Comunicato stampa : ” Alle elezioni amministrative di domenica 12 giugno non ci sarà sulla scheda il simbolo di Todi per la famiglia..”

LA FOTO RIGUARDA IL SIMBOLO DI CINQUE ANNI OR SONO NON ESSENDO PRESENTE OGGI ALLE ELEZIONI DEL 12 GIUGNO

 

 

Non è stato possibile costruire una lista che ci permettesse di tentare una seconda esperienza come quella che cinque anni fa ci ha messo nelle condizioni di eleggere un consigliere comunale ed avere un membro nella giunta Ruggiano.

Quella che si sta per concludere è stata per noi un’esperienza molto importante e per questo non possiamo che ringraziare Alessia Marta, che ha guidato l’assessorato alle politiche sociali, e Gianni Perugini, che ha invece seguito i lavori del consiglio comunale, con impegno costante, attenzione e studio. Sono stati cinque anni intensi ma significativi, durante i quali abbiamo provato a trasferire nell’amministrazione le idee e i valori attorno ai quali abbiamo costruito il gruppo che si è presentato agli elettori cinque anni fa.

Il fatto che Todi per la famiglia non avrà il suo simbolo sulla scheda, non sta comunque a significare che il nostro impegno si sia esaurito. Intanto, perché confidiamo nel fatto che Alessia Marta riuscirà ad ottenere un buon risultato e quindi a continuare il lavoro che ha permesso a Todi di cominciare a diventare una città a misura di famiglia. In secondo luogo, proprio perché il percorso che abbiamo iniziato non si è affatto concluso. Anzi: se molte cose sono state fatte, tante ancora ce ne sono da fare.

Continuiamo a ritenere che l’emergenza principale della nostra città e del nostro Paese sia combattere l’inverno demografico che ormai, come una vera pandemia, ci attanaglia. Siamo consapevoli che le “armi” in mano ad una amministrazione comunale non sono sicuramente risolutive, perché occorrono riforme strutturali che devono arrivare dallo Stato centrale. Sappiamo però che garantire una offerta significativa di servizi, può contribuire a sostenere le famiglie nel loro percorso quotidiano.

Vanno proprio in questa ottica le iniziative che sono state intraprese in questo ultimo quinquennio: riduzioni sulle tariffe, ampliamento dell’offerta di alcuni servizi scolastici, sostegno per le attività dei bambini (ricordiamo ad esempio il bonus centri estivi). Si tratta di azioni concrete che hanno avuto un peso consistente. E soltanto chi non ha argomenti da spendere, può fare finta che tutto questo non sia stato fatto.

Certo: si poteva, si può e si potrà fare di più. Sarebbe disonesto negarlo. Ed è proprio per dare continuità a questo solco che manifestiamo il nostro pieno sostegno alla ricandidatura di Alessia Marta.

Così come manifestiamo sostegno ad Antonino Ruggiano che, per primo, ha dato fiducia alle nostre idee e ai nostri progetti. Idee e progetti che restano gli stessi: mettere al centro di qualsiasi ipotesi di sviluppo la famiglia.

Sappiamo che il futuro si costruisce partendo da basi solide come il lavoro. E che, in mancanza di questo, qualsiasi progetto è destinato ad arrancare se non – addirittura – a naufragare. Ma sappiamo, allo stesso tempo, che anche in questo caso le leve che un’amministrazione può muovere sono limitate. E si concentrano in maniera quasi totale sul tema dei servizi.

Più servizi, efficaci ed efficienti, per tutti: imprese e famiglie. Così da rendere Todi una città appetibile, dove scegliere di vivere. Perché le tariffe sono sostenibili, perché la scuola funziona ed esiste una rete sociale e culturale all’avanguardia, perché – magari – si possono creare opportunità interessanti anche dal punto di vista occupazionale. Perché, in sostanza, il “sistema” funziona.

E deve funzionare in ogni sua articolazione. Todi per la famiglia ha cercato di rimanere in questi anni lontano dalle beghe polemiche. La dialettica, fine a sé stessa, produce il nulla. Ci piacerebbe invece costruire qualcosa piuttosto che battibeccare in maniera sterile. Una battuta sul tema della sanità ce la vorremmo però concedere.

In questi mesi e soprattutto in questi ultimi giorni di campagna elettorale, molto si è parlato dell’ospedale della Media Valle del Tevere. Ognuno di noi sa quanto è importante – specialmente in un territorio vasto come il nostro e non sempre logisticamente “comodo” – avere a disposizione un presidio sanitario che sia quanto più completo possibile. Quello alla salute è un diritto che non si tocca: tutti devono potersi curare nel modo migliore e nelle condizioni più ottimali.

Esiste però un tema che si chiama sostenibilità e che deve mettere in equilibrio servizi e costi, privilegiando i primi ma senza far saltare i conti. E ricordiamo a chi oggi sbraccia e sbraita che già nei primi anni duemila, con la Regione guidata da Maria Rita Lorenzetti, i piani sanitari dell’Umbria mettevano in evidenza la necessità di razionalizzare le strutture medie e grandi, privilegiando la presenza sul territorio di punti di primo soccorso in grado di offrire un ventaglio ampio di prestazioni di base, lasciando le “eccellenze” a presidi ospedalieri più strutturati. Chi dice oggi il contrario, mente sapendo di mentire oppure ignora un pezzo importante della storia recente di questa regione. E senza passato, non ci può essere futuro.