UMBRIA MOBILITÀ: “PROGETTO SBAGLIATO FIN DALL’INIZIO. LA COMMISSIONE DI INCHIESTA FARÀ CHIAREZZA SUGLI ERRORI COMMESSI” – CONFERENZA STAMPA DI ANDREA LIBERATI E MARIA GRAZIA CARBONARI (M5S) A PALAZZO CESARONI

 

“La Commissione di inchiesta su Umbria
Mobilità, che le opposizioni consiliari hanno richiesto, deve essere
attivata immediatamente, per fare finalmente chiarezza non solo sulla
chiusura della ferrovia regionale, ma su un progetto di unificazione del
trasporto pubblico locale nato male e terminato ancora peggio”. Lo hanno
chiesto, durante la conferenza stampa che si è svolta a Palazzo Cesaroni, i
consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati e Maria Grazia
Carbonari.

Per Liberati e Carbonari sarebbe opportuno che “la Giunta di palazzo Donini
mettesse le proprie auto blu al servizio di studenti e pendolari a cui, con
la chiusura della ferrovia regionale, è stato tolto un servizio di trasporto
essenziale”.

Gli esponenti dell’opposizione all’Assemblea legislativa dell’Umbria hanno
ripercorso le vicende che hanno portato alla chiusura della ex Fcu,
rimarcando quanto emerso dai lavori della Seconda commissione “in relazione
al mancato utilizzo dei fondi che la Regione assegnava ad Umbria Mobilità
per la manutenzione della linea ferroviaria, ma che venivano destinati ad
altro, portando così la linea al degrado, obbligando alla riduzione della
velocità e poi alla interruzione del servizio su ferro. La Corte dei Conti –
hanno spiegato – ha evidenziato che Umbria Mobilità non ha rispettato il
piano di rimborso del prestito ricevuto dalla Regione, da cui riceveva
comunque 4,8 milioni di euro all’anno. L’esigenza di fare chiarezza, però,
non riguarda soltanto gli ultimi avvenimenti, ma l’intera storia di Umbria
Mobilità, nata dalla fusione delle vecchie società di trasporto pubblico,
alcune con una gestione razionale ed altre meno. Probabilmente le
inefficienze del trasporto su gomma si sono ripercosse sulla ferrovia
regionale, a cui sono state sottratte le risorse necessarie per tenere aperta
l’infrastruttura”.

Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari hanno poi criticato la maggioranza
consiliare perché “non ha designato il proprio terzo rappresentante nella
Commissione di inchiesta, bloccandone di fatto l’attivazione. È invece
quanto mai necessario rendere operativo l’organismo di indagine, per capire,
tra l’altro, quanto e quale personale verrà trasferito dalla ex Fcu a Rfi e
quali professionalità invece resteranno in Umbria mobilità per poi dare
vita alla prevista Agenzia regionale per il trasporto pubblico”.

“Siamo di fronte – hanno rimarcato durante l’incontro – ad un nuovo e
plateale fallimento della politica. Vorremmo capire perché la linea Ponte
San Giovanni-Sant’Anna è stata chiusa a febbraio e poi non sono mai partiti
i lavori, neppure quelli di sminamento. Andrebbe spiegato perché si continua
a parlare di una ristrutturazione solo parziale della linea e perché vengono
date rassicurazioni sulla data di apertura (nel 2018) quando è chiaro che ci
vorranno almeno 4 anni solo per ripristinare 45 chilometri. Il Piano
trasporti dovrebbe essere aggiornato alla nuova situazione, che vede il
trasporto pubblico interamente incentrato sulla gomma”.

Erano presenti all’incontro con i media regionali anche il senatore Stefano
Lucidi e il consigliere comunale M5S di Terni Federico Pasculli.