Partito Democratico Todi : ” SULLA VICENDA RANCHICCHIO È TEMPO DI PRODURRE GLI ATTI DOVUTI “

“…Alla luce di ciò, rinnoviamo l’invito al Sindaco e al Segretario Generale, ottemperando ai principi di legalità e trasparenza amministrative…”

 

L’eloquente lancio degli stracci interno alla maggioranza ha manifestato, dopo mesi di inqualificabili silenzi, lo scollegamento dalla realtà di Fratelli d’Italia (oramai appiattito sulla difesa con sconfinata arroganza dell’indifendibile Ranchicchio) e la dignità di singoli consiglieri comunali che, pur rimanendo incomprensibilmente a sostegno dell’amministrazione Ruggiano come Filippo Sordini, prendono atto, di fatto, di quanto denunciato dalle opposizioni e dal Partito Democratico sulla vicenda Ranchicchio fin da giugno.

Alla luce di ciò, rinnoviamo l’invito al Sindaco e al Segretario Generale, ottemperando ai principi di legalità e trasparenza amministrative, a garantire l’immediata conclusione del procedimento ex artt. 71 e ss. del DPR n. 445/2001 avviato nei confronti del vicesindaco Ranchicchio, anticipando di attivare ulteriormente gli organi competenti qualora ciò non intervenga in tempo utile per darne conto alla cittadinanza prima delle elezioni politiche

Ci corre l’obbligo di ricordare nuovamente l’esistenza di norme di legge e di un regolamento comunale “contro i furbetti”, voluto e votato dalla precedente amministrazione Ruggiano (sempre lesta a fare demagogia spicciola, specie se i bersagli sono i meno abbienti) applicato costantemente e senza la minima facoltatività ai comuni cittadini in caso di dichiarazioni non veritiere.

Sottolineiamo, infine, che estemporanee (nonché potenzialmente dilatorie) interlocuzioni con enti terzi ovvero ipotesi de facto transattive, lesive dell’erario comunale e votate dall’amministrazione nei confronti di un proprio membro in macroscopico conflitto di interessi, troveranno immediata segnalazione nelle sedi preposti.

Dopo settimane di stallo è venuto il tempo di recuperare integralmente il corso fisiologico dell’agire amministrativo su una vicenda che, se non avesse terremotato gli uffici comunali e bloccato l’attività amministrativa, ricorderebbe le migliori pagine del teatro dell’assurdo.