Il Partito Democratico di Todi replica al comunicato dell’Amministrazione Comunale

“…I 150.000 EURO PER LE ATTIVITÀ COMMERCIALI DI TODI? MERITO DEL “FONDONE” COVID DEL GOVERNO NAZIONALE, NON DEI NOSTRI AMMINISTRATORI!…”

 

Il comune di Todi, nella giornata di ieri, dando seguito alla deliberazione di Giunta n. 181 dello scorso 24 giugno, ha emanato un avviso pubblico per l’erogazione di un contributo a fondo perduto una tantum destinato alle attività commerciali al dettaglio colpite dal Covid e costrette, nei mesi passati, a chiusure parziali o totali.

Uno stanziamento comunale complessivo di 150.000 euro, definito con la solita roboante retorica “unico nel suo genere in tutta Italia” (centinaia e centinaia di enti locali hanno predisposto bandi simili, ma questo lo zelante responsabile della comunicazione istituzionale del nostro comune non lo sa!), che porterà un po’ di sollievo ad una categoria martoriata dalla pandemia.

Peccato che, come al solito, l’amministrazione provi ad intestarsi il merito di questo provvedimento, millantando una politica finanziaria rigorosa ed oculata che avrebbe permesso di trovare le risorse in questione tra le voci del bilancio comunale. 

In realtà, tutto ciò è stato reso possibile dal Fondo per le funzioni fondamentali (cosiddetto “fondone” Covid), istituito dall’art. 106 del dl n. 34 del 2020 dal governo nazionale e ulteriormente rimpolpato, poi, dal dl n. 104 del 2020, destinato a sostenere le funzioni fondamentali dei comuni e delle province, anche concorrendo al mancato gettito delle entrate registrato a causa dell’emergenza, e a mettere in sicurezza gli equilibri di parte corrente degli enti locali.

Non riuscirà, dunque, il giochino di far passare un avanzo riconducibile al fondone nazionale Covid – vincolato per espressa previsione normativa del Ministero dell’economia e delle finanze di concerto con il Ministero dell’interno (decreto n. 212342 del 3 novembre 2020) e delle disposizioni della legge di bilancio 2021 e che può essere utilizzato per ristorare sia la perdita di gettito 2021 sia per far fronte alle esigenze di spese per il 2021 connesse al Covid anche nel 2021 – per un’impresa titanica dei nostri illuminati amministratori.

Amministratori che sono tutto tranne che oculati e parsimoniosi, checché ne dica l’assessora Baglioni. Lo dimostrano le scelte di questi quattro anni, che hanno privilegiato la spesa corrente rispetto agli investimenti (vedasi anche l’ultimo assestamento di bilancio) ed un utilizzo della leva finanziaria molto attento consenso (contributi a pioggia senza la benché minima visione o programmazione).

Altro che formiche, quindi. La giunta Ruggiano è composta da cicale che spendono senza criterio e cercano di occultare questa realtà facendo i prestigiatori con le risorse che affluiscono dal governo nazionale. D’altronde, sono pur sempre quelli che, già nel 2012, avevano lasciato in eredità un bilancio comunale disastrato, con un disallineamento del Patto di stabilità di oltre 4.000.000 di euro.

Cara assessora Baglioni, lei è contro l’assistenzialismo (magari disprezza pure chi percepisce il reddito di cittadinanza), ma durante il suo mandato abbiamo visto pochissimi stanziamenti per i cantieri e lo sviluppo e molte mance elargite a destra e a manca. I numeri stanno lì a dimostrarlo.