Intervento Andrea Vannini – Candidato Al Consiglio Regionale nella lista del PD

 

Permettete, dopo aver ascoltato sproloqui e baggianate sul sistema caccia da parte di Candidati al Consiglio regionale, che di quello poco o nulla conoscono e sanno, a me, dalla genealogia venatoria inappuntabile, che dica la mia; me lo consente infatti una tradizione ed una cultura familiare per la quale gli avi Vannini hanno praticato la caccia alla lepre ed al capanno, la seconda generazione quella con gli ausiliari da ferma ed un poco tutti, soprattutto gli zii paterni, alla palomba, al piccione selvatico di passo, la quale tecnica, per quello che ricordo, tra i capanni in cielo, i voli dei volantini e l’amicizia di squadra, ha lasciato in me un ricordo indelebile.

Un ricordo perché, dopo la precocissima licenza, ho dovuto sospendere per motivi di lavoro.

Voglio perciò dire poche cose in merito al fatto che il sistema caccia venga percepito e non solo dai non-cacciatori come un problema ed al come cercare di risolvere tale questione: per l’intanto che nei prossimi cinque anni di lavoro in Regione si dovrà dare una interpretazione al personaggio cacciatore come “figura sociale”, cioè impegnato sempre di più in una tutela dell’ambiente a tutto tondo, in coordinamento con altre professioni di settore.

Insomma una figura efficiente ed efficace nella salvaguardia dell’equilibrio animale nell’ambiente ed in questo senso, tra l’altro, occorrerà rivedere, incrementandola, la lotta alle specie opportunistiche, delle quali alcune specie stanno oggettivamente sovrappopolando in maniera destruente il nostro territorio.

Quanto ai Calendari, senza entrare nel merito di una vicenda che ha del surreale, mi sento solo di riaffermare la esigenza, più complessiva a dire il vero, di eliminare a livello nazionale, i TAR, organismo non certamente “facilitatore”, che, tanto per complicarci la vita ulteriormente, abbiamo solo in Italia (!).

Gli eletti in Consiglio Regionale dovranno poi, con sollecitudine dedicarsi alla ridefinizione dei criteri per creare una ART ( area di rispetto temporaneo): è assurdo infatti che per ciò, per una zona che ha una durata massima di anni 8 ( 4 + 4 rinnovabili) serva il 100% dell’autorizzazione del proprietario del fondo mentre per una zona ripopolamento e cattura, che ha una durata illimitata, basta il 60% del parere dei proprietari.

Da ultimo, ma questo è soltanto il primo dei miei interventi in tema, occorrerà dare attuazione al PFVR, iniziando dalla gestione ordinata della piccola selvaggina stanziale fino al completamento di quella della specie cinghiale, etc.

Mi piace poi sottolineare come una gestione finalmente coordinata tra Enti Parco ed AmbitiTerritoriali possa, nel concreto, non solo consentire la tanto decantata ma mai incentivata cinofilia sportiva, ma anche dare attuazione a pratiche concrete di salvaguardia ambientale, una cultura che, anch’essa, per mia fortuna, fa parte del bagaglio tradizionale della mia famiglia.

Andrea Vannini – Candidato Consiglio Regionale PD