Addio Italia….

 

PARRUCCHIERI ESTETISTE & CO: 1 SU 4 A RISCHIO CHIUSURA

Si stima che siano 130 mila le imprese artigiane che svolgono attività collegate alla cura della persona (parrucchieri, estetisti ecc.) con un giro d’affari di circa 6 miliardi l’anno e 263.000 addetti.  La chiusura di queste attività ha già causato 1,5 miliardi di perdite e si stima che il 25% di questi negozi non riusciranno a sopravvivere a questa emergenza economico-sanitaria, perché la gran parte (il 90%) è di dimensioni miniaturizzate (vi lavora il proprietario ed uno o due lavoranti) e son caratterizzate da fatturati e margini molto bassi, sufficienti a malapena a coprire i costi e generare un reddito per il titolare e chi vi lavora.

A RISCHIO ANCHE 50 MILA FRA BAR, RISTORANTI ED ESERCIZI DI INTRATTENIMENTO

Prospettive drammatiche anche per bar ristoranti, esercizi di intrattenimento e collegati con il turismo: un settore che genera 85 miliardi di fatturato ed impiega 1,2 milioni di addetti. Secondo la Fipe-Confcommercio, a a causa di questa crisi, che ha generato 30 miliardi di perdite saranno in 50 mila a chiudere l’attività, mettendo a rischio almeno 300 mila posti di lavoro.

L’ETERNO PROBLEMA DI PAGARE L’AFFITTO ED IL CROLLO DELL’IMMOBILIARE

Le dimensioni ridotte di queste attività e la scarsa capacità di coprire i costi fissi (affitto, utenze ecc.) avranno ripercussioni non solo sulla sopravvivenza di queste attività e sui posti di lavoro, ma anche sul mercato immobiliare. In Italia sono presenti quasi 2 milioni di unità immobiliari accatastati come categoria  C1 (negozi e botteghe) e oltre 1,5 milioni sono di proprietà di persone fisiche. Il 51% del totale sono affittate da persone fisiche (809 mila) che sicuramente avranno gravi difficoltà a pagare il canone di locazione. Sono già in molti gli inquilini di negozi che hanno chiesto (e in alcuni casi preteso) una sospensione o una riduzione dell’affitto. Il settore del commerciale rischia ripercussioni enormi. La soluzione? Sicuramente si chiede il ripristino della cedolare secca, che consentirà senza dubbio di ridurre/rimodulare più facilmente l’affitto, ma un costo senza guadagno è pur sempre troppo salato. E la speranza di un accorciamento del lockdown ora delusa. (tratto da https://quifinanza.it/soldi/bar-ristoranti-e-parrucchieri-la-fine-del-lockdown-e-una-chimera/375701/?ref=libero)