LA REGIONE UMBRIA PROPONE LA REVISIONE DELLA GEOGRAFIA GIUDIZIARIA MA TODI NON C’E

PARTITO DEMOCRATICO

CIVICIXTODI – CATTERINI SINDACO

SINISTRA PER TODI

“LA GIUNTA TESEI PORTA ALL’ATTENZIONE DEL PARLAMENTO I DISAGI CAUSATI AGLI ORVIETANI CON LA SOPPRESSIONE DEL TRIBUNALE.
NON UNA PAROLA SUI DISAGI SUBITI DAI TUDERTI E DALLA MEDIA VALLE DEL TEVERE A CAUSA DELL’ACCORPAMENTO AL TRIBUNALE DI SPOLETO”
Correva l’anno 2012 quando il Governo Monti, in piena crisi finanziaria e con lo spread alle stelle, decideva di chiudere tutte le sezioni distaccate di tribunale.
All’epoca Todi, già sede di Pretura, era sede distaccata del Tribunale di Perugia.
Con l’abolizione di tutte le sedi distaccate, Todi e tutta la Media Valle del Tevere (Marsciano e Deruta compresi!), furono accorpati al Tribunale di Spoleto.
L’operazione, almeno a livello locale, fu voluta e diretta da alcuni politici, primo tra tutti l’On.Benedetti Valentini (PdL ed ex Alleanza Nazionale) e trovò l’appoggio dell’amministrazione locale (Sindaco Antonino Ruggiano, all’epoca PdL ex Alleanza Nazionale).
Invero, Todi e la Media Valle del Tevere servivano al Tribunale di Spoleto per aumentare il bacino di utenza perché, numeri alla mano, il Tribunale di Spoleto, alla pari di quello di Orvieto, era destinato ad essere soppresso.
Alla fine Orvieto venne chiuso, passando sotto Terni, Spoleto rimase aperto acquistando tutti i territori della Media Valle del Tevere.
Per la Media Valle del Tevere, non me ne vogliano gli amici spoletini, la decisione fu una vera iattura, solo se si pensi alla mancanza di collegamenti ed al conseguente disagio per professionisti ed utenti.
Ora, a distanza di circa dieci anni, la Regione Umbria ha depositato un disegno di legge nel quale chiede la revisione della geografia giudiziaria (DDL n.710 “Modifiche al decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155, recante nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero”, attualmente all’esame della Commissione Giustizia del Senato).
Ma leggendo la relazione accompagnatoria predisposta dalla Regione, si capisce che l’unico obiettivo è quello di riaprire il Tribunale di Orvieto.
Neanche una parola sulle sezioni distaccate, anche se le motivazioni addotte per la riapertura del foro orvietano ben si attagliano ad altre realtà, prima tra tutte quella tuderte, in quanto il disagio provocato ai tuderti con la soppressione della sezione distaccata è pari se non superiore a quello subito dagli orvietani con la perdita del tribunale.
Ancora una volta la Regione ha compiuto una scelta senza evidentemente consultare i territori, tanto che la questione, a livello di istituzioni locali, non è mai stata oggetto di dibattito.
L’occasione è comunque propizia, quindi appare quanto mai necessario che l’amministrazione comunale, la città ,facciano quanto nelle proprie possibilità affinché le esigenze del territorio prevalgono sulle logiche di partito.
A meno che non si voglia prendere definitivamente atto che mentre alcune amministrazioni tentano, riuscendoci,di tutelare l’interesse dei territori, come nel caso di Spoleto all’epoca della soppressione dei tribunali, ancora oggi Spoleto con la battaglia per l’ospedale, altre amministrazioni (Todi?) accettano supinamente ogni decisione calata dall’alto.
Sindaco, Giunta ed Assessori competenti sono avvertiti: datevi da fare!