BIODIGESTORE FOLIGNO: “LA REGIONE RIPETE L’ERRORE DI S. ORSOLA” – CARBONARI (M5S): “ESCLUDENDO ASSOGGETTIBILITÀ A VIA APRE PORTA A PROBABILI RICORSI AL TAR”

 

download“Come fece per l’ampliamento della
discarica di Sant’Orsola, escludendo l’assoggettibilità a VIA (Valutazione
di impatto ambientale) del progetto, abusando della propria discrezionalità
ed aprendo la porta a ricorsi al TAR, anche per il biodigestore di Casone
(Foligno) la Regione si appresta a ripetere lo stesso errore”. Così il
consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Maria Grazia Carbonari che
evidenzia come “lo scrittore George Bernard Shaw era solito dire che ‘il
successo non consiste nel non commettere errori, ma nel non fare lo stesso
una seconda volta’”.

“Siamo sempre più convinti – commenta l’esponente del M5S – che in
Regione Umbria non si vuole assolutamente perseguire la strada del successo,
ma piuttosto aprire quella del ricorso (altrui) ai tribunali amministrativi.
Le recenti sentenze del TAR Umbria, relative alla discarica di S.Orsola –
spiega -, hanno chiarito che per poter escludere l’assoggettabilità a VIA
per un progetto riguardante i rifiuti (e, per analogia, l’assoggettabilità
a VAS per un Piano Rifiuti) occorre un grado di certezza circa l’assenza di
impatti negativi e che, in caso di incertezza o di impatto anche solo
potenziale, si deve ricorrere sempre e comunque alla procedura VIA in
ossequio al principio, di matrice comunitaria, di massima precauzione in
materia di tutela ambientale”.

“Il TAR – ricorda – ha annullato gli atti regionali e provinciali
riconoscendo che, da una parte, evidenziavano problematiche ambientali
indotte anche dal progetto assoggettato a verifica ma, da altra parte,
abusando di ampia discrezionalità avevano ritenuto ‘non necessario’
procedere con la VIA. La sentenza dice infatti che ‘i provvedimenti di
esclusione dalla VIA sono comunque sindacabili in caso di evidente assenza
dei presupposti previsti dalla legge (più in particolare, assenza di
certezze circa inesistenza di impatti negativi e significativi
sull’ambiente)’. Una situazione analoga – sottolinea – si sta verificando
per il caso del biodigestore previsto a Casone di Foligno. Infatti, a fronte
di una situazione generale critica in cui versa la zona di Casone per la
presenza di impianti inquinanti e di varie altre criticità ambientali (non
adeguatamente considerati) e delle caratteristiche dell’impianto, non certo
‘innocuo’, che vi si vorrebbe costruire, la Regione, con determina
dirigenziale (n.6049 del 20/8/15), ha ritenuto non dover assoggettare a VAS
la modifica del Piano Rifiuti ATI3 (peraltro approvata dall’Assemblea dei
Sindaci di ATI nel 2014, ovvero prima dell’atto regionale) che ha introdotto
e previsto la costruzione del biodigestore. Allo stesso modo – continua –
con determina dirigenziale (n.10125 del 22/12/15) anche il Servizio regionale
competente decide di non assoggettare a VIA il progetto del biodigestore.
Dall’atto risulta, peraltro, che il rappresentante del Comune di Foligno
avrebbe dichiarato ‘compatibile’ con il PRG quando, invece, è stato già
acclarato in atti ufficiali che per costruire tale opera si rende necessaria
una variante al PRG e anche su questo punto il M5S farà chiarezza nelle sedi
opportune”.

Per Carbonari, di fatto, quindi, “il biodigestore sarebbe stato oggetto di
verifiche superficiali e non certo approfondite come quelle che si effettuano
(o si dovrebbero effettuare) con le procedure VAS e VIA. Quindi non solo
sarebbe stato violato il principio comunitario di massima precauzione, ma
sarebbero state derogate tutte le norme nazionali e regionali che, in teoria,
dovrebbero consentire la tutela dell’ambiente e la massima trasparenza e
partecipazione. Da evidenziare infine il fatto – rileva – che la decisione
di non assoggettare a VAS la modifica del Piano Rifiuti ATI3 con la quale è
stato previsto il biodigestore di Casone è scaturita anche dal contenuto del
Rapporto preliminare ambientale (per la VAS) elaborato da ATI3”. “Nel
recente passato – puntualizza Carbonari -, in occasione della redazione del
Piano Rifiuti ATI3, la stessa ATI3, non possedendo competenze tecniche
specifiche in materia di VAS e VIA, è stata costretta a nominare quale
consulente esterno (incaricato della redazione dei Rapporti Preliminari e di
tutta la procedura necessaria) il Dott. Walter Ganapini, attuale Direttore di
ARPA Umbria. Il M5S verificherà quindi non solo se l’autore dei Rapporti
preliminari ambientali per la VAS e la VIA ha tenuto conto (o meno) delle
criticità ambientali già presenti nella zona di Casone e destinate ad
aggravarsi con il biodigestore, ma anche – conclude – se sussistono
incompatibilità tra l’autore dei suddetti Rapporti e le figure di vertice
degli Enti chiamati ad esprimersi sulla VAS e sulla VIA per il
biodigestore”.