Todi, imprenditori ancora una volta sul piede di guerra per i problemi della mobilità

 

Confcommercio Todi ha sollecitato l’amministrazione comunale ad intervenire con la massima urgenza

 

Gli annosi problemi di mobilità verso il centro storico di Todi, con l’ascensore di Porta Orvietana che funziona a singhiozzo e la mancanza di soluzioni alternative come l’ascensore verticale di cui non c’è ancora traccia, agitano gli animi degli imprenditori.

In una lettera inviata all’amministrazione comunale, Confcommercio Todi dichiara di essere costretta, suo malgrado, a sottolineare ancora una volta la necessità di risposte urgenti, soprattutto in vista delle iniziative per il Natale che partiranno la prima settimana di dicembre, con le luminarie e la casa di Babbo Natale in Piazza.

“L’ascensore di Porta Orvietana – scrive Confcommercio Todi – non garantisce il corretto servizio per il centro storico a causa di guasti continui: nel 2019, l’impianto ha per questo funzionato correttamente solo da metà aprile a metà ottobre.

Nonostante gli sforzi profusi per risolvere la situazione, siamo sempre al solito punto: pulmino ogni 15 minuti o peggio, persone in vistoso calo al centro storico, lamentele di ogni genere sia da parte dei commercianti che da parte dei residenti”.

Alle proteste di Confcommercio, ha risposto oggi con una mail l’assessore Baglioni, affermando che il pezzo da sostituire sarà orientativamente pronto per il prossimo 20 novembre, ma al contempo riservandosi maggiore precisione sulle tempistiche per l’inizio della prossima settimana.

Il tempo però stringe, proprio in vista delle prossime Festività che dovrebbero dare un po’ di ossigeno alle attività commerciali ed essere pienamente godute dai residenti che vogliono vivere il centro storico.

Nella sua lettera all’amministrazione comunale, Confcommercio Todi ha insomma evidenziato un quadro complessivo di confusione e disagio, confermando inoltre la propria contrarietà alla messa in funzione del varco della Consolazione, almeno fino a quando non sarà ampiamente testata l’affidabilità dell’impianto di risalita di Porta Orvietana, che dovrà essere dimostrata con un tempo di funzionamento continuativo, escluso le manutenzioni ordinarie, non inferiore ad un anno.

E ha concluso con una domanda alla quale ancora il Comune non ha dato una risposta: a che punto è la progettazione del nuovo ascensore verticale, promesso per la fine del 2020?”