Comunicato stampa di Todi Civica :”Non si può parlare di mobilità, senza prima definire un progetto complessivo per la città di Todi”

 

          C’È UN TEMPO PER TUTTO

“Non si può parlare di mobilità, senza prima definire un progetto complessivo per la città di Todi”ha affermato nel corso del Consiglio Comunale Grande la Presidente della Confcommercio di Todi. Affermazione corretta e condivisibile, ma che arriva con un anno e mezzo di ritardo! C’è un fase ben precisa in cui una forza politica, una coalizione, un candidato Sindaco presentano il proprio progetto di città agli elettori. Quella fase si chiama campagna elettorale. Ma se ai  programmi, ai progetti e ad  una visione d’insieme si preferiscono i simboli, i partiti, la “casacca”, il risultato è che a legislatura avviata ci si possa rendere conto di non conoscere la reale volontà di chi governa. Questa è la sintesi di quanto sta accadendo a Todi e chi, come noi, si è battuto per affermare le idee sulla logica dei partiti, prende atto, a malincuore, di quanto accade. Conveniamo sul fatto che  un’ amministrazione sia chiamata, con responsabilità, a portare avanti e difendere gli impegni assunti con gli elettori, partecipando i propri progetti, ma avendo chiaro l’obiettivo. Quello che non capiamo, però, è che, atti ritenuti strategici dall’attuale Governo cittadino ( centro commerciale di Ponterio, tassa di soggiorno, attivazione varco elettronico) sono diventati tali il giorno dopo le elezioni. Se davvero si voleva vincere sulla base di questi impegni perché non si sono scritti nel programma elettorale?  Che non ci sia un progetto di città non lo diciamo noi, ma la Confcommercio. Si continuano a spendere 250 mila euro per il Todifestival e migliaia di euro in eventi inutili, non si investe su politiche di crescita e sviluppo, sulla piccola media impresa, sull’artigianato, sull’agricoltura. Tutto gira in funzione di un economia che,secondo il centrodestra, dovrebbe reggersi solo sul turismo, ma poi si deve riconoscere il rimborso della Tari alle strutture ricettive per sostenerle. Si pensa di costruire il centro storico a misura di turista, non capendo che le attività commerciali vivono dieci mesi all’anno soprattutto grazie ai tuderti. Noi avevamo un altra idea di città e ogni giorno che passa siamo più convinti fosse quella giusta.