Appello Onmic Umbria a politica: ancora lontani da regione a misura disabili, serve figura ‘disability

 

Babucci prenderà parte a incontro organizzato da Paola Fioroni (Lega) sulla disabilità

“C’è ancora tanto da fare affinché l’Umbria si possa dire una regione a misura di disabili e uno dei passi fondamentali è riconoscere e rendere operativa la figura del ‘disability manager’: un professionista della disabilità, che favorisca l’autonomia della persona nelle varie sfere delle vita, che supporti le famiglie e che rivesta anche il ruolo di educatore e ‘controllore’ delle istituzioni nelle azioni portate vanti da queste a favore dei meno fortunati”.

Ad affermarlo Stefano Babucci, presidente della sezione umbra dell’Opera nazionale mutilati e invalidi civili che, a circa una settimana dal voto del 27 ottobre, fa un ‘appello’ a chi siederà sui banchi della Regione: “La disabilità non è una malattia virale ma può colpire tutti in qualunque momento e occorre avere rispetto, sensibilità e nobiltà d’animo nei confronti di chi l’affronta. Le istituzioni devono essere garanti di queste persone e devono avere lo spirito necessario, non soltanto assolvere al proprio dovere di funzionario o collaboratore ma lavorare con amore e giusta passione affiche le famiglie non si sentano abbandonate”.

E proprio sul tema della disabilità Babucci prenderà parte, lunedì 21 ottobre, alle 16.30, presso il centro congressi Quattrotorri di Ellera di Corciano, all’incontro-dibattito con le associazioni e le famiglie organizzato dalla candidata della Lega, Paola Fioroni. ‘Persone speciali: disability’ il tema del dibattito che vedrà la presenza dell’onorevole Virginio Caparvi, segretario regionale della Lega in Umbria, la candidata del centro destra alla presidenza della Regione Umbria, Donatella Tesei, l’onorevole Alessandra Locatelli, già ministro della famiglia e disabilità, il vicesindaco di Perugia, Gianluca Tuteri, il notaio Mario Biavati e il candidato della lega Stefano Pastorelli.

“Riconosciamo a Paola la sua grande sensibilità su questo tema – spiega Babucci -, anche in virtù della sua grande esperienza nel sociale e umanità. Con lei abbiamo avuto un confronto costruttivo con l’intento di migliorare, dal punto di vista culturale, comportamentale e istituzionale la qualità della vita dei disabili e con lei abbiamo parlato della fondamentale importanza della figura del ‘disability manager’”.

Tra le priorità Babucci sottolinea poi la necessità di snellire l’iter burocratico perché “alla disabilità si aggiungono anche le difficoltà legate alla burocrazia, che ti demoralizza, ti impressiona, non ti permette di vedere la luce e questo è desolante: faccio l’esempio dell’iter burocratico che il disabile deve affrontare per l’ottenimento delle protesi e degli ausili presidi e sul quale c’è tanto da lavorare”.

“Non si può tagliare sui bisogni dei disabili – prosegue – che spesso non si vedono riconosciuti i propri diritti per una logica di risorse. Una persona inerme e debole non sempre ha la forza per portare avanti le proprie battaglie e ‘sostegno’ deve essere la parola d’ordine da parte degli amministratori nei confronti delle famiglie, non solo economico ma anche umano. Penso anche ai bambini, ai giovani e agli adolescenti che devono affrontare la disabilità e ai quali molte volte manca sostegno e professionalità. A partire dal sistema scolastico, all’interno del quale bisogna individuare persone competenti che abbiano quelle affinità a sposare il lavoro che fanno, che ammetto non essere facile. La classe politica deve avere la formazione e la preparazione per poter individuare soggetti con le giuste caratteristiche, attraverso la meritocrazia e non attraverso altri meccanismi malati di facili interessi”.

Babucci conclude sottolineando la “penalizzazione dei meno fortunati anche dal punto di vista sportivo, perché non ci sono infrastrutture idonee e capaci ad asservire meglio quelle che sono le disabilità: si parla esclusivamente di strutture private per poter far fare delle attività sportive ai disabili e questo è intollerabile”.