Dottor Paolo Parasecolo:”Le Aggregazioni Funzionali Territoriali-AFT non sono un semplice ‘ricettificio”

 

Non sono un lettore abituale di  quotidiani online, per cui su sollecitazione di alcuni attenti lettori ho visto solo oggi le riflessioni del Vice Sindaco in merito alle AFT ed in qualità di Coordinatore della locale AFT credo opportuno proporre alcune mie considerazioni.

Le Aggregazioni Funzionali Territoriali nascono come prosecuzione del Patto della Salute 2014-2016 ( intesa Stato-Regioni 10/7/14) che istituisce le UCCP e le AFT quali forme organizzative della medicina convenzionata integrata con personale del SSN come previsto dal comma 2 della legge 189/2012 per l’erogazione delle cure primarie.

Per offrire ai cittadini un’assistenza sanitaria continuativa e capillare sul territorio,nell’arco dell’intera giornata,in Umbria (D.G.R.U. n.903 dell’1/07/2018 e DDG n. 1776 del 29/12/2017) è stata attivata una nuova forma organizzativa delle cure primarie attraverso le AFT.

Lo scopo principale per cui nascono era che nelle AFT il cittadino potesse ricevere visite mediche,prestazioni diagnostiche semplici,medicazioni,terapie iniettive,prescrizioni di farmaci,visite specialistiche ed esami strumentali e certificazioni. Coloro che sono affetti da una malattia cronica,dovrebbero trovare nella AFT di riferimento il medico e l’infermiere di famiglia,insieme ai terapisti della riabilitazione e agli psicologi in grado di programmare le terapie e gli accertamenti necessari. Nel caso di ricoveri,le AFT devono collaborare con i nosocomi per eventuali dimissioni protette.

Il medico e l’infermiere di territorio possono inoltre offrire ai cittadini consigli utili per un corretto stile di vita e per rendere le persone sempre più responsabili nei confronti della loro salute.

Fin qui gli intenti dichiarati al momento della istituzione,poi all’atto pratico,complici i cambi nell’organigramma sanitario e politico regionale prima, l’emergenza Covid 19 poi,tale strutturazione è rimasta fino ad oggi sulla carta.

Le funzioni proprie di questo modello organizzativo diventano quindi,a mio avviso,FONDAMENTALI proprio per contrastare attraverso la “Medicina del Territorio” l’incidenza del costo per la gestione dei pazienti affetti da malattie croniche, che è ormai vicino al 70% della spesa complessiva. L’incremento di queste patologie rende la cronicità un’emergenza di grande impatto strategico al quale si può rispondere solo con strutture complesse quali le AFT perfettamente a regime e funzionanti.

Questo dunque il ruolo fondamentale della nuova organizzazione della Medicina del Territorio e non semplice “ricettificio !”

Paolo Parasecolo