ELES Semiconductor Equipment S.p.A., società quotata su Euronext Growth Milan, e fornitore mondiale di soluzioni per il test dei dispositivi a semiconduttore (IC Integrated Circuits) con applicazioni Automotive e Mission Critical, ha co-finanziato quattro borse di dottorato di ricerca, rivolte ad altrettanti laureati in Ingegneria, incentrate sulle nuove tecnologie per l’elettronica ad alta affidabilità, che saranno impiegate su aerei, automobili e apparati per la produzione dell’energia.
L’iniziativa rafforza ulteriormente la sinergia tra il Gruppo ELES e il Dipartimento d’Ingegneria dell’Università di Perugia, con l’obiettivo di creare opportunità di ricerca in un settore strategico, quello dei dispositivi e dei relativi sistemi a semiconduttore, che sono alla base di tutti i principali dispositivi elettronici e microelettronici.
L’obiettivo, inoltre, è quello di rafforzare la collaborazione tra industria e mondo accademico, per formare le specifiche professionalità richieste dalle aziende che producono microchip.
Le domande di ammissione potranno essere presentate entro il 28 luglio prossimo.
Il percorso di dottorato, di durata triennale, oltre all’attività universitaria prevede anche lo svolgimento di un periodo di formazione sia nella sede dell’azienda tuderte che al Fraunhofer Institute for Electronic Nano Systems ENAS, Ente di ricerca tedesco di rilievo internazionale specializzato nel campo dei sistemi intelligenti e della loro integrazione per varie applicazioni.
“Il dottorato di ricerca – sottolinea Francesca Zaffarami, Amministratore delegato di ELES – rappresenta uno strumento privilegiato per affrontare le sfide dell’innovazione. I quattro dottorandi che saranno selezionati, avranno la possibilità di svolgere parte dell’attività di ricerca in azienda, lavorando in un team creativo e stimolante. Al termine del triennio di studio, ciascun dottorando avrà raggiunto la capacità di interpretare lo stato dell’arte e di innovare con originalità, doti preziosissime in tutta la filiera europea dell’elettronica”.
Lo European Chips Act stanzia 43 miliardi di euro con lo scopo di raddoppiare la produzione europea di semiconduttori entro il 2030.
“Se si vuole raggiungere un tale obiettivo – aggiunge Francesca Zaffarami – gli investimenti da soli non bastano: sarà necessario schierare una forza lavoro creativa e con doti di elevata qualificazione. In altri termini, il capitale umano farà la differenza”.
Le imprese produttrici di microchip sono realtà complesse che, per funzionare, hanno bisogno di ingegneri elettronici e informatici, fisici e chimici, tutte professionalità oggi molto ricercate dalle aziende.
“I chip del futuro, su cui sarà incentrata l’attività di ricerca, equipaggeranno aerei, automobili e sistemi per la produzione di energia – conclude Francesca Zaffarami – Occorre quindi investire sulla formazione di professionalità ad elevata specializzazione in modo da affrontare da protagonisti le sfide future così importanti per la competitività delle imprese”.