FASE 2, SCATTO IN AVANTI PER TODI ?

Il premier Conte durante la conferenza stampa del 26 aprile e nei giorni successivi ha indicato i passi che caratterizzeranno la fase 2 ovvero cosa saremo obbligati a fare e non fare per convivere con il virus senza che questi riprenda vigore e ci obblighi ad un nuovo blocco. Nella formulazione di questa procedura, per il superamento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, è stato determinante il supporto del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) che è composto da esperti e qualificati rappresentanti degli enti e delle amministrazioni dello Stato. È doveroso ricordare questo per comprendere la cautela ed il metodo che il governo sta adottando e quanto possa essere pericoloso fare scatti in avanti di testa propria. Il premier ha più volte spiegato che le riaperture sono state decise in base a calcoli epidemiologi ovvero sono stati valutati vari scenari che contemplavano la riapertura di questo o quel settore, quindi lo schema di riapertura di tutte le attività è frutto di un metodo ben congeniato e soprattutto non improvvisato!
Noi del MoVimento Tuderti 5 Stelle non siamo ne virologi ne esperti in pandemie globali e a quanto ci risulta neanche i componenti degli altri schieramenti politici locali, tantomeno il sindaco che di professione fa l’avvocato ed il vicesindaco che è un ex militare in pensione.
A livello regionale, i risultati straordinari registrati fino ad ora, sono riconducibili a molti fattori diversi, e non certo a meriti personali né di singoli gruppi, e soprattutto  ad una concertazione nazionale, quella stessa che ora viene criticata e da cui ci si vuole discostare  con ordinanze specifiche. Ci sembra pertanto fuori luogo rischiare di vanificare tutto per decisioni estemporanee basate su discutibili opinioni personali.
I recenti fatti di Foligno ci dovrebbero far riflettere, è bastato un gruppo di ragazzini asintomatici per creare scompiglio, oltretutto non ci risulta che a Todi sia stata fatta una campagna di tamponi a tappeto per identificare gli asintomatici.
In questa situazione riaprire locali come i ristoranti, anche con tutte le precauzioni del caso, ha senso? Quanta gente ci andrebbe con il rischio di ammalarsi?
In definitiva ripartire in anticipo si può ma a deciderlo devono essere altri come il premier Conte ha più volte ricordato.
Ricordiamo inoltre che il governo ha stanziato soldi per tutte le attività e che ne saranno dati altri anche a fondo perduto. Anche noi del MoVimento Tuderti 5 Stelle lavoriamo come molti altri di Todi e sappiamo le difficoltà di essere in cassa integrazione oppure di mandare avanti un’azienda o un piccolo esercizio commerciale ma non dobbiamo perdere di vista l’obiettivo ovvero tornare quanto prima alla vita di sempre e ce lo auguriamo fortemente con tutto il cuore.
Concludiamo tentando di spiegare a Casapound la differenza tra un supermercato ed un bar: al supermercato si acquistano prodotti mentre al bar si consumano, e per fare questo bisogna togliersi la mascherina (a meno che non ci suggeriscano un altro sistema). Giuseppe Conte nella conferenza stampa, che forse non hanno ancora visto pur parlandone a sproposito, spiegava che quando i bar riapriranno i clienti si dovranno mettere in fila, come si fa adesso nei supermercati, e che sarà vietato consumare i prodotti in loco e che saranno vietati assembramenti.
Buone riflessioni a tutti e coraggio Todi!