco. E abbiamo fatto tavoli di lavoro con sindacati e associazioni imprenditoriali per concordare la sicurezza nelle attività da parte dei lavoratori nella fase che verrà”. 

 

Presenta alla conferenza stampa anche il Magnifico Rettore dell’Università di Perugia, Maurizio Oliviero: “Siamo ancora in una fase di emergenza importante, nessuno sa dirci quando potremo uscirne. L’Umbria, condividendo strategie tutti insieme, ne ha tratto benefici. Noi abbiamo collaborato e abbiamo trovato una risposta importante da parte delle istituzioni. Grande collaborazione è arrivata pure dagli studenti, da quelli fuori sede, dai docenti e dal personale amministrativo dell’università. Nella fase 2 dovremo rimettere in moto ciò che serve, pur sapendo che l’emergenza non è terminata. Sappiamo come nella seconda fase ci possa essere un aumento dei contagi, dobbiamo quindi ragionare su come minimizzarla”.

 

Oliviero ha proseguito: “La salute è il faro dei nostri ragionamenti. Dobbiamo quindi pensare a tutto ciò che servirà dal 4 maggio in poi: mascherine e guanto, i reagenti. Servono materiali protettivi per il contenimento del contagio e approvvigionarci dei materiali che saranno indispensabili. L’Umbria può mettere in campo situazioni non ripetibili: una prima fase ordinata, sotto controllo, quantità di competenze importanti, rete che va dall’artigiano alla grande impresa. Per questo motivo, vogliamo portare all’attenzione un protocollo che possa servire a tutta Italia. Con la Regione abbiamo costituito un Gruppo operativo di supporto (Gos) che si occuperà di reagenti, mascherine da utilizzare, dispositivi di sicurezza individuali, disinfettanti e anti virali da utilizzare e che già sappiamo produrre”.