Umberto Magni del PD ” RIPRENDERE IL FILO DELLA SOSTENIBILITÀ: TODI ADERISCA ALLA “RETE DEI COMUNI SOSTENIBILI”

 

Nelle scorse settimane è stata presentata la “Rete dei Comuni sostenibili”, promossa da Ali (Autonomie locali italiane) assieme alla propria società di servizi Leganet e all’associazione Città del Bio. Scopo del progetto in questione, unico in Europa, è far sì che le città possano contribuire al raggiungimento dei 17 “Obiettivi di sviluppo sostenibile” e delle linee guida del “Benessere equo e sostenibile” (Bes) a livello locale.

Le Nazioni Unite e l’Unione Europea, con gli Obiettivi sopra menzionati e con l’Agenda 2030, si sono poste la prospettiva di migliorare la qualità dell’ambiente, di accrescere la compatibilità dell’uso delle risorse naturali da parte dell’umanità, di incrementare la qualità della vita nelle zone urbane, di correggere errori e addrizzare le traiettorie più distorsive nel rapporto tra genere umano ed ecosistemi. L’Italia, seguendo le indicazioni di Onu e Ue, si è dotata di 12 obiettivi del Benessere equo e sostenibile (Bes), anch’essi misurabili tramite indicatori monitorati costantemente, inseriti ogni anno all’interno del processo di definizione delle politiche economiche e dell’iter della manovra di bilancio dello Stato, per orientare le scelte di fondo e l’indirizzo per l’intera Pubblica amministrazione.

Nel quadro internazionale e nazionale poc’anzi delineato, alle città e ai comuni è riconosciuto un ruolo determinante per il contributo che possono dare al benessere sostenibile delle proprie comunità. È in questo contesto, dove i comuni – visto anche che saranno i principali agenti di spesa nell’ambito del Recovery Fund, le cui risorse sono dedicate per quasi il 40% alla transizione ecologica – possono dare un contributo fondamentale al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, che agisce la Rete in questione.

La Rete dei Comuni Sostenibili, infatti, aiuta gli enti locali a pianificare e impostare progetti, a intercettare risorse e finanziamenti, a misurare – tramite circa 150 indicatori – l’efficacia delle realizzazioni. Il tutto facilitato dalla messa in rete di best practices ed idee. Tre le finalità che essa si propone: misurare, tramite indicatori affidabili e aggiornati, elaborati di concerto con Asvis (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile), l’effetto delle politiche di governo comunale sugli ambiti considerati dal Bes e dall’Agenda 2030; stimolare la redazione di “Piani di azione per il comune sostenibile” (Agenda Locale 2030) e altri strumenti di pianificazione finalizzati a migliorare gli indicatori e, quindi, la qualità della vita e dell’ambiente; accompagnare le istituzioni comunali nella partecipazione a bandi europei, statali e regionali relativi alle politiche della sostenibilità, anche in vista delle nuove linee di intervento europee.

L’adesione al progetto, da formalizzare attraverso una semplice delibera di giunta e il pagamento di una quota pari a 3.000 euro prevista per i comuni da 15.000 a 100.000 abitanti, permetterebbe alla nostra città di riprendere il filo della sostenibilità avviato dalla precedente amministrazione Rossini e non adeguatamente proseguito in questi anni. Basta ricordare, in tal senso, la collaborazione tra Comune e Gse, nell’ambito del programma “Sostenibilità in Comune”, per riqualificazione energetica di Palazzo dei Priori, di Palazzo del Capitano, degli uffici comunali di Piazza di Marte e della quasi totalità dei plessi scolastici. Un investimento complessivo di 1.255.000 euro, lasciato in eredità all’attuale giunta, come prima tappa per arrivare, nel 2040, ad un’economia cittadina libera dalle fonti fossili.

Una visione, dunque, centrata su Todi come territorio vocato a fare da città ideale per individuare politiche e stili di vita sostenibili per il futuro che va ripresa e rilanciata.

UMBERTO MAGNI – PARTITO DEMOCRATICO TODI