Malato abbandonato, costretto a fare “l’autostop” per curarsi, spedito a centinaia di chilometri per un esame o una visita, mentre l’ospedale del territorio, struttura grande e nuovissima, viene progressivamente svuotata: è la denuncia che stamattina Cgil, Cisl e Uil hanno rilanciato con una manifestazione pubblica molto partecipata davanti all’ospedale della Media Valle del Tevere a Pantalla. Un luogo simbolo – secondo i sindacati – dell’abbandono della sanità pubblica sul territorio, che costringe i cittadini che ne hanno bisogno al “turismo sanitario” verso strutture molto lontane come gli ospedali di Branca e Città di Castello.
Nel corso del presidio, colorato da cartelli, manifesti e bandiere dei sindacati, sono intervenuti i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, quelli dei comitati in difesa della sanità pubblica sul territorio, amministratori locali (erano presenti i sindaci di San Venanzo, Monte Castello Vibio, Fratta Todina e un rappresentante della giunta di Massa Martana) e cittadini.
“Pantalla è un esempio plastico di come la sanità pubblica sia sotto attacco, in Umbria e nel Paese – ha detto Simone Pampanelli, segretario generale della Cgil di Perugia nel suo intervento conclusivo – e la manifestazione di oggi dimostra che la popolazione di questo territorio, come quella di tutta la regione, non intende più tollerare questo smantellamento. Per questo Cgil, Cisl e Uil proseguiranno la loro mobilitazione a partire dal Primo Maggio, che ci vedrà manifestare a Umbertide, per portare solidarietà alle popolazioni colpite dal recente sisma, e poi il 6 maggio a Bologna, per la grande manifestazione del centro Italia che vede tra i suoi punti centrali proprio la difesa della sanità pubblica e universale”.