Comunicato stampa Gruppo Civici x Todi – Fabio Catterini

” Eravamo pieni di cinesi, ma non ce ne siamo accorti “

 

Il nostro intervento sull’analisi dei flussi turistici nel comprensorio di Todi nel periodo gennaio – maggio 2023 ha imposto la replica del Comune, ma la pezza è di gran lunga peggiore del buco.
Ricapitolando, i dati regionali certificano che nel periodo gennaio – maggio 2023, rispetto al 2019 (ultimo anno pre–pandemia), a fronte di un dato Regionale medio di arrivi pari a +3% e di presenze pari a +9% , Todi ha fatto registrare rispettivamente – 22,1% e – 6,7%.
A soffrire sono soprattutto le strutture alberghiere, che hanno sostanzialmente dimezzato gli arrivi (-48,1%), con il crollo degli arrivi degli stranieri (-77,4%, quindi 2.515 arrivi contro gli 11.124 del 2019).
E’ il dato di gran lunga peggiore di tutta la Regione!
L’ineffabile duo Ruggiano-Ranchicchio, si è trincerato dietro al dato del 2022 (quando erano ancora presenti le restrizioni covid-19) che vede complessivamente un +21,7% di arrivi e +16,2% di presenze, senza però menzionare la media regionale, ossia rispettivamente di +33% e +30,5%, quindi con un saldo negativo di almeno 12-15 punti.
Quanto all’impietoso raffronto con il 2019, ecco il colpo di scena: il calo di 9.000 unità circa è dovuto al mancato arrivo dei cinesi che alloggiavano presso una struttura del territorio!
Si trattava, questo è vero, di tour cinesi che sostavano per la notte a Todi, in forza di una convenzione con una struttura locale (i 9.000 cinesi dichiarati dal Comune su 5 mesi corrispondono all’incirca ad un autobus al giorno).
L’incidenza dei cinesi sull’economia locale era evidentemente limitata alla struttura interessata, in quanto arrivavano a sera tardi e partivano la mattina.
Che il dato statistico fosse falsato da questa particolarità, o anomalia, era noto a tutti, ma quando serviva a gonfiare i numeri, nessuno lo sottolineava.
Aspettando che il Comune confermi il numero preciso dei cinesi tramite i dati della tassa di soggiorno, le dichiarazioni del Vicesindaco con delega al Turismo, devono comunque farci riflettere, in quanto fanno luce sulla situazione del turismo.
Significano infatti che la capacità attrattiva del Tuderte, con riferimento agli stranieri, è limitata a poco più di 2.515 unità unità negli alberghi (la Valnerina, che è diventata la nostra diretta concorrente, ne conta 3.931 e l’Alta Valle del Tevere, altra nostra concorrente a livello di statistica, ne conta 3.756).
E’ il dato più basso della Regione (peggio di noi solo l’Amerino).
Quindi o abbiamo poche strutture e quelle che ci sono non sono concorrenziali (circostanza che può essere vera solo per target molto elevati), oppure la nostra proposta turistica non è attrattiva.
Quanto agli alberghi, è insoddisfacente anche il dato degli italiani, che conta 7.338 arrivi con una permanenza di 2 giorni, ancora una volta il dato regionale più basso dopo l’amerino.
Quindi complessivamente la domanda è: il piano turistico del territorio può reggersi su 26.036 arrivi ossia una media, su cinque mesi, di 173 turisti al giorno? Sarebbe il caso di interrogare, sul punto, gli operatori del settore.
La verità è che il Tuderte sia in arrivi che presenze è sotto alla media regionale e sta scendendo in tutte le statistiche. Ma di questo il duo Ranchicchio-Ruggiano non si rende conto.
Vedasi le dichiarazioni di alcuni mesi fa quando si è gridato al miracolo perché durante il fine settimana di Pasqua il circuito museale di Todi ha staccato, badate bene, addirittura 960 biglietti.
Peccato che, per dire, l’Opera del Duomo di Orvieto nei ponti di aprile e maggio ha staccato quasi 20.000 biglietti.
Ma allora è veramente tutta colpa dei cinesi?