Donazioni di sangue in aumento, ma ancora insufficienti: Avis Umbria fa il punto

Al 30 novembre 35.916 donazioni, 1.204 in più del 2022. Acquistate 880 sacche fuori regione

 

Nel 2023 le donazioni di sangue sono aumentate, ma non sono ancora sufficienti a soddisfare il fabbisogno regionale tant’è che, a oggi, la Sanità dell’Umbria è stata costretta ad acquistare circa 880 sacche di sangue fuori regione per far fronte alle necessità. È questo, in sintesi, quanto è emerso dalla consueta conferenza stampa di fine anno di Avis Regionale Umbria, che si è tenuta lunedì 4 dicembre a palazzo Donini a Perugia. L’associazione umbra dei volontari del sangue ha così fatto il punto della situazione delle donazioni a livello regionale e illustrato le attività di sensibilizzazione messe in atto per stimolare le persone a questo gesto di solidarietà verso il prossimo. A relazionare per l’Avis Regionale Umbria è stato il presidente Enrico Marconi. Sono intervenuti poi: Michele Toniaccini, presidente di Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) Umbria, che ha ricordato l’accordo di collaborazione tra le due associazioni volto “a promuovere la cultura della donazione del sangue in tutti i comuni”; Raffella Sforza dell’Editoriale Campi, che ha illustrato le nuove edizioni dei tradizionali calendari Barbanera e Il Piccolo Barbanera realizzati in collaborazione con Avis Umbria; Marco Nulli, delegato nazionale del Comitato italiano scienze motorie per i rapporti con Avis, che ha illustrato il lavoro svolto dai dottori di scienze motorie, in accordo con Avis, per sensibilizzare ragazzi e studenti; Roberto Rettori, delegato per il settore Orientamento, tutorato e divulgazione scientifica dell’Università degli studi di Perugia, che ha illustrato il protocollo d’intesa recentemente sottoscritto tra l’ateneo e Avis Regionale Umbria per portare il messaggio di Avis tra studenti, docenti e personale universitario.

Rispetto al report sangue, i dati dicono che al 30 novembre le donazioni in Umbria sono state 35.916, 1.204 in più rispetto alle 34.712 del 2022 (+3,47%). Molto bene la situazione nella provincia di Perugia, con un aumento di donazioni del 4,88 per cento, pari a 1.424 donazioni (per un totale di 30.576 donazioni). Va peggio nella provincia di Terni, dove le donazioni sono calate del 3,96 per cento, cioè 220 donazioni in meno rispetto allo stesso periodo del 2022 (a oggi sono 5.340 rispetto alle 5.560 dello scorso anno). “Qui, dal mese di giugno – ha spiegato Marconi –, risentiamo del problema della Dengue, un’infezione che colpisce soprattutto nella città di Roma: e visto che nell’Orvietano e a Terni stessa molti donatori lavorano nella capitale, questi non possono donare sangue per evitare rischi di trasmissione. Ciò ha inciso molto”. “Nonostante il buon incremento di donazioni a livello regionale – ha aggiunto il presidente regionale di Avis – queste non sono però ancora sufficienti. Quest’anno, infatti, c’è stato un forte recupero degli interventi operatori che erano stato sospesi durante l’emergenza covid e, di conseguenza, un’impennata nella richiesta di sangue. Ciò, in alcuni momenti, ha provocato delle criticità e la necessità di approvvigionarsi fuori regione”.

Marconi ha sottolineato poi l’importanza del rinnovo da parte della Regione Umbria, nello scorso mese di ottobre, del nuovo Centro regionale sangue, un organismo con funzioni di studio, indirizzo, programmazione e controllo in ordine al sistema trasfusionale regionale. Al rinnovo di tale organismo, richiesto da tempo a gran voce da Avis, dovrà ora seguire, sempre da parte della Regione, la redazione e promulgazione del nuovo Piano regionale sangue e plasma, ossia del massimo atto di strutturazione e programmazione del sistema  trasfusionale. “Nelle scorse settimane è iniziata la discussione, proprio nell’ambito del Centro regionale sangue – ha reso noto Maroni – e, come Avis, tramite i nostri delegati in questo organismo, vogliamo dare il nostro contributo”.

In tale contesto Avis Umbria ha in questi mesi intensificato la sua attività di sensibilizzazione sul territorio, con accordi di collaborazione e tante iniziative tra cui la pubblicazione della nuova edizione dei calendari Barbanera e Il Piccolo Barbanera 2024. “Questa collaborazione che si rinnova di anno in anno – ha detto Sforza – ci consente di diffondere il più possibile i valori a cui crediamo tantissimo, il primo dei quali è la solidarietà. Il calendario Barbanera, poi, dà consigli quotidiani per vivere bene e individuare il momento giusto per compiere azioni con maggior profitto e ha box dedicati ai temi Avis. Il Piccolo Barbanera contiene invece una favola ecologica illustrata sul rapporto che dovremmo avere con la natura”. Il Piccolo Barbanera sarà distribuito anche  in allegato al Corriere dell’Umbria.