
Il fatto, poi, che l’oscena boutade di Donzelli fosse basata su documenti riservati fornitigli dal sottosegretario e compagno di partito Andrea Delmastro Delle Vedove rende ancora più grave e drammatica la vicenda in questione, visti i risvolti di sicurezza nazionale. Comportamenti da turisti della democrazia che la Presidente del Consiglio Meloni e lo stato maggiore di Fratelli d’Italia hanno ritenuto di non dover censurare, risultando, quindi, tacitamente approvati.
D’altronde, l’abitudine di Fratelli d’Italia a mettere gli interessi della propria casacca davanti a tutto difendendo anche l’indifendibile è ormai nota. Il caso di Todi ne è l’emblema, visto che per blindare la poltrona del vicesindaco Ranchicchio non si è esitato a determinare un blocco dell’azione amministrativa e a calpestare il Consiglio Comunale.
Il Partito Democratico si colloca all’opposto di questo modo di fare politica, orgoglioso di difendere le istituzioni prima di ogni cosa, lasciando volentieri a Fratelli d’Italia la bava alla bocca di Donzelli e l’attaccamento alla poltrona di Ranchicchio.