GRUPPO CONSILIARE PD TODI :”può la nostra città continuare a spendere milioni di euro a pioggia e senza alcuna logica di programmazione ? “

” I DATI REGIONALI SUL TURISMO CERTIFICANO IL FALLIMENTO DEL MODELLO DI CITTÀ PROPOSTO DALLA GIUNTA RUGGIANO “

 

Ancora una volta la tronfia propaganda imbastita dal sindaco Ruggiano e dalla sua “corte dei miracoli” frana rovinosamente sotto il peso dei numeri e delle statistiche.

È di qualche giorno, infatti, la pubblicazione dei dati  elaborati da Turismatica, banca dati della Regione Umbria – relativalle statistiche sul turismo per l’anno 2022, i quali certificano l’assoluta primazia di Assisi nei flussi turistici regionali, con 1.207.704 visitatoriche riesce addirittura a superare il record risalente al periodo pre pandemia del 2019.

In questo contesto, Todi, con le sue 127.000 presenze turistiche, si colloca saldamente dietro Città di Castello e poco sopra Tuoro sul Trasimeno e Bastia Umbria, col comprensorio tuderte che riesce ad intercettare il 3,9% delle presenze turistiche in Umbria nel 2022 ed il 3,5% degli arrivi di turisti nel territorio regionale sempre nel medesimo anno.

Ci corre l’obbligo, dunque, di riproporre la seguente riflessione: può la nostra città continuare a spendere milioni di euro a pioggia e senza alcuna logica di programmazione e di sistema per raccogliere, alla fine, risultati mediocri e stentati? Può la nostra città destinare alle politiche culturali e del turismo contributi pubblici pari a quelli elargiti dal Comune di Foligno per vedere, alla fine, un numero di presenze turistiche inferiore a quello della Valnerina?

C’è un dato, poi, che riassume alla perfezione questa gestione fallimentare della cosa pubblica: i 4 milioni di euro spesi dall’amministrazione comunale nel quinquennio 2012-2017 per eventi, manifestazioni e contributi alle associazioni (in quest’ultimo caso senza mai emanare un avviso pubblico e, quindi, in uno stato di totale discrezionalità), con evidenti finalità clientelari.

L’amara verità è che Todi non può essere una città esclusivamente turistica, mancando delle infrastrutture e dei servizi necessari a questo status. Continuare su questa prospettiva invece di delineare un nuovo modello di sviluppo per la nostra città, a misura sia di turisti, ma, soprattutto, a misura di residenti, porterà il tessuto economico-sociale tuderte ad un declino sempre più spedito ed inesorabile.

Per citare la serie tv “Boris”, ecco cosa è divenuta Todi sotto il regno Ruggiano: “un paese di musichette mentre fuori c’è la morte”. Non bastano più, però, le prediche di un sindaco imbonitore ed illusionista per nascondere la dura realtà di una città sempre più impoverita e diseguale.