Ballottaggio, appello al voto: scegliete voi, scegliete noi

 

E’ arrivato il momento di scegliere. E per scegliere, in maniera sana e corretta, oltre ad avere di fronte almeno due alternative, occorre essere informati. Conoscere cosa si può scegliere.

La lista civica “Todi per la famiglia” ha sviluppato la sua campagna elettorale su temi concreti, analizzando problemi reali e proponendo soluzioni possibili. Lo abbiamo fatto mettendo al centro della riflessione esperienze vissute, condivise. E’ stato così per la scuola, per le tariffe dei servizi pubblici, per le battaglie su quelli che noi riteniamo valori non negoziabili, come il diritto alla vita o quello dei genitori di educare i propri figli.

Il cuore della nostra proposta è la “rivoluzione” del fattore famiglia. Significa che la tassazione dei cittadini e la compartecipazione alla spesa per i servizi pubblici (dalla mensa scolastica ai rifiuti) non saranno più calibrate soltanto sul reddito prodotto, ma terranno conto anche di altri elementi (il numero di figli, la presenza in casa di persone anziane o con disabilità) modulando una no tax area che si allarghi in base alla composizione del nucleo famigliare e cercando di favorire le famiglie con una prole più numerosa.

Perché queste, riteniamo, fanno un investimento sul futuro di una intera comunità e dunque vanno sostenute.

Abbiamo parlato della necessità di introdurre tariffe puntuali: si paga per quanta immondizia si produce o per quanta acqua si consuma. Sviluppando allo stesso tempo azioni che premino chi ricicla e chi non spreca. Come, tra l’altro, prevede un regolamento introdotto dalla Regione Umbria nel 2011 e mai applicato.

Abbiamo proposto l’adozione di un progetto di sostegno per tutte quelle ragazze e quelle donne che, di fronte ad una gravidanza “indesiderata”, possano avere un’alternativa rispetto all’aborto. Questo non solo perché ogni vita è preziosa ma perché è la stessa legge sulle Ivg che prevede di intervenire per provare ad eliminare tutte le possibili cause che potrebbero spingere ad una interruzione di gravidanza.

Abbiamo proposto di introdurre limiti veri e seri per contrastare la piaga del gioco d’azzardo patologico. Una malattia che colpisce diecimila umbri e che va affrontata prima che diventi una piaga sociale e un fenomeno criminale incontrastabile.

Abbiamo sollecitato la necessità di reintrodurre in maniera efficace lo strumento dell’affido famigliare. Non solo per tutti quei bambini e ragazzi che oggi vengono allontanati dalle famiglie di origine. Ma anche per cercare di anticipare un altro fenomeno che, altrimenti, ci esploderà fra le mani: quello dei minori stranieri non accompagnati. Il nostro obiettivo è soltanto quello di fare in modo che la legge venga rispettata nel passaggio in cui prevede che «…il minore temporaneamente privo di un ambiente familiare idoneo (…) è affidato ad una famiglia, preferibilmente con figli minori, o ad una persona singola, in grado di assicurargli il mantenimento, l’educazione, l’istruzione e le relazioni affettive di cui egli ha bisogno».

Abbiamo, insomma, immaginato la possibilità di costruire una città a misura di famiglia, consapevoli del fatto che abbassare i carichi fiscali, potenziare i servizi e introdurne di nuovi, significa mettere benzina nel motore dello sviluppo. Significa liberare risorse che poi tornano in circolo perché le famiglie ricominciano a spendere. Significa diventare attrattivi verso chi è magari in cerca di un posto dove costruire il proprio futuro. Significa anche offrire qualche elemento in più per chi viene a Todi come turista.

Non siamo populisti, non strumentalizziamo nulla. Non siamo neppure maschilisti, medievali o ultracattolici (perché, si può essere cattolici fino a un certo punto e poi basta?). E la famiglia non è un tema di destra. Pagare meno tasse, avere servizi efficienti, scuole dove c’è posto per tutti e città accoglienti è interesse di tutti.

Al centrodestra locale, e al candidato sindaco Antonino Ruggiano, va il merito di avere prima sollecitato e poi accolto queste proposte. Alla sinistra, locale, regionale e nazionale, va forse ascritta la responsabilità di avere contribuito a demolire la famiglia a livello fiscale, giuridico e legislativo.

Quello che chiediamo agli elettori è di scegliere non in base a slogan, proclami, accuse o offese.

Ma in base ad un programma scritto nero su bianco dal momento in cui “Todi per la famiglia” si è presentata alla comunità. Questi sono i punti del programma della coalizione. Questa sarà la cornice della nostra azione amministrativa, a contorno di un quadro che – ce ne rendiamo conto – sarà molto più complesso, articolato e da costruire nel modo più collegiale possibile.

Per questo, domenica 25 giugno scegliete voi, scegliete noi.