Così come c’è Umbria (dei cittadini) ed Umbria (del Potere populista ) c’è pure PD umbro (fino a ieri) e PD umbro (da oggi in poi), o almeno quello che speriamo, che immaginiamo, che vogliamo dal prossimo Congresso.
L’ho ripetuto in tutte le salse dalla sconfitta in poi: occorre aprire una stagione di nuova rappresentanza, basata su un processo dinamico di rinnovamento interno, tramite un Congresso costruito anzitutto su di una fase di ascolto con gli iscritti ed i simpatizzanti che animano da sempre il Partito dal basso.
Quando richiesi le dimissioni di Verini lo feci perché pensavo (e lo penso ancora di più) che ciò poteva costituire un atto significativo verso un Partito che non privilegia più, come un fortino inaccessibile, la struttura del partito (e che perde iscritti).
Debbo dire che segnali positivi in questi mesi ci sono stati, come le attività di qualità politico-amministrativa dei nostri Sindaci e dei Consiglieri Regionali. Quasi tutti poiché qualcuno, anzi uno soltanto,è politicamente inesistente.
E quindi, chi ha orecchie grandi per intendere intenda, basta con le tessere aumentate dai soliti robottini teleguidati in maniera esponenziale in vista del Congresso, perché stavolta nulla sarà come prima.
Dovrà essere, il Congresso, il momento (ora o mai più?) di ricostruire e stabilizzare il vero e unico Partito dei Riformisti umbri, anzi, per meglio dire, la Casa dei Riformisti, aperta, operativa e rinnovata , con un Progetto solido per il futuro dell’Umbria, corredato di ogni percome e perché necessari, riempendo di contenuti efficienti ed efficaci ogni azione riformatrice che si vorrebbe promuovere.
Perciò, se mi convincono le due posizioni politiche già entrate nel dibattito, peraltro non alternative, di chi oggi ritiene che non esiste più il Pd manifestando una conseguente preoccupazione e di chi dice che il PD deve resistere sul pezzo della attività politica, chiarisco che a me interessa una scelta valoriale chiara su rinnovamento e rifondazione. E che, se non ci sarà, in automatico nascerà una opposizione forte ad ogni disegno restaurativo.
Andrea Vannini – Consigliere Comunale PD Todi