Puntare sullo “sport” e sulla “prevenzione” potrebbe essere la sfida più convincente del futuro.
Il nostro Ministero della Salute riconosce allo sport ed all’esercizio fisico una valenza imprescindibile nel miglioramento della qualità della vita. Dichiara in particolare che “l’organismo umano non è nato per l’inattività: il movimento gli è connaturato. Una regolare attività fisica, anche di intensità moderata, contribuisce a migliorare tutti gli aspetti della qualità della vita. Al contrario, la scarsa attività fisica è implicata nell’insorgenza di alcuni tra i disturbi e le malattie oggi più frequenti” (fonte : www.salute.gov.it )
Ma siamo sicuri che stiamo facendo tutto ciò che si può perché i giovani di oggi possano invecchiare in modo attivo e in buona salute ?
Parlo dei giovani, perché, se è vero che possiamo fare “prevenzione” per quelle fasce di popolazione, che oggi si trovano nella terza e quarta età, è ancor più vero che, se orientiamo programmi e strategie al miglioramento della qualità di vita, nel lungo termine saranno proprio i giovani di oggi a trarne vantaggio e beneficio, e non solo dal punto di vista del benessere fisico e mentale.
Progettare e investire nella promozione capillare dell’attività sportiva, contribuirebbe infatti direttamente o indirettamente alla costruzione di un sostrato culturale e socio- economico idoneo per la realizzazione di quello “sviluppo sostenibile” di cui si sente tanto parlare.
Va evidenziato che lo sport ha anche una funzione educativa importante, promuove valori sociali fondamentali quali il rispetto, il fair-play, l’amicizia, la solidarietà; promuove l’integrazione e la coesione sociale, avvicina le comunità , ed è anche un grande settore economico in rapida espansione e può contribuire alla crescita e all’occupazione .
A livello territoriale, l’associazionismo e il volontariato sono grandi risorse da sostenere , valorizzare, motivare. Potrebbe essere utile e interessante promuovere politiche di coordinamento, che favoriscano progetti di sviluppo dei settori giovanili in tutte le discipline sportive, incentivino sinergie e condivisione di intenti, di idee, di iniziative, tra le varie associazioni sul territorio (il turismo sportivo in tante città è un segmento economico rilevante e andrebbe incentivato anche nella nostra città). Si povrebbe investire forse di più e meglio nella qualità di infrastrutture e servizi, e agevolare l’accesso allo sport da parte di tutti, anche dalle zone più decentrate.
Lo sport quindi come priorità urgente e trasversale, per chi ha la responsabilità di impostare strategie, programmi e politiche di intervento sul territorio, perché i nostri giovani invecchino socialmente attivi e in forma. “ Continuità “ con il lavoro pregresso e “sviluppo”, per una sfida a lungo termine !
Per il mio background di fisioterapista e di terapista dello sport nello sport professionistico da oltre 30 anni, concludo con una citazione tratta dalla Carta Olimpica, dedicata a tutti coloro che come me amano lo sport : “La pratica dello sport è un diritto dell’uomo. Ogni individuo deve avere la possibilità di praticare lo sport senza discriminazioni di alcun genere e nello spirito olimpico, che esige mutua comprensione, spirito di amicizia, solidarietà e fair-play.”
Leandro Palomba
candidato consigliere lista civica “Todi Cambia”
(fisioterapista , Presidente AIMTES Associazione Italiana Massaggiatori Sportivi e Terapisti dello Sport )