Comunicato stampa PD Todi “QUER PASTICCIACCIO BRUTTO DEL TRACCIAMENTO COVID: BUCO DEL “MODELLO TODI” ANCHE SULLA PRIVACY? “

“…ennesimo buco del presunto “modello Todi” tanto sbandierato dai nostri illuminati governanti locali come paradigma (sic!) di contrasto alla pandemia….”

 

Nei giorni scorsi il consigliere e segretario regionale del Partito Democratico Tommaso Bori ha denunciato l’ennesimo episodio di sciatteria e pressapochismo della giunta Tesei nel contrasto alla pandemia che, crediamo, tocca da vicino anche la vita amministrativa tuderte.

Sembra, infatti, che il progetto di affidare ai Comuni ed alla Protezione Civile il compito di seguire il tracciamento si sia rivelato un clamoroso buco nell’acqua, visto chel’amministrazione regionale è stata costretta a fare un passo indietro a causa di una macroscopica violazione del regolamento europeo sulla privacy. Questo perché i dati sanitari sono dati sensibili e non possono essere gestiti da personale volontario, non soggetto a segreto professionale. Non proprio una bazzecola.

A segnalare questa incresciosa eventualità una corrispondenza col Garante per la protezione dei dati, a seguito della quale sarebbero stati ritirati gli accessi alla piattaforma alle strutture indicate. Il consigliere Bori, che ha seguito fin dall’inizio con molta attenzione anche la vicenda della donazione dei ventilatori all’Ospedale di Pantalla, presenterà i prossimi giorniun’interrogazione sul tema per chiedere conto, aspetto non secondario, dell’enorme spreco di energie e risorse finalizzato amettere in piedi una macchina inutile, con tanto di formazione degli addetti.

Potrebbe profilarsi, dunque, l’ennesimo buco del presunto “modello Todi” tanto sbandierato dai nostri illuminati governanti locali come paradigma (sic!) di contrasto alla pandemia. Il Comune di Todi, infatti, col tracciamento gestito in sinergia con la Usl competente dall’ente locale e dalla Protezione Civile ha fatto sostanzialmente da apripista in Umbria, costituendo un team creato appositamente e formato da due dipendenti del Comune di Todi, otto persone del servizio civile e tre volontari della Protezione Civile. I possibili problemi di privacy hanno mai sfiorato di striscio i nostri amministratori?

Dopo la gestione arruffona dei buoni spesa, le ombre (mai diradatesi) sulla vicenda dei ventilatori, il COC lottizzato da alcune ben precise forze di maggioranza (con altre che se ne tengono ben lontane), i post a dir poco inopportuni sulla prenotazione del vaccino a Pantalla e la continua confusione tra politica ed amministrazione per speculare elettoralmente sulla pandemia, emergono ulteriori aspetti che attingono profili delicati come quelli riguardanti la privacy e che fanno miseramente crollare il “modello Todi” tanto sbandierato sui giornali e sui social.

Riservandoci, di concerto col consigliere Bori, di approfondire in dettaglio quest’ultima vicenda, ci rimane solo di parafrasare un famoso romanzo di Carlo Emilio Gadda: “Quer pasticciaccio brutto del tracciamento Covid”. Solo che non si tratta di un giallo senza finale come l’originale, quanto dell’ennesimo disastro dei cuochi pasticcioni Ruggiano e Ruspolini.