IL BILANCIO DI FINE MANDATO DEL PRESIDENTE USCENTE DEL CDA VERALLI CORTESI (2^ PARTE).

 

Continuando nell’illustrazione dei risultati raggiunti nel corso del mandato si illustrano quelli sugli altri due grandi temi.

LA GESTIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE – Negli anni 2015 e 2016 è stato raggiunto l’ importante obiettivo di  incrementare i proventi ritraibili dalla gestione del patrimonio immobiliare disponibile ed, in particolare per questo Ente, dei terreni agricoli coltivabili. Nell’arco del biennio sono stati riaffittati complessivamente circa 710 ettari di terreni agricoli ( pari a quasi l’80 per cento dei terreni coltivabili), senza poter più disporre dei nuovi titoli PAC da affittare, eppure riuscendo a realizzare un apprezzabile incremento dei proventi nell’ordine di circa 180 mila euro annui per i successivi 6 anni fino al novembre 2021 e novembre 2022.  Oltre a vari altri affitti di fondi rustici  e  rinnovi o nuove locazioni di immobili urbani di varie entità e in genere più modeste, si segnalano i rinnovi automatici fino al 2022 dei due piccoli negozi in Roma per canoni di oltre 25.000 euro annue. Dopo l’avvenuto affitto all’asta pubblica per 5 anni fino al dicembre 2020 di oltre 39 ettari di terreno boschivo per usi venatori in fraz. Montenero, con ricorso giurisdizionale ma vinto dall’Ente, in questi primi mesi del 2018 è stato anche possibile stipulare la il contratto di proroga della cessione dei diritti per la gestione dell’Azienda agrituristico venatoria Montenero fino al dicembre 2020 come da richiesta ed è  ora  in fase di conclusione anche il nuovo contratto di locazione a trattativa privata, a seguito di asta deserta, del complesso immobiliare costituito da un bel casale di quasi 300 mq ed area di pertinenza di quasi 6.000 mq  in loc. Costepelate sempre di Montenero per uso diverso dall’abitativo, a condizioni economiche  migliorate e con durata fino al luglio 2024, rinnovabile per ulteriori 7 anni. Le maggiori entrate derivanti dagli importanti risultati raggiunti in questi anni nella gestione del patrimonio immobiliare rafforzano e garantiscono la stabilità degli equilibri di bilancio dell’Ente, che sono così assicurati almeno nel medio periodo, fin ben oltre anche la scadenza naturale dell’attuale Consiglio di Amministrazione, a fronte della totalità dei costi da sostenere per la realizzazione delle finalità istituzionali. Tra tali costi è evidentemente compreso anche quello degli interessi di ammortamento  dei mutui contratti in passato per investimenti e soprattutto di quello per adeguare ed ampliare il complesso immobiliare di Cappuccini destinato alla produzione ed erogazione dell’importante servizio socio-sanitario di Residenza protetta per anziani. Sono infatti gli investimenti sugli immobili destinati o da destinarsi a servizi socio-sanitari, socio-assistenziali e socio-educativi   quelli più necessari e che dovrebbero  fare prioritariamente sia gli attuali enti assistenziali che le nuove Aziende pubbliche di servizi alla persona (ASP).

 

GLI INVESTIMENTI PER OPERE E INTERVENTI – Questa Amministrazione, nel quadriennio del suo mandato interrotto anticipatamente, ha investito consistenti risorse finanziarie per il miglioramento della Residenza protetta e delle sue pertinenze all’interno del complesso immobiliare di Cappuccini.  Sono stati investiti sulla struttura residenziale socio-sanitaria e  sue pertinenze fondi per complessivi 480.520 euro che, sommati  ai 14.099 euro investiti per la bonifica ambientale dell’ex centro zootecnico di Pantalla, fanno un totale di 494.619 euro investiti, oltre i 94. 683 euro  finora solo programmati per il completamento dei restauri dei dipinti nella Chiesa della struttura. Tali risorse sono state reperite  per 150.000 euro da fondi europei assegnati dalla Regione Umbria, per 25.000 euro da due contributi concessi dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e per 319.619 euro da avanzi di amministrazione o da stanziamenti straordinari di bilancio dell’Ente, senza mai ricorrere a nuovo indebitamento.

 I relativi interventi sono stati programmati, progettati, affidati,  realizzati o sono in fase di esecuzione in questi quasi quattro anni di efficace azione di governo e d’indirizzo da parte del Consiglio di Amministrazione e del Presidente dell’Ente e di efficiente azione amministrativa e gestionale dei due funzionari Responsabili di Servizio con P.O. e poteri di natura dirigenziale e della piccola ma ora professionalmente cresciuta struttura organizzativa, attraverso un modo di funzionare dell’Ente completamente innovato e molto simile a quello previsto per le nuove ASP. I singoli lavori e interventi sono specificati nell’elenco allegato A).

Infine, sulla questione del RIORDINO DELLE EX-IPAB TUDERTI, ci preme di rivendicare il risultato, anche se parziale ma non scontato, di  essere riusciti a predisporre, perfezionare, adottare e presentare, entro il termine stabilito del 13 marzo 2017, alla Regione Umbria per l’approvazione definitiva un consistente progetto di fusione delle due Ipab e di trasformazione in unica Azienda di Servizi alla Persona (ASP) ed un nuovo Statuto dell’ASP ben articolato,  in piena aderenza ed attuazione delle nuove linee d’indirizzo del Consiglio comunale dell’aprile 2015 che, tra l’altro, parlano esplicitamente di fusione tra i due enti e non di  accorpamenti o altro.

Quello che purtroppo è mancato è stato, da una parte, la capacità della “politica”, pur ripetutamente sollecitata fino all’ultima legge di bilancio 2018, di far ripristinare temporaneamente le originarie agevolazioni tributarie e, dall’altra,  proprio un ruolo attivo del Comune per cercare comunque di raggiungere l’obiettivo anche attraverso l’ulteriore via della fusione per incorporazione proposta a ragione da Veralli Cortesi ad Etab e al Comune con lettera del 13 maggio 2017, sotto elezioni comunali, ma  riconfermata anche dopo con lettera del 19 luglio 2017. Tale proposta che, tra l’altro, non cambiava la sostanza dell’operazione istituzionale,  non è stata accolta da Etab come da note del 13 e 24 luglio 2017 ma, in più, sulla stessa proposta il Comune di Todi  non risulta aver poi messo in campo alcuna azione utile per cercare di centrare l’obiettivo strategico fissato negli anni 2010, 2012 e 2015 dal Consiglio comunale stesso.  Si è invece arrivati, dopo ben otto mesi che sarebbero bastati ed avanzati per la modifica del progetto di fusione che, tra l’altro, risulta tuttora in fase d’istruttoria presso la Regione, alla seduta del Consiglio comunale del 24 marzo 2018, che ha sancito in maniera ufficiale la linea, come sopra già in essere dal mese di  luglio scorso, di rinunciare a perseguire in tutti i modi possibili l’obiettivo dell’ASP unica fissato dal Comune stesso preferendo, a quanto sembra, il mantenimento dello status quo.

Il Presidente uscente Gentili