Patrizia Settimi,presidente Avis Todi : “Manca sangue, ma l’organizzazione del servizio sanitario rende difficile ottenere l’idoneità alla donazione”

Il problema riguarda sia chi vuole diventare donatore sia chi vuole continuare ad esserlo come ben illustra uno scritto pervenuto da un socio.

Donare è un atto che può rafforzare il proprio ego e regalare una illusoria gratificazione. La cosa non mi è congenita, ma donare sangue può portare sollievo, perlomeno fisico, a qualche sventurato. È per questo che non vorrei essere scoraggiato nel continuare in questo gesto solidale. Ora si dà il caso che avendo raggiunto la mia età mi si richieda un ECG per il quale ho richiesta medica da febbraio 2022. Potrei fare una nuova donazione a settembre 2022. Il CUP mi dà appuntamento per l’ECG a BRANCA in tarda primavera 2023. Io vivo a TODI, qualcosa mi sfugge. Un grazie di cuore a chi potrà aiutarmi a capire.”

Questa richiesta è giunta da un associato ad Avis Todi, ma illustra una situazione che tocca almeno tutti i soci Avis della Media Valle Tevere.Ci chiediamo: come è possibile? Come è giustificabile che non si riesca a garantire a un donatore la possibilità di fare una visita cardiologica in tempi ragionevoli e senza dover percorrere tanta strada con tutto ciò che questo comporta?Cerchiamo di attivarci al massimo per rispondere alle richieste di donazioni di sangue che giungono dal sistema sanitario e nello stesso tempo cerchiamo di sensibilizzare i nostri soci perché non perdano la motivazione a donare, ma di fronte a situazioni del genere ci troviamo “persi”.

La convenzione Avis – Regione Umbria prevede che il sistema sanitario si faccia promotore,a salvaguardia della salute dei malati che usufruiscono della donazione di sangue, di garantire quanto necessario per accertare l’idoneità del donatore. Perché allora non si riesce più a fare in modo che ciò avvenga nel minor tempo possibile e senza spedire i donatori in giro per l’Umbria?I soci Avis sono volontari e garantiscono un farmaco salvavita non replicabile in laboratorio, perché non si riesce a garantire una visita cardiologica in tempi brevi nell’ambito del distretto di appartenenza?

A questo punto tutti noi chiediamo: aiutateci a capire!